Vorrei evitare la retorica e far parlare solo i fatti. I fatti dicono che questo Verona si è salvato a febbraio e con tutti i suoi limiti continua a onorare il campionato. Dare per scontato questo dato significa ridimensionare il capolavoro che società, allenatore, giocatori hanno fatto fino ad oggi. L’Europa, ad un certo punto, era un sogno perseguibile. Senza il secondo tempo dell’Olimpico, probabilmente, saremmo ancora qui a sperarci. Ma anche quest’anno come l’anno scorso con Juric e l’anno prima, il Verona è stato commovente. Anche a Empoli. Soprattutto a Empoli.
Mancavano una marea di titolari e francamente era difficile puntare un euro sui gialloblù. Alla fine usciamo a testa altissima, anzi con una valigia piena di rimpianti per il doppio rigore sbagliato dal Cholito, perché vincere era davvero possibile. Abbiamo anche delle certezze in più che. speriamo, siano tali anche per Tudor.
La prima: Cancellieri è un grandissimo talento del calcio italiano e come tale va trattato. Dopo quello che abbiamo visto a Empoli non ci sono più nè se nè ma. Il ragazzo romano deve trovare adeguato spazio in questo Verona e va valorizzato come patrimonio della società. Ovviamente va anche fatto maturare, ma sinceramente ormai abbiamo più di un indizio che ci dice che Cancellieri diventerà un giocatore di straordinaria levatura e che non può essere trattato come tappabuchi.
La seconda: oggi Hongla ci ha dimostrato che quello che dicono a casa sua, in Camerun, è vero. E’ un buon giocatore, forse anche ottimo che ha incontrato troppe difficoltà nell’adattarsi al calcio italiano. Il passato ci ha insegnato che non si deve mai buttare via il bambino con l’acqua sporca e che un giocatore merita sempre una seconda chance. La favola di Nicola Ferrari, che ogni tanto tiriamo in ballo, è un insegnamento che va ricordato ogni volta che si esprime un giudizio troppo severo nei confronti di uno dei nostri giocatori. Vale per Hongla, vale per Montipò, valeva per Nicola Ferrari, diventato poi l’eroe della promozione in serie B.
La terza: il vivaio continua a sfornare materiale eccelso. Coppola, al netto dell’errore sul gol è un ottimo giocatore, Terraciano è entrato con grande personalità, Casale ormai lo consideriamo un veterano. La miniera, insomma, continua ad estrarre oro che poi servirà ad alimentare il futuro della società. E’ un segno di grande continuità che la società ha dato e che trova poi sbocco nella prima squadra che continua a raccogliere risultati eccezionali. E Il bello è che non è ancora finita.