Un nuovo POST al SOL…

Hey Guys, leggete bene il titolo, c’è scritto un nuovo POST e non un nuovo Topic…, che infatti PROSEGUE di là (nel PRECEDENTE).
Lo so, lo so, talora mi confondo e vi confuso (mio neo-logismo per offrirvi un che di distinzione e rispetto).
E comunque almeno un SOL+ (sol maggiore-n.d.g.) nella canzone di Manfred Mann c’è, caspita se c’è… 😎
p.s.:
lo so che devo parlare anche di un mio episodio di “analfabetismo funzionale” e lo farò, ma sempre de là.

mail: serendipity1947@gmail.com

MI SCUSO, MA NON CE L’HO FATTA…

…a fare un nuovo Topic.
Vi pregherei di notare quel “mi scuso…”, su questo spazio non capita spesso, ma sto diventando pù buono.
Colpa anche di alcune telefonate “chilometriche” (ragion per cui l’Amico Chivers è terrorizzato che lo chiami-n.d.g.), di cui una molto “necessaria” di due ore.
E poi mi son perso in mille trojadine, maniacali, tipo quella di rileggere gli appunti che facevo, a margine, in libri di 30/40 anni fa (voi le fate le “note” sui vostri libri?).
Alcune le ho trovate, a dir poco, ridicole, di (poche) altre invece mi sono “compiaciuto”, avevo previsto alcuni sviluppi (ed involuzioni) di “robette” socio-politiche, robetta comunque… 😀
A proposito di “chilometria”, l’esimio Collega dr. Hoffman, nel topic precedente, fingendo che stessimo ancora parlando di “musica” (Canna_bys Street dev’essere stato il richiamo mnemonico 🙂 ), ha postato la notizia del nuovo (bello-bello) Album dell’inossidabile Neil Young che titola “Psychedelic Pill” (doppio cd).
Nel primo cd c’è, penso…, la più LUNGA canzone del rock che sia mai stata scritta: “Driftin’ Back” (27 minuti…e 36 secondi!).
Quella più lunga che ricordavo era “Going Home” degli Stones (da Aftermath), un evento per quel tempo, perchè nessuno aveva “osato” tanto prima d’allora (1966).
Non praticando il genere Progressive, posso tuttavia immaginare che ci sia qualche “suite” più lunga (magari senza vocalist), o magari qualcosa di Frank Zappa (di cui poco conosco, anche se ammiro).
Tutto qua. 😎

SONO BELLO DENTRO…(di e da Marco Ongaro)

Titti (che ha visto 2 Repubbliche), Santina (cuoca, padrona di casa, un’ autorità nella sua professione), Maria (altra professionista autorevole, ironia vetriolesca) , Patty (amica da una vita, una delle poche “voci critiche” che ascolto), Francesco (suo compagno e artista del marmo, persona riservatissima ed educata), Marco (?), eD io.
Cena della “madonna”, nessuna portata “normale”, tranne il vino che non è una portata, ma ti porta lontano se lo “maneggi con cura”.
Il terzo ( dei primi) consisteva in “orecchiette con mousse di ceci e CAFFE’ MACINATO (?!?) a velo…”, un’autentica bomba all’americana, baticulo e piroeta (come si usava dire nel vecchio gioco- oggi in totale disuso- del “saltamolèta che vegno tienme sù che te mantegno”).
Dopo 10 minuti di convenevoli, attacco il mio solfeggio (da solfa-n.d.g) debordante.
Lingue usate: italiano, dialetto veronese s-ceto, inglesismi, francesismi (tedesco vietato perchè il Cav. Oscuro ha detto che la Merkel è una nemica-n.d.g.) 😐 .
Però “quel Marco lì” (ma ci sito…?) ribatte colpo su colpo ed anzi mi obbliga a cambiare continuamente “modulo” (se lo fa il Mandorlini, te pol mainarte se no lo fasso mi… 🙂 ).
A mezzanotte e un quarto “quel Marco lì” (alle cene private/amicali ci si presenta solo col nome battesimale…) tira fuori la chitarra, eD io, malaccortamente penso tra me e me: ghe semo, adesso el strimpela qualche Battisti, qualche altra robeta, e mi lo snobo con indifferensa…
Attacca il primo pezzo dal titolo “Bionda”, mai sentito, ma pieno di accordi “in quinta e sesta”, armonicamente perfetto, intrigante, testo denso ed intelligente.
Ne attacca un’altra ancora meglio, e poi un’altra ed un’altra ancora, sempre con testi ed accordi intelligenti.
La chiusura è il top: “…sono BELLO DENTRO, tutto ciò che ho vinto l’avevo perso tempo fa…, sono BELLO DENTRO, mi trattengo a stento dal dividermi a metà per vivere con me…”.
A quel punto gli chiedo: “scusa ma di chi sono ste canzoni…?”
E lui (con assoluta modestia): “…beh…sono mie…” 😮
Morale: quando un uomo con la lengua incontra un uomo con la chitarra, l’uomo con la lengua…dev’essere CAUTO!
😎

