IL PAGELLONE DI VERONA-FIORENTINA

MONTIPO’ 6.5 Si fermano i cuori dei tifosi gialloblù quando Nzola gli va in contro, con un gol in canna. E’ bravissimo a rimanere in piede e a chiudergli la porta. E’ indubbiamente l’intervento più difficile della sua partita. Il resto lo controlla bene ed è anche più coraggioso del solito nelle uscite più delicate

CENTONZE 5.5 Dopo l’ingresso contro la Lazio, un’altra giornata non semplice per il francese che valuta male il tempo di intervento su Castrovilli che ringrazia, lo salta e segna un gran bel gol. Nella ripresa Baroni lo mette a sinistra e anche lì le cose non vanno meglio. Commette un paio di errori gravi che solo per l’ardore dei compagni (uno su tutti Serdar) non diventano qualcosa di peggio. Concede una punizione sanguinosa nei secondi finali. Che, fortunatamente, porta a nulla.

MAGNANI 6 Il duello con Nzola è difficilissimo e l’attaccante della Fiorentina, fosse un incontro di boxe magari qualche punto in più lo avrebbe. Insomma, gli va via qualche volta, ma lui in qualche modo riesce a rimontarlo per evitare che faccia veramente male. Lascia sul campo tutto quello che ha, esce stremato.

DANI SILVA s.v. (dal 40°)

COPPOLA 6.5 Ha Ikoné da marcare e le cose gli vanno un po’ meglio rispetto al compagno di reparto, ma sono sfumature, nulla di trascendentale. La sensazione, comunque, è che stia crescendo di partita in partita e che sia sempre più in fiducia.

VINAGRE 6 Tanta corsa, tanta grinta, sulla qualità delle giocate bisogna ancora lavorarci su. Bravo a portare pressione alta, quando la Fiorentina fraseggia nella sua trequarti. Commette un errore grave quando tiene in gioco Nzola, che si invola verso Montipò. Rimedia comunque rimanendogli attaccato come un rottweiler all’osso.

TCHATCHOUA 6 (dal 17° s.t.) Entra con la grinta giusta e con tanta corsa, fondamentale visto quando hanno speso i compagni.

DUDA 6 Nel primo tempo gli obblighi tattici imposti da Baroni lo incollano a Duncan. Lo segue davvero come un’ombra senza lasciargli tempo per ragionare. Inevitabilmente questo ne condiziona la capacità di creare gioco. Ma con un Serdar così al suo fianco, per questa volta, può limitarsi a portare la croce piuttosto che cantare. Anche se nella ripresa è un po’ più libero di giocare col pallone tra i piedi.

SERDAR 8 Un gigante, servirebbe poco altro da aggiungere. Perché tiene in piedi il centrocampo, costretto dai compiti tattici più stringenti affidati a Duda. Ha la visione a 360 gradi, capace di vedere i compagni anche quando sono fuori dal radar. Ti aspetti che si dedichi soprattutto a creare, ma è determinante anche quando deve rompere il gioco avversario. Regala chiusure difensive che fanno alzare dalle poltroncine i tifosi anche più composti. Salva un’occasione da pelle d’oca su Barak, che ha giocato come se in palio ci fosse la Champions. Lo avesse fatto anche il suo ultimo anno al Verona, il buon Barak, invece di invocare sempre qualche dolorino di troppo gliene saremmo stati grati. Ma che ce frega de Barak, noi c’avemo Serdar-piovra.

LAZOVIC 7 Mai dubitare di un leone, anche quando il pelo ha qualche ciuffo bianco. Io di lui ho dubitato, qualche volta, ma poi arrivano partite come queste e devo solo tacere. Torna a destra, suo ruolo primitivo e le lancette del tempo sembrano tornare indietro come per magia. I primi venti minuti di partita comanda in lungo e in largo, con una qualità deliziosa. Ma è anche tanto bravo a sacrificarsi per la causa, aiutando nella metà campo gialloblù. Leader capace di prendersi sulle spalle la squadra nella partita chiave della stagione.

SUSLOV 6 (dal 29° s.t.) Anche lui prezioso nel momento più caldo del match.

FOLORUNSHO 5.5 Quanta confusione ragazzi. Un film già visto però, nelle ultime settimane. Perde un numero sconsiderato di palloni, anche quelli più facili da gestire. Fisicamente non sembra nemmeno così messo male, ed è per questo che non ti aspetti così poca lucidità. I muscoli li mette, ma il resto si fa fatica a vederlo. Mezzo voto in più giusto perché si è vinto, ma la squalifica credo che non gli farà male. Potrà rifiatare un po’, perché comunque ha speso tantissimo quest’anno.

DAWIDOWICZ 6 (dal 40°) Lucido nei minuti di assalto finale della Viola.

NOSLIN 8 Qualcuno sugli spalti dice dice: “è già venduto, troppo forte”. E come dargli torto. Quanto è forte sto ragazzo, al quale manca ancora un po’ di malizia, ma che è invece bravissimo a prendersi il rigore poi trasformato da Lazovic. E’ incontenibile e come se non bastasse è sempre il primo difensore aggiunto. Fa un lavoro pazzesco, preziosissimo. E quando sembra un attimo tirare il fiato, tira fuori un gol di una difficoltà elevatissima, che qualcun altro avrebbe lanciato in curva sud.

