Scrivere, o meglio PROVARE a scrivere, dei The Doors è la cosa più difficile che mi sia capitata in questa escursione sulla musica dei ’60.
Durante la settimana ho riascoltato più volte i loro quattro albums del decennio e, e, lo dico?, sì lo dico: mi sono annoiato un bel tot.
Andando a rileggere buona parte dei testi delle loro canzoni la cosa è si è pure amplificata.
Non sono riuscito a comprendere chi e perchè possa essere stato affascinato “ai tempi” dalla lugubre poetica del “Re Lucertola” (Jim Morrison), credo che buona parte della loro fama nei paesi non anglosassoni sia legata ANCHE al fatto che quasi nessuno conosceva la lingua inglese, vorrei aggiungere che anche la parte musicale, con almeno due ottimi musicisti – Krieger e Manzarek – è stata un conforto appena sufficiente.
Mi rendo conto che scrivere così di un mito dalla voce stonata, sì stonata, ma adeguata al “dark project” morrisoniano, possa apparire blasfemo per qualcuno o per molti, ma tant’è.
Attendo, con onesta curiosità, qualcuno che rovesci questa mia “sensazione”.
Se si escludono 5/6 pezzi di gran vaglia, il resto mi è sembrato, sembrato… mah non lo so descrivere.
Con il primo post che proverò a buttar giù – sul testo del Topic non è possibile fare dei link, per l’ennesimo bug del sistema – cercherò di esprimere qualche opinione “ragionevole” su alcuni dei loro brani.
Buona fortuna Gazza!
P.s.
Sui 16 intervistati, 15 hanno i Doors dentro le loro personali compilation del decennio – io pure – e solo uno ha dichiarato di riascoltarli, talora…
P.p.s.s.
Chi volesse cominciare a lanciare anatemi contro quello che ho già scritto può serenamente farlo.