p.s.:
se sei “bello fuori”, di norma, lo valutano gli altri/e.
Se sei “bello dentro” lo puoi valutare anche da solo (…meglio se però hai letto qualcosina della Rita Levi Montalcini sul cervello umano) 😉 .

OI DIALOGOI: Simmia eD io…

Chi ha fatto il Liceo Classico non avrà bisogno di traduzioni.
Il Greco Antico è come nuotare, quando l’hai imparato una volta non lo dimentichi più, male, maa male-male, che ti vada, al massimo-masimo (estremizzo…) affoghi.
Io ho fatto l’Istituto per Giòmetri, però dopo il primo anno d’Università, superato alla grande, mi sono sentito un po’ cagòne (vedi Dizionario di Gianni Brera-n.d.g.) e nel piano di studi per l’anno successivo misi Analisi Matematica ed…EPISTEMOLOGIA 😮 😐
Analisi Matematica era la ghigliottina per l’ottanta per cento degli studenti che non provenissero dal Liceo Scientifico (pratici) o dal Classico (metodici).
Infatti le “Guardie del Popolo” (teorici) ed i “Katanga” (picchiatori), tra i primi gruppi “studenteschi” che si formarono in Facoltà (era il 1969), con l’appoggio “interno” del prof. Francesco Alberoni (sì, sì, proprio “quello”), ne ottennero la soppressione in nome dell’ “egualitarismo” (?!?), nel senso che non dovevano esistere previlegi per quei “puzzoni” di Liceali.
Per puro orgoglio io volli comunque sostenere l’esame.
Immaginate un’aula ad emiciclo fatta per 200 persone, c’erano il Profe (avvilito), l’Assistente (avvilitissimo per l’evdente “blocco carriera”), io (penultimo studente che avrebbe sostenuto quell’esame), una studentessa (che sarebbe stata l’ultima, con i classici blocchi-di-note pieni zeppi di appunti, da diligentissima, che tutti abbiamo sempre “sfruttato”).
La prima (e sostanzialmente ultima) domanda che il Profe mi fece fu: “…mi dica quello che vuole…”.
Ora chi mi conosce anche appena-appena, sa che una domanda come quella rivolta ad “un Gazza”, è l’equivalente dell’offrire il collo di Sharon Stone o di Monica Bellucci al Conte Dracula a mezzanotte e un quarto.
Esordii più o meno così: “Ora, come tutti sanno…, anche l’Analisi Matematica ha una sua FUNZIONE…e che nel corso di questa funzione possono crearsi e svilupparsi delle DERIVATE…ma…ma…attenti all’INTEGRALE che, come ogni integralismo, può portare alla depravazione 😮 della propria FUNZIONE originale…”.
Presi un 22 o 23 (di tenerezza…).
Il vero dramma fu l’approccio alla preparazione dell’esame di EPISTEMOLOGIA, dove l’uso di terminologia d’origine Greco-Antica (filosofica…) è sostanziale.
Ci misi una settimana solo a “fissare” (…) -mnemonicamente- il significato del termine “epistemologia” che, ancora oggi, se uno mi domandasse a bruciapelo “dimmi cos’è l’epistemologia!”, comincerei a balbettare a causa del “trauma funzional-cognitivo inconscio ab origine”.
Comuque fu la mia fortuna, presi un 21, che sommato al 23 di Analisi Matematica, mi distrusse la media dei voti che l’anno prima mi aveva fatto guadagnare una borsa di studio (allora si chiamava “pre-salario”…), e divenni uno studente-lavoratore.
Esperienze importanti.
Le 2righine2 (righine 😮 ) di questa premessa 🙂 , sono evidentemente (quasi) prive di senso, oppure potrebbero essere il frutto di “fumo cattivo” (di cui NON faccio uso, però si vede che “la roba” non è così necessaria per ottundersi-n.d.g.).
Sta di fatto che “OI DIALOGOI” (Greco Antico) significa semplicemente (…) “I DIALOGHI”, ed io ve ne offro un esempio, quello tra Simmia di Tebe (filosofo greco minore) eD-io (Gazza di Verona):
– Simmia (di Tebe): …ho visto che hai trattato il tema delle CANNE, però…
+ Gazza (di Verona): …sì lo so, lo so, ho dimenticato di parlare della CANNA del GAS a cui sono attaccato dopo la lettura dei quotidiani di quest’ultimo anno…
– S.: …beh anche i Maya come predictors hanno bucato…
+ G.: …mi sa che hanno sbagliato i traduttori del “labiale” Maya, e sì che lo avevano lasciato inciso nella roccia…
– S.: …cos’è, alludi “retoricamente” a Mandorlini…?
+ G: …no, ma sono garantista e poi sono contro “l’accanimento terapeutico” e quando si eccede in una punizione mi scatta “il quid”…
– S.: …quello che che non scatta al povero Angelino Alfano, secondo il Berlusca…
+ G.: …guarda che io non ho nulla contro la pornografia, ma tu stai parlando di “Snuff Movie” e cominciano a girarmi ‘e balls…!
– S.: …hei, che reazione…, ma hai qualche problemino…
+ G.: …Simmia (da Tebe)…se conosci qualcuno che non ne ha, mi dici nome e cognome e lo mettiamo in formalina, così lo possiamo conservare a futura memoria come l’ultimo degli imbecilli…
– S.: …beh il Borghezio mi sembra uno che non ha “problemi”…
+ G.: …guarda che esiste una legge a tutela del “minore” (minus), e tu mi stai parlando di uno che non supererebbe un test serio per entrare alla scuola materna…
– S.: …beh, non c’è altro mi pare…
+ G.: …per te forse, per me no, ieri se n’è andato Franco…
– S.: …Franco chi? …dovrei forse conoscerlo io?
+ G.: …no tu no, tu sei mio coetaneo ma ti sei sempre dilettato con la Filosofia, fin da quando eri in placenta, io anche con cose “banali”…
– Simmia (di Tebe): …scusa ma non capisco…
+ Gazza (di Verona): …l’è stesso.

