Bando alle ciance: il titolo rivela una banalità. Il Verona ha un allenatore che è un fuoriclasse. Il pareggio contro la Roma va annoverato nella categoria “impresa”. La squadra scaligera rabberciata e ancora incompleta ha già fisionomia e identità. Cambiano gli uomini, cambiano gli interpreti si alza e si abbassa il tasso tecnico ma il Verona non cambia. E questo perché il “regista” dell’Hellas è capace di scavare solchi profondi, indelebili che creano precisi binari tattici in cui poi si può anche recitare a soggetto. Juric è una garanzia in tutti i sensi. Garantisce risultati e garantisce che il progetto di Setti stavolta non sia una chimera. Arriveranno i quattro cinque rinforzi, arriverà un attaccante forte, il Verona sarà una squadra competitiva, molto più rispetto alla scorsa stagione. Bisogna solo tenere duro per un’altra gara e poi sicuramente la strada si farà in discesa.
Non riesco, quest’anno, ad essere ipercritico nei confronti della società. Capisco che il periodo è anomalo e che i tempi erano ristretti. Però degli errori sono stati commessi. Setti è stato troppo “attendista”. Ha aspettato di piazzare anche Kumbulla prima di chiudere le operazioni importanti. E’ il solito difetto. Di fatto il Verona ha “sprecato” quell’enorme vantaggio che l’aver ceduto a gennaio Rrahmani e Amrabat gli dava. La colpa è ancora più grave sapendo che la squadra era composta in gran parte da prestiti il cui destino non era facile da indirizzare verso il gialloblù. Juric ha lavorato male e in emergenza a causa di questo, vanificando praticamente il ritiro. Senza dubbio se tre pedine fossero arrivate prima (Favilli, Benassi e Barak) con la Roma le cose sarebbero andate ancora meglio.
A parte questo D’Amico ha lavorato con logica e con precisione. Tutti i giocatori sono stati indicati da Juric e qualche talento è già emerso: cristallino quello di Lovato, destinato, se continua così a non far rimpiangere Kumbulla. Bene anche Ruegg per quel poco che si è visto, mentre Çetin è ancora troppo indietro sia come condizione sia come inserimento nei meccanismi. Barlumi di luce da parte di Tameze. Con Pessina, Salcedo, un altro centrocampista e un difensore esperto il Verona sarà ancora più bello e più forte. Ma la base c’è.
Ovviamente il Verona non può prescindere dal prendere un attaccante di livello, un giocatore che risolva con i colpi le partite complicate. Il dovere della società, incassati sessanta milioni di plusvalenze, è di assicurare a Juric questo giocatore. Magari evitando di arrivare proprio all’ultimo giorno in cui poi sei costretto a scelte obbligate come nel caso di Stepinski. Ci aspettiamo un grande colpo da Setti. Stavolta non ci deve deludere ancora.