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CARO SINDACO, LASCI PERDERE FUSIONE E NUOVO STADIO

Premetto subito una cosa. La mia opinione è che le fusioni, di solito, non producano grandi risultati. Nello sport 2+2 non fa sempre 4, di sicuro non fa mai 5. Visto che questo è un blog solitamente dedicato ai canestri, porto un esempio del basket. A Livorno anni fa si fusero Libertas (finalista derubata da Milano nella finale scudetto dnell’89) e Pallacanestro (espressione di uno storico vivaio). Ebbene, la squadra finì in A2 e poi arrivò pure il fallimento con il basket di un certo livello salvato da una terza società, nata dalla costola di una delle due precedenti. 

Lo sport, come la politica, c’insegna che chi non è d’accordo su un certo progetto “d’integrazione” poi si fa una squadra sua, o un partito. Anche le aggregazioni bancarie dovrebbero averci insegnato qualcosa. E stiamo parlando di qualcosa di molto più importante per il sistema economico di una comunità.
Dico questo perché ritengo che un sindaco abbia tutto il diritto di fare il tifoso, di esprimere la sua passione sportiva, magari di andarsene pure in curva, se gli garba; però credo che ci siano cose più importanti di cui occuparci in una città. Il sindaco di Verona ha una straordinaria capacità comunicativa e la qualità innegabile di dare risposte (siano esse positive o, come è ovvio che talvolta debba essere, negative) alle richieste dei cittadini.

Intervenire su un dibattito come quello della fusione tra Hellas e Chievo, o dell’acquisizione, o dell’aggregazione, penso che non sia tra le priorità di un’Amministrazione. Credo addirittura che ad un Comune non dovrebbe importare proprio. Ci sarà la fusione? Bene (anzi, peggio…e staremo a vedere se l’unione fa la forza, ma tra i tifosi, ovviamente, nessuno è d’accordo). Non ci sarà? Ok e ognuno per la propria strada, distinti e distanti. Com’è stato e come dovrebbe essere. Lo straordinario blog “milaninter” di Vighini ha già spiegato tutto. E per citare ancora il basket, a Bologna solo “pronunciare” la parola fusione ha scatenato una caienna tra Virtus e Fortitudo.

Finisco con lo stadio. Il mio pensiero vale per il ragionamento precedente. Abbiamo già un impianto, forse è obsoleto, ma non mi pare che stia cadendo a pezzi, e credo che Verona abbia ben altre priorità sugli investimenti e le infrastrutture. Penso alla viabilità, ai parcheggi. Penso ai trasporti pubblici e all’ambiente. Penso a una Fiera che ormai sta scoppiando, lì dove si trova (e scoppiano pure i residenti della zona…). Penso a certe scuole che sono messe certo peggio del Bentegodi. E penso a nuove opportunità per i bambini, i nostri futuri dirigenti. Non solo sportivi. Il nuovo stadio mi sembra un affare per i soliti noti.

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