BASTA PRESE IN GIRO

Sarò durissimo. Perchè si può tollerare tutto ma non il secondo tempo di oggi con il Ravenna. Si può tollerare la pochezza tecnica, si può tollerare l’errore di inesperienza, si possono tollerare gli errori del mister ma non si può tollerare l’assoluta assenza di personalità, l’incapacità di lottare, il vuoto alla voce "furore agonistico".

"Non mancherà mai l’impegno" aveva detto Previdi in sede di presentazione. Si veda (ri-veda) le immagini del secondo tempo il vecchio dirigente e tragga le sue conclusioni.

Se questo è il Verona che dopo quattro mesi gioca in Lega Pro Prima Divisione siamo messi male. C’è un deficit di personalità preoccupante, nessuna idea tattica, incapacità di superare le difficoltà. Un punto in quattro gare è andamento da retrocessione ma in quel senso abbiamo già dato, per carità. Per fortuna le due vittorie e un campionato di basso livello ci permettono di stazionare ancora lì a meta classifica ma non può bastare.

Un serio discorso va fatto per Girardi. Oggi come oggi assomiglia più a Morante che ad un attaccante decisivo, ormai anche per lui gli alibi sono finiti. E’ arrivato il momento caro mister di far giocare quelli che se la sentono, quelli con le palle sotto. Nomi? Tiboni, Scapini, proviamo anche Loseto là dietro perchè ormai Moracci sembra un timido balbuziente.

I vecchi del gruppo si facciano sentire (e non solo nelle interviste…). Corrent, Garzon, Bellavista: adesso tocca anche a loro. Perchè, veramente, di prese in giro qui dalle parti del Bentegodi non ne possiamo più.

Infine Remondina: il mister sa che questa di Verona è una panchina importante e che possiamo dargli tutto (amore, passione, entusiasmo) ma non possiamo avere pazienza. Nel nostro dizionario la parola ci è stata rubata da almeno tre o quattro personaggi che sono stati alla guida dell’Hellas in questi anni.

Faccia vedere anche lui di essere un condottiero con gli attributi. E non si faccia mettere i piedi in testa da nessuno, nemmeno dalla società nelle sue scelte. E’ il momento di reagire, vediamo chi ce la fa.

LA CRISI FINANZIARIA PUO’ ABBATTERSI ANCHE SUL VERONA

 Mi chiedevo ieri se la crisi finanziaria che sta investendo i mercati mondiali potesse in qualche modo toccare le società calcistiche. Poi mi sono imbattuto in una notizia di Repubblica che era una prima risposta alle mie curiosità.

Secondo Repubblica, infatti la Roma, controllata dai Sensi ed espostissima nei confronti di Unicredit (365 milioni la cifra imponente) non avrebbe più avuto nessuna dilazione nel piano di rientro previsto dalla banca. Italpetroli che è la controllante della Roma, società del gruppo Sensi, secondo Repubblica dovrà pagare la prima tranche del rientro entro il 31 dicembre di quest’anno. Inderogabilmente. Un alto funzionario di Unicredit avrebbe spiegato ai Sensi che non si poteva più pensare di spostare in avanti questa scadenza. E ciò proprio per la situazione in cui Unicredit versa in questi giorni.

Questo innesca una situazione di estrema difficoltà nei Sensi. Per avere liquidità immediata, infatti, la famiglia romana dovrà cedere un terreno del valore di 100 milioni di euro. Valore di mercato, che non significa necessariamente avere denaro contante in mano. Infatti ora pare che i Sensi abbiano notevoli difficoltà a cedere il bene anche perchè chi lo voleva, sapendo dell’ultimatum di Unicredit, sta prendendo tempo con l’intenzione evidente di far calare il prezzo.

 

Mi sono dilungato nella spiegazione di questa situazione anche perchè mi pare che si possa fare un parallelo molto simile (a parte le cifre che sono in proporzione) con l’Hellas Verona.

 

Anche a Verona esiste una società controllante (l’Arilicense srl) che come l’ItalPetroli potrebbe essere chiamata ad un immediato rientro. Anche per il Verona Unicredit, oggi scossa sui mercati finanziari, potrebbe decidere che non è più possibile una perenne esposizione bancaria a fronte di garanzie immobiliari.

E dunque mi chiedo: cosa succederà in quel momento? Arvedi avrà la forza di cedere i suoi beni per pagare il debito bancario? E troverà il conte gente disposta a pagargli i terreni con soldi in contanti sapendo il suo stato di bisogno? Può darsi che Unicredit ritenga di lasciare la situazione com’è in questo momento, ma difficilmente ad Arvedi verranno elargiti ulteriori finanziamenti per potenziare la squadra.