LE PLAT PAYS

E’ il Belgio.
Ieri è stata approvata, o meglio, estesa anche ai minori di 18 anni, la legge che consente l’eutanasia.
La decisione è di quelle sociologicamente “forti e storiche” , destinate a creare forte tensione non solo nel mondo dei credenti.
Spero che quando si saranno conosciuti meglio i “dispositivi” e le condizioni per accedere questa facoltà, quella cioè di andarsene dal mondo dei vivi, quando una malattia toglie ogni speranza per una vita “normale” e la incanala solo verso la strada della pura sofferenza, con al capolinea la Grande Sorella, ci sia la possibilità di riflettere con serietà.
La prima cosa che mi impressiona di una decisione come quella, eticamente dura per il nostro sentire di primo acchito, è che sia stata presa in un paese che negli ultimi dieci anni ha avuto traversie economiche, socio-etniche e politiche, assai pesanti.
Eppure sono stati in grado di discutere ed approvare ANCHE una legge come questa.
Il confronto con l’agonia e l’inerzia politica degli ultimi vent’anni del nostro paese è mortificante e desolante.

LA VITA è UN FORFè, SE TI VA PUOI SEMPRE FARE IL RESèT…

Cambia poco, cambia, ma poco.
Ovviamente nessuno di voi è tenuto a condivere il “senso” del presente titolo.
Tuttavia rimane una mia opinione, fondata sul nulla, ma è una di quelle sensazioni forti che ognuno di noi ha, indipendentemente da eventuali dimostrazioni contrarie.
Abbastanza facile è dare un significato a “reset”, anche se nei fatti è un po’ più complicato “azzerare e ripartire”.
Sul “forfait” ci potrebbe venire incontro una vecchia maniera popolare di intenderlo: ” femo un sù a sù” (fino a quando i più dotti introdussero il più corretto francesismo “forfait” che il popolo rese foneticamente con “forfè”).
Sulla possibilità di definire “la vita” non mi ci provo nemmeno.
– ” E la morte?”
– è più facile.
Un grande Filosofo, di cui non ricordo il nome, ma non vado a cercarlo in Internet, disse: “noi siamo quello che facciamo con continuità”.
Il morto lo puoi fare una ed una sola volta, e c’è molta tolleranza dei vivi su quel tuo “essere morto”, anche perchè è un “tiro” unico.
Anche nei film la morte, come rappresentazione, batte la nascita 100 a 1: ogni cento film dove viene viene trattata, ce n’è uno che tratta della nascita.
Nelle canzoni, e nella musica in generale, non ne sono sicuro, ma mi sa “a usta” e a “forfè” che c’è lo stesso rapporto.
Aspetta che rileggo quello che ho scritto che magari mi son perso il filo del discorso.
Ah, sì!
Questo che sto scrivendo è il tentativo di dare un messaggio (…) di speranza a chi, facendo i propri conti, gli pare che tutto sia uno schifo, o di essere un perseguitato particolare della s-figa.
Ma no, no e no, non è così.
Il fatto è che il “bòn” che ti è capitato è stato archiviato con facilità, il “cattivo”, al contrario, è sempre IN EVIDENZA.
Va anche detto che la sensazione che in genere si ha è quella che il “bòn” sia il frutto del TUO operato, mentre il “cativo” proviene da ALTRI, e quindi pare non ci sia mai una responsabilità soggettiva.
Facciamoci una bella moviola di ciò che ci è fino ad ora accaduto, ci accorgeremo che non è sempre colpa dell’arbitro.
E poi c’è un’ultima cosa che nessuna “federazione” potrà mai definire:
CHI arbitra la partita della tua Vita?
Corajo.

MANOVALE PER L’USO…

Oddhjo, ma cos’ho scritto? 😮 😮
Beh, ormai è andato il lancio e non posso ritirarlo.
No…cioè (pausa)…cazzo…al limite (pausa)…
Questo NON E’ IL NUOVO TOPIC!
Inoltre c’è un errore marchiano nel titolo che va inteso come: MANUALE PER L’USO…
L’uso di cosa?
L’uso di questo spazietto ovviamente.
Cioè, può capitare che talora mi venga lo sfizio di scrivere una cosa “seria”, che a quel punto perde ogni significato di serietà.
Quindi, a partire dal prossimo Topic, sarebbe “gradito” che ogni tanto il post di partecipazione contenga dei link musicali connessi con ciò che scrivete , o link di film, di libri, o richiami dai quotidiani, riviste, bollettini parrocchiali, “pubblicità non gradita in cassetta – grazie” (che così te la buttano sulla porta di ingresso che fa anche girar i maroni di più…).
Intendiamoci, è un GRADIMENTO del Dominus, cioè de mì, e non un obbligo.
Per stasera tutto qua.
Però finchè sto scrivendo, il titolo (sbagliato), che può avere un doppio senso, e la filastrocca introduttiva (…no cioè…cazzo…al limite…), mi ha portato alla fine dei ’60 e ai primi ’70, quando nelle facoltà universitarie “ultra-mancine”, in coerenza con quanto si andava (ideologicamente) studiando, diventò (quasi) di moda, per molte “compagne”, specie di buona famiglia, accasarsi o adirittura sposarsi col “compagno manovale/operaio”.
Mi dovete credere sulla parola.
E allora?
E allora NIENTE di particolare, a parte il fatto che, a mia memoria, l’inverso, cioè studenti che si accasassero con operaie o “casalighe liberate”, non accadeva mai.
E allora?
Ancora NIENTE, se non una piccola “sottigliezza binaria”.
Quale?
Beh è difficile spiegarlo senza essere “grevi”, ma ci provo.
Oltre al “dato ideologico”, le ragazze di buona famiglia erano, per così dire, “attratte” anche dalla “ruvidità ruspante e virile” che l’operaio/manovale rappresentava simbolicamente, ma, a quel punto, potevano scattare almeno 2due2 meccanismi (da ì il concetto “binario”):
a) le ragasse di buona famiglia, e colte, non sempre erano abituate a certi approcci sensa “ellissi”, molto diretti e senza coccole…, e dopo l’eventuale “big ride” (??)…, come dire…non c’era “dialogo”;
b) oppure poteva accadere l’inverso, e cioè che “il manovale/operaio” ***** poteva sentirsi un po’ “inibito” di fronte alla buona educazione delle compagne…, insomma per dirla schietta NON era così automatico che “sbottonata la patta dei pantaloni”, il “resto” venisse da sè.
Non ho tenuto il conto, ma quelle unioni o matrimoni, in media, non superavano l’anno, o il biennio toh.
E allora?
Un’altra volta NIENTE.
Chi ha voglia ci pensi e chi non ne ha, nisba.