MA CHE CANNAbis e CANNAbis: TROPPI PORNO DANNEGGIANO LA MEMORIA!

Secondo una ricerca tedesca pubblicata sul “Journal of sex research”, il punto debole del consumo spasmodico di materiale pornografico tramite web è la memoria. Quella di chi consuma. Per capirlo gli scienziati hanno analizzato come l’area cerebrale deputata a immagazzinare informazioni reagisca alla visione di immagini sessuali, concludendo che guardare immagini porno su internet può danneggiare e indebolire la capacità di ricordare le cose…
Scusate…scusate…scusate…, mi vergogno come una MA NON MI RICORDO PIU’ DI COSA VOLEVO SCRIVERE… 🙁
Tornate al Topic precedente alà…
Dhio che veergooognaaa… 😀 😎

CANNA, CANNA LISCIA, CANNA RIGATA…

La CANNAbis (indica o sativa) “ammazza” solo perchè è spesso un rito d’iniziazione.
Se non hai i freni (cerebrali) a disco o ventilati, il rischio di passare ad “altro” è elevatissimo.
E quel “altro” è infernale, non occorre essere Dante Alighieri per saperlo senza esserci mai entrato.
Meglio farsi un paio di pantaloni estivi di cannabis (canapa) o una stuoia per stendersi sulla spiaggia.
Oggi (anche ieri in verità) è una sostanza proibita, ne prendo atto con coscienza, pur sapendo che alcune “tesi antiproibizioniste” per combatterne il commercio mafioso non sono peregrine, sono discutibili.
La CANNA LISCIA è, di norma, quella del fucile da caccia.
L’ho amata e lustrata per più di vent’anni ed ho rinunciato a molte partite di calcio per una battuta di caccia.
Vergogna per quella passione “assassina”?
No solo una meditata e consapevole rinuncia.
La CANNA RIGATA torna invece al dis-onore della cronaca nerissima dopo l’ennesima strage “insensata” di innocenti in una scuola degli Stati Uniti.
Il dibattito, le tesi e le antitesi, sulla facilità di procurarsi un’arma, comprese quelle “DA GUERRA” (?!?), in quel paese, sono abbondantemente ritualizzate sui giornali ad ogni strage.
Seguitele su quelli se avete tempo e (doverosa) voglia.
La cosa che però più mi ha stupito (l’orrore non stupisce è orrore e basta) è il fatto che il fucile mitragliatore e le due pistole fossero di proprietà della madre che “regolarmente portava i suoi figli ad esercitarsi al poligono di tiro”…
Dopo il divorzio i figli della donna (tra cui il pluri-omicida) apparivano depressi, riportano le testimonianze in cronaca.
Niente di meglio, come terapia, che far scaricare 2/3 caricatori di “Bushmaster” (fucile mitragliatore) e qualcuno per la “Glock” e la “Sig Sauer” (pistole), ogni settimana?
No, non esiste solo una follia “individuale”, ve n’è almeno anche una “di sistema”.
L’Umana “pietas” vada, comunque, anche a quella madre che rimarrà sola con i suoi disperati rimorsi, a totale sommatoria di quelli dei genitori i cui figli sono stati ammazzati in un luogo che, teoricamente, dovrebbe essere il più tranquillo: una scuola, dove la “conoscenza” di se stessi e delle cose del mondo è la più naturale delle aspirazioni.
Che un Dio, uno qualsiasi, ma proprio qualsiasi, possa aiutarli.

