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LA RIVOLUZIONE DI GENNAIO

Sette giocatori nuovi nella formazione iniziale. Otto acquisti in totale (con l’ottavo nuovo innesto, Lollo, in campo nella ripresa). E’ evidentemente “un altro Padova” quello che ha battuto il Verona 3-0. Un Padova che ha schierato in campo una difesa solida e tatticamente molto intelligente, un centrocampo di combattenti e un attacco con una punta che alla prima partita dopo un ritorno in biancoscudato un po’ tribolato ha illuminato gli occhi dei tifosi con una doppietta.

Andelkovic e Cherubin hanno contribuito a rendere più sicuro Trevisan che, oltre a respingere tutto il respingibile, si è pure procurato due palle gol. Minelli ha parato un rigore. Longhi a sinistra non ha certo fatto rimpiangere Contessa, anzi è proprio da un suo cross che è nato il primo gol della giornata. Morganella, che nel primo tempo è stato impiegato un po’ meno rispetto al collega dell’altra fascia, ha poi esploso il destro del 3-0 della tranquillità. Calvano ha lottato come un leone su ogni palla, sbranando qualunque giocatore del Verona che gli si parasse davanti, Mbakogu, appunto, ha vissuto il suo secondo esordio con la maglia del Padova buttandola dentro due volte. Pulzetti è tornato in possesso del metronomo, dettando i tempi delle ripartenze. Bonazzoli è stato il solito Bonazzoli ovvero un ariete inesauribile che ha cercato di sfondare da ogni lato e in ogni momento: da categoria superiore l’assist per il 2-0 di Mbakogu. Meritava di inserire il suo nome tra i marcatori, ma sicuramente si rifarà presto.

Che aggiungere di più? Sì, era necessaria questa rivoluzione e i Bonetto bene hanno fatto a permettere a Zamuner di metterla in atto. Molti di questi giocatori nuovi rappresentavano una scommessa non perché fossero in dubbio le loro qualità ma perché venivano da un lungo periodo di inattività. Hanno dimostrato che la testa e il cuore fanno la differenza più di quanto si possa pensare e nel momento di difficoltà, quando la stanchezza ha iniziato a farsi sentire nelle gambe, si sono dati ancor di più una mano. Se la partita vista oggi sarà la prima di una lunga serie e i valori soprattutto umani visti oggi dureranno nel tempo, la salvezza arriverà.

Mi permetto una breve osservazione finale: credo che, a fine partita, al Verona, più dei tre gol, pesi portarsi a casa la lezione di umiltà del Padova. Puoi essere sulla carta più forte (e sicuramente il Verona lo è) ma se non lotti, se non arrivi prima sul pallone, se non combatti, se credi che tutto ti sia dovuto, puoi buscarle. E di brutto. Anche dal modesto Padova.

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