*****nota marginale
Ho la certezza che nella mia vita ho conosciuto, anche confidenzialmente, più “operai/manovali” io, di tutti i visitatori di questo Blog messi assieme.

p.s.:
che a NESSUNO venga in mente di chiedermi se gli “intellettuali” abbiano, o non abbiano problemi similari.
Hanno, hanno…, ma è tutta un’altra storia… 🙂
😎

NO, NON MI ERA MAI CAPITATO…

…che passassero 16 giorni senza cambiare Topic.
E neanche questo è un Topic nuovo.
“Taglio l’aria ed il tempo”.
Ieri è stata una giornata un po’ impegnativa e la serata neanche tanto allegra.
Se uno a cui voglio bene mi dice che ha un serio problema e che me ne vuol parlare…prima che finisca l’anno, io non dico di no.
Lui non lo saprà mai, non sa neanche cos’è un blog, ma se ne poteva parlare anche nella prima settimana di Gennaio, ma tant’è.
Era un po’ più solevato e ciò mi basta.
Se avessi ancora la casellina con le finestrelle per i “fioretti” (leggi:buone azioni) che la Maestra Stefanini ci fece fare nel 1953, oggi ne potrei aprire una.
E adesso?
Vi aspettate un qualche augurio?
In verità in verità vi dico che non sono proprio-proprio il tipo più adatto per queste cose, però quella di augurare a tutti un 2014 appena-appena migliore del 2013 ci riesco e lo faccio.
Senza sforzo. 😀
Gazza 😎

p.s.: per un paio di giorni sono fuori città, il nuovo Topic sarà con l’anno nuovo.

p.p.s.s.: il riscontro a Charlibanana si trova nel Topic precedente.

VI E’ MAI CAPITATO?

Sono giorni che alcune note di una canzone mi ronzano in testa e, maledetta vecchiaia, non ne venivo a capo.
Dove l’ho sentita?
Perchè non mi viene la “connessione”?
E’ in un film?
‘Azzo mi piace da sempre…
Ma mi risuonavano solo alcune note, sospese da una splendida pausa.
E’ qualcosa che mi è capitato?
E’ il residuo di un sogno della fase meno profonda del sonno?
E’ qualcosa di cui mi ha parlato un amico?
E’ qualcosa che ho letto?
Ma che film ho visto recentemente…, e che cosa ho letto…?
Macchè…, 2giorni2 ad arrovellarmi il cervello.
Poi un “V”isitor (Paperinik) in risposta ad un altro “V”isitor ( Unatantum), sul Topic precedente parla della “radice del problema” a proposito delle recenti manifestazioni di piazza, e, aggiungo io, anche di intemperanze, per ora fortunatamente verbali, confuse e scomposte, e…ZACHETE la “connessione” con quella canzone, quasi per incanto, riemerge dalla memoria: “…STOP CHILDREN…”
Il resto lo trovate nel mio post sotto.

FEDE o FANTASIA?

Mombasa, 22/11/2013

Ho girato un po’ di qua e di la’.
Ho notato che dopo quattro anni, sui “matatu” – una forma di trasporto ben conosciuta 🙁 da chi frequenta queste lande – la battaglia delle scritte esortativo-religiose si e’ intensificata.
Sui posteriori dei pulmini il “God above everything” (e varianti) pareggia (piu’ o meno) con “Allahu akbar” (scritta fissa).
Le altre religioni, sebbene qui siano radicate, si astengono.
La palma per la scritta piu’ curiosa l’ho vista ieri:
” Don’t think…FEEL!”
Che rimane discutibile.
Come ogni religione.

gazza

p.s.:
Un affettuoso abbraccio al Trio Mudanda del Marcantonio Bentegodi, provvisoriamente privo della Voce solista… 😀 😎
ALE’!

DIARIO di VIAGGIO…(nel frattempo ditemi se mi perdo qualcosa d’importante)

Strano che qualche Amigo che sa che non stavo mentendo non mi abbia “testato” (?) ponendomi quesiti sull’attualità sui quali non potevo essere preparato.
Bon, l’è stesso.
Chi volesse può continuare con lo stesso tema, visto che da oggi i giornali italiani non li leggerò proprio.
Dove vado non esistono.
Nei momenti in cui mi sarà possibile scriverò io se VOI state perdendo nozione di un Continente (di cui può anche non fregarvi ‘na mazza).
By Guys, usate pure sto spazio come vi pare…, ma attenti all’occhio del “profeta”.
Il mio 😀
😎