Ho appena finito di vedere l’Empoli con l’Atalanta. Ieri ho visto il Lecce con la Juventus. Ho visto spesso la Cremonese e lo Spezia. E ho visto, ovviamente il Verona. Il livello del campionato di serie A credo sia il peggiore di sempre. Soprattutto in basso. Le squadre sopra citate a cui aggiungiamo tranquillamente Sampdoria, Bologna e forse anche la Fiorentina nel calcio degli anni ’80 forse stazionerebbero in serie C. Ma forse. Il livello tecnico è così basso da pensare che solo dei matti possano investire milioni di euro in questo spettacolo. Il ritmo è da parrocchia, l’intensità dura venti minuti, gli arbitri italiani con l’aiuto del Var rendono il tutto un’oscenità.
Pensare che il Verona quest’anno possa retrocedere in mezzo ad una simile pochezza è veramente avvilente. Aver distrutto in pochi mesi un giocattolo meraviglioso e funzionante come quello degli ultimi tre anni, un delitto.
Per quanto derelitto questo Verona non può essere peggiore di queste squadre. Eppure il Verona è penultimo. Ha cambiato già un allenatore che aveva allenato per sei mesi in serie A e ne ha preso un altro che non ha mai allenato. Ci sono giocatori che ancora non sappiamo perchè siano arrivati qui e in quale contesto, il progetto tattico e tecnico disegnato da un fuoriclasse come Ivan Juric (a cui a questo punto bisognerebbe forse chiedere scusa per tutte le critiche che si sentiva dopo alcuni suoi sfoghi) è forse perduto per sempre.
Sono bastati pochi mesi e un patrimonio è stato depauperato in maniera autolesionista. Un comportamento che alimenta voci di cessione e altre di ridimensionamento pilotato, come successe nell’anno di Pecchia. Il tentativo inconscio da parte di molti tifosi di giustificare un simile livello di dilettantismo, pressapochismo, incapacità. Eppure non posso pensare, per quanto il pessimismo ormai prevalga in me, che Marroccu e Setti possano compiere una simile impresa al contrario. Ci sarebbe da vergognarsi in eterno.