Se sei più forte partite così le devi vincere. E non credo ci siano dubbi che il Verona sia più forte della Salernitana. E allora perchè si è pareggiato? Evidentemente qualcosa non ha funzionato, qualcosa si è sbagliato e la vittoria con la Roma ci ha illuso che tutti i problemi fossero spariti d’incanto con il cambio in panchina.
Purtroppo non è così e il Verona è ancora un convalescente alla ricerca di se stesso, impegnato a ricostruirsi un morale ma anche un tono atletico, oggi come oggi il problema numero uno.
Siamo ancora a metà del guado, un po’ col timbro di Juric, un po’ con i ghirigori di Di Francesco, non ancora la squadra di Tudor. Ci sono problemi strutturali e vanno affrontati. In mezzo al campo siamo leggeri, vacui, pressapochisti. Ilic è sballotato, non ha ancora la personalità per affrontare da solo battaglie simili e Hongla in questo momento è improponibile. Non stiamo discutendo sulle sue qualità ma sul suo rendimento. Non si capisce cos’abbia Tameze, diventato un gregario dopo aver tirato la carretta per tutta la scorsa stagione.
Ma è sulla fase difensiva che Tudor avrà da lavorare di più. Il Verona è un disastro dietro, prendiamo gol da categoria pulcini, siamo distratti, poco reattivi. Magnani non può giocare come terzo a sinistra, Günter ha sempre pericolosi cali di attenzione. Meno male che almeno Dawidowicz sta giocando benissimo, chiudendo quasi sempre la porta dalla sua parte. Montipò non commette errori gravissimi ma non regala quella sicurezza che dava Silvestri. E’ una questione di carisma, di presenza. Ogni palla che arriva in area sembra una roulette russa, hai sempre paura che ci sia il proiettile in canna. Pandur mi pareva più in forma e andrebbe preso di nuovo in considerazione.
Meno male che davanti le cose tutto sommato funzionano. Caprari ha fatto già dimenticare Zaccagni con giocate di alto livello, Kalinic si è rimesso a fare… il Kalinic, mentre Barak, Faraoni e Lazovic sono giocatori da squadra di medio alta classifica.
Ci avessero detto dopo il secondo tempo di Bologna che in due gare Tudor avrebbe fatto quattro punti c’era da firmare subito.
Ora dopo averle giocate resta molta rabbia e molto rammarico. La Salernitana aveva la testa sott’acqua, vincendo avremmo potuto scavare un solco e dare un bello spintone ai campani che invece restano tutto sommato in corsa.
Tudor deve sfruttare meglio la panchina. Con cinque cambi, ogni mossa diventa importante per portare la gara dalla propria parte. Lasagna, per come si era sviluppato il match dell’Arechi, doveva giocare. Poi, ovviamente, se palo e incrocio, fossero stati gol, non c’era nulla da criticare e avremmo applaudito l’impresa. Ma questo è il calcio, bellezza…