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CHISSA’ CHE NON ME INCAZZA…

Non bisogna scandalizzarsi, né tantomeno arrabbiarsi. Molto meglio prenderla con ironia. Le società di tanti sport, non solo basket, faticano ad arrivare a fine stagione? Bene, anzi, malissimo. Però il Coni invece di cercare nuove risorse, di inventarsi qualcosa per sostenere lo sport tutto, cosa fa? Lancia la crociata anti-bestemmie. Probabilmente Petrucci è uno dei pochi in Italia a non conoscere (forse) che un giornalista di casa nostra al quale dobbiamo stima professionale e affetto personale è diventato, suo malgrado, un personaggio nazionale per alcune sfuriate “fuori onda” contro il Creatore finite su internet: il suo club ha 124.380 fans. Del resto conosco un paio di allenatori che con questa regola non potrebbero nemmeno più mettere piede in campo, altro che sedersi in panchina.

 

I tifosi del Potenza portano dentro allo stadio, in barba ai tornelli, cinque bombe carta? Mancini con il City vince a Stanford Bridge e lascia lo stadio a piedi con i tifosi del Chelsea che gli chiedono foto e autografi, mentre un qualsiasi allenatore in Italia viene preso a insulti e sputi? La Prima Divisione di Lega Pro non è nemmeno in grado di mettere in piedi l’aggiornamento in tempo reale dei risultati, servizio obbligatorio non solo per la Tezenis, ma anche in C Dilettanti, quinto campionato di basket per importanza? 

E chi se ne frega, tutti impegnati a leggere il labiale dei calciatori…Così ritorna protagonista l’eroe di Vittorio Veneto e la parentela più insultata diventa quella del fratello del papà o della mamma.

Dopo tutto ciascuno di noi ha le sue priorità, intoccabili e indiscutibili. Ieri sera, ad esempio, una signora veronese ha inviato una torrenziale mail sui preti pedofili per dire che i vescovi sbagliano a fare mea culpa, spiegando che in sostanza la responsabilità è della società e degli insegnanti che hanno allevato i giovani senza valori e senza inibizioni. Tutta colpa del sesso, insomma…E se un calciatore bestemmiasse Maometto, Budda, Indù o Manitù nessuno spenderà una parola in più. Dio c’è e ci vede, caso mai le squalifiche le deciderà lui, più avanti.

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