BONAZZOLI 5 Non entra in partita e quindi si innervosisce, perdendosi anche in qualche lamentela di troppo con l’arbitro. Ma la sua prestazione sta tutta nell’ottima occasione per segnare il gol del 2-0. Doveva fare molto, ma molto meglio. Lì un attaccante delle sue qualità deve segnare, c’è poco da dire. Non contento dell’approccio, Baroni lo lascia nello spogliatoio dopo l’intervallo.

SWIDERSKI 6 – (dal 1° s.t.) Lotta come un leone, ma sotto porta non così lucido. Si prende però falli equiparabili ad abbondanti boccate di ossigeno

ALL. BARONI 8 E’ la partita chiave della stagione, considerando anche gli altri scontri diretti. Fa una cosa semplice semplice, mettendo Lazovic a destro, ma è un piccolo lampo di genio, perché il capitano ritrova definitivamente il vecchio smalto. Una volta raggiunti sull’1-1, i suoi sembrano prendere paura e ripartono nella ripresa con le zavorre ai piedi. Ma poi ritrovano coraggio e vanno a prendersi una vittoria fondamentale, visti gli altri risultati. Sta facendo un miracolo, non mi stancherò mai di dirlo. Ora siamo all’ultimo miglio. Se manterrà questa determinazione, non dovrà avere paura di cosa riserverà il futuro.

IL PAGELLONE DI LAZIO-VERONA

MONTIPO’ 6 – Para coi piedi su Isaksen. Con la punta delle dita, devia quel tanto che basta un bel destro di Felipe Anderson che si stampa sulla traversa. Bene anche su Castellanos, che si inceppa sul più bello. Ma sul gol non mi è piaciuto, ho trovato la posizione del corpo sbagliata. Per un portiere prendere gol sul primo palo non è mai il massimo.

TCHATCHOUA 6 Inizio difficile, con la Lazio che lo battezza e gli gioca sempre contro, puntandolo tutte le volte che può. Fatica a difendere e nei primi quindici minuti non trova grande collaborazione da parte di Mitrovic. Poi cresce e ci mette gamba, soprattutto quando il Verona è chiamato a spingere, sfruttando il calo della Lazio. Gli esce anche qualche cross interessante, ma mai precisissimo.

CENTONZE 5 (dal 78°) Probabilmente non è un giocatore capace di incidere entrando in corsa. Tanti errori.

MAGNANI 6.5 Castellanos spreca più tempo a protestare con Massa che a creare qualcosa per la Lazio. Evidentemente è infastidito dalla presenza di Jack, che lo controlla senza grandi sforzi. Come sempre, senso della posizione e capacità di far girare palla. Sul gioco aereo, che ve lo dico a fare, non si passa.

COPPOLA 6.5 E’ in fiducia dopo il gol stupendo segnato contro l’Udinese. Gioca con enorme tranquillità e fin da subito, qualunque sia il giocatore della Lazio che gli capiti a tiro, fa sentire la presenza fisica. Ottima sintonia con Magnani, riempiono e presidiano bene l’area di rigore, costringendo i laziali più che altro a provare da fuori. Ha una grande occasione, sempre da calcio piazzato, ma Mandas si supera.

CABAL 5 Primo tempo attento. Secondo disastroso, pieno di errori, disattenzioni e passaggi a vuoto preoccupanti, che, in più di un momento, rischiano di tagliare le gambe al Verona. Per carità, è giovane, ma arrivati a un certo punto, chi se ne frega. Il Verona si sta giocando una stagione e certi errori non sono più sopportabili. Salterà il prossimo turno per squalifica.

SERDAR 6 Nella prima parte di gara, col Verona un po’ schiacciato, gira un po’ a vuoto e Folorunsho non ci pensa minimamente a dargli una mano. Quando la squadra prende le misure alla Lazio, inizia a girare e a far girare i compagni. Tanti begli spunti e giocate di classe. Nella ripresa i gialloblù sognano qualcosa in più del pareggio e la squadra si sbilancia. Perde un po’ le misure, ma rimane tutto sommato composto.

FOLORUNSHO 5 Sarà la posizione di centrocampo, sarà la forza degli avversari, sarà il cambiamento climatico, fatto sta che anche stavolta ci capisce poco. Da uno come lui, che ha fisico e muscoli da vendere, ti aspetti un pelo più di grinta e determinazione, di presenza in mezzo al campo. Invece sbaglia tanto, troppo, palloni facili che affronta con poca convinzione. Mi sembra un po’ una costante nelle ultime settimane. In negativo.

HENRY 5 (dall’86°) Un’occasione ai limiti del clamoroso all’ultimo secondo di partita. La spara in curva Sud.

MITROVIC 5.5 Ancora una partita non semplice per il giovane serbo, che è uno che ha bisogno di avere il pallone tra i piedi per esprimersi al meglio. Gliene arrivano gran pochi, perché il Verona, soprattutto nella prima parte di gara, gioca tanto con lanci lunghi. Aiuta Tchatchoua nei raddoppi difensivi e quello lo fa diligentemente.

DUDA 5 (dal 60°) Lo aspettavamo come un bicchiere di acqua ghiacciata nel deserto e tutto quello che riesce a darci è un cartellino giallo per proteste. Sipario.

LAZOVIC 6.5 Partita da vero capitano, tutto orgoglio e sacrificio. Dopo i primi minuti, Baroni lo mette di fatto a uomo su Isaksen e quindi è costretto a fare il terzino, rinunciando a ogni propensione offensiva. Tatticamente è impeccabile, non sbaglia nulla. Ma si vede che ha qualcosa da dare anche in avanti e così ci prova, quando gli è consentito, a uscire dal guscio. Peccato, però, per quella grande occasione sciupata.

BONAZZOLI s.v