#disintoxic_TOPIC

– “Cosa hanno fatto i “Red Sox?” (chiese John Doe, due secondi prima che una pallottola di Mauser 98K lo uccidesse sulla spiaggia di Omaha Beach, Normandia, Giugno 1944).
– “Cosa ha fatto l’Hellas?” (chiese Tano Codega, prima d’essere fulminato dall’inizio del piccolo “Gran Varietà” elettorale., Italia, 2012/13).
Uno cerca di distrarsi(?) come può.

p.s.:
Questa settimana sarò particolarmente impegnato a radrizzare “banane”, e non ho un 4-4-2 d’emergenza.
Trattate con GARBO questo spazio, ma non “ala veronese” dove il termine “gàrbo” sigifica acido, immaturo.
Grazie.

ANALFABETISMO FUNZIONALE (o di ritorno)

Tre giorni fa, dopo circa sette, otto, anni ho ricevuto una lettera scritta…a mano!
Due pagine fitte, scritte su un foglio a righe, ritagliato (presumo) da un quaderno di scuola.
Era scritta in Inglese, una lingua che conosco solo da autodidatta, e quindi NON conosco.
Non importa il contenuto semplice e lineare di quella lettera, scritto con grafia elegantissima, da una persona semplice, di circa cinquant’anni, con un titolo di studio equivalente (un po’meno) alla nostra terza media.
Decido subito di rispondere preparando la “bozza” in Italiano per poi tradurla in qualche modo.
Ma il “dramma” si è manifestato appena terminata la bozza.
Una calligrafia “sbilenca”, più rassomigliante ad un insieme di segni stenografici, cancellature, doppie cancellature, “orrori” ortografici inauditi, e così via.
Il motivo?
Ovvio, intuibile, quasi “banale”?
Chi mi ha scritto non ha mai visto, praticamente, la tastiera di un computer.
Io, da quasi dieci anni, mando solo e-mail o corrispondo (con enti amministrativi) con pc + stampante.
E prima avevo l’impareggiabile Sig.na Mara a cui dettare le mie elucubrazioni
Scrivere abitualmente a mano la nota della spesa o scrivermi brevi appunti “sintetico-simbolici” non mi è servito a nulla.
Non per sapere i fatti vostri, ci mancherebbe, ma è tanto che non scrivete una lettera A MANO?
E se la risposta fosse affermativa, come mai?

