Zero alibi. Zero scuse. Se con Inter, Fiorentina e Sampdoria abbiamo sostenuto che il piccolo Verona avesse comunque giocato al massimo delle proprie possibilità attuali, denunciando i limiti di una rosa che nella migliore delle ipotesi avrebbe dovuto salvarsi all’ultima giornata, con lo Spezia il Verona ha buttato via dei punti che avrebbero reso la propria classifica molto più corposa.
Lo Spezia è una delle squadre che, sulla carta, possiamo dire essere più deboli del Verona. Sempre sulla carta, il Verona tra le mura amiche una partita del genere deve assolutamente vincerla. Soprattutto dopo aver dominato in lungo e in largo, costruito palle gol, preso pali e traverse. Però resta quella brutta sensazione di una squadra che non ha più la fame necessaria, che ha sempre un attimo di disattenzione, errori che portano a sconfitte pazzesche e a pareggi deludenti come è accaduto con la bestia nera Spezia.
Dopo una fase di amorevole comprensione per la propria creatura, Ivan Juric ha perso la pazienza. Niente da imputare sul piano dell’impegno, ma una sana critica può fare bene. Il Verona ha compiuto una straordinaria impresa salvandosi con 10 giornate d’anticipo ma questo finale di campionato sta un po’ rovinando il meraviglioso capolavoro costruito in precedenza.
Questa squadra aveva la possibilità di scrivere il proprio nome nei libri di storia, diventando la migliore dall’era Bagnoli, ma ora si sta ridimensionando pesantemente. Non bastasse questo, anche le quotazioni della rosa e dei singoli stanno avendo un notevole ribasso. Oggi Zaccagni, Silvestri e Lovato (tre a caso) valgono molto meno di quanto valevano sei mesi fa e anche Juric, oggi, ha meno sirene e appeal di tre mesi fa. Nel calcio velocissimo in cui sali al vertice in fretta, anche le cadute sono molto più veloci.
Insomma è tempo di rimettersi a pedalare per finire alla grande questo campionato e non buttare via quella fantastica immagine che questo Verona aveva dato di sè fino a poco tempo fa.