mail: serendipity1947@gmail.com

INTER(di)MEZZO: Matteo Fontana, Francesco Barana e “Andrè de Gol”…

“Aprés moi le deluge” (dopo di me il diluvio) è un’espressione attribuita al Generale Charles de Gaulle, già Presidente della Repubblica e grande statista Francese.
In realtà (pare) che l’espressione sia stata pronunciata da Luigi XIV°, Monarca regnante in Francia nella seconda metà del 1600, il quale, con somma modestia, si faceva chiare “Re SOLE”, quindi non “uno di VOI” (esclusi i “SOLI contro tutti”).
Ecco, il Mister Andrea Mandorlini mi ha ricordato (blandamente) quelli quando, con infelicissima “comparazione”, ha definito i giornalistici critici con alcune sue scelte e con alcune (opache) prestazioni della nostra Squadra (da lui disposta in campo), come degli “UOMINI CONTRO” (che non fanno il bene del Verona).
“L’etat c’est moi” pare abbia detto sempre il Monarca Luigino, spero di non sentire mai nessuno dire “il Verona sono io…”.
Va stesa una pagana sindone su queste affermazioni colte in un ambito “sudato” (o furbetto-populista):…chi è “critico” con me è CONTRO (?!?!) il Verona…
No Mister, sei un tecnico di sicuro valore sul campo (i risultati confortano, oggettivamente, questo giudizio), ma il “galletto amburghese” (ruspantissimo) non è una pietanza universalmente apprezzata.
Se poi, su diecimila e rotti (!) abbonati dell’Hellas, vuoi piacere solo “ai tuoi”, dillo alla prossima intervista che così mi so regolare meglio.
p.s.:
l’unico “litigio” che ho fatto con Matteo Fontana -bravo e appassionato giornalista- (durante un fuori onda di Telenuovo) è avvenuto a fronte di una strenua difesa che Matteo TENTO’ di fare, senza successo perchè è intelligente e conosce la logica delle parole, a fronte di una cazzatona detta da Mandorlini in un’intervista, che gli avevo evidenziato (se Rasulo non ha perso la memoria, potrebbe essere un buon testimone).
p.p.s.s.:
Mi pare che Francesco Barana, giovane di cultura e vivacità intellettuale non banali e calligrafiche, sappia scusarsi con il “suo pubblico” quando “eccede”.
Virtù rara in un giovane, imperdonabile quando è assente in un “non più giovane”;
p.p.p.s.s.s.:
grande, grande, prestazione fisica e morale dell’Hellas ed eccellente guida tattica del Mister in quel di Palermo.
O.T.:
casssi di Gasperini affrontare la Serie A con quelle “seconde linee” rosanero.

L’EJACULATIO PRAECOX NON SODDISFA E NON FA BENE ALLE COPPIE, MA NEANCHE all’HELLAS…

C’è un sabato e una domenica post partita, anime salve e sante, di cosa volete che scriva, dai sù…
Ho notato che se lo frachiamo subito, specie con una tipa (leggi squadra) mediocre, diventiamo “titillanti”, una cosa che assomiglia al ti-tic e ti-toc.
Se incontriamo invece una sfacciata che ci affronta a viso (e non solo 😮 ) aperto e provocatorio, diamo il meglio, anche in “tenuta” era…
Ammesso, e molto non concesso, che l’analisi sia corretta…, non ne conosco i correttivi.
Wikipedia ne cita alcuni:
Trattamento
Il trattamento elettivo è quello psicosessuologico che consente lo sviluppo di una maggiore competenza nel gestire i tempi dell’orgasmo attraverso esercizi progressivi come lo “stop and start” (volgarmente detto ri-partenza), tecniche di rilassamento e strumenti psicoterapeutici in un percorso strutturato e personalizzato con il supporto di uno psicologo-sessuologo. I trattamenti farmacologici non offrono invece una soluzione definitiva e prevedono attualmente l’utilizzo di anestetici (par carità ghe mancarìa anca quela!-n.d.g.) locali o l’assunzione di un farmaco appartenente alla categoria degli SSRI, denominato dapoxetina.
Poi ci sono i cosiddetti “rimedi popolari autoctoni”.
Questa ve la racconto giurando sul mio onore (e ci tengo) che è vera:
tra i 17/18 anni, quando provavi a fare l’aletta rapida e ficcante, ti capitava di esserlo troppo e “lei” (squadra o parter) se ne doleva con un “beh…potevi aspettare un poco”, se c’era l’ammmore poteva scapparci un “…beh dai può capitare, ma va bene lo stesso (seeehh…).
Quelli infingardi osavano l’oscena scusa “…sai cara…è…è…che ti SENTO troppo…” 😀 😀
Tano detto “el bassacuna”- bilancia portatile in uso all’epoca- (veniva chiamato così perchè aveva l’abitudine di “soppesare” le tette delle ragazze (se erano sotto il mezzo kilo l’una era capace di cambiare “soggetto”…), era di 6/7 anni più vecchio e gran “fracheur”, quindi era un po’ lo stregone a cui si chiedevan consigli.
Ecco, sull’ejaculatio praecox (per motivi di decenza non posso scrivere come veniva chiamata in dialetto-n.d.g.), lui aveva un metodo tutto suo di cui dichiarava l’assoluta efficacia: “…quando te senti che te sì massa in anticipo su de ela…bisogna che…te te struchi na s-cianta le “bale”… fin quasi a sentir mal…cosita te te distrai n’atimo, du atimi, e quando la “squadra” la te dise…damela…damela, ti te ghe la dè…”.
Nessuno della mia maraja mi ha mai confessato di aver adoperato questo metodo suggerito dal Tano “bassacuna”, però…però…, se Mister Mandorlini volesse provare a dare qualche “strucadìna de bale” al Gruppo…, hai visto mai che la mania del titillo post-coitum passa.
Se il Mister decidesse per l’esperimento, i guanti di lattice d’ordinanza li pago io.
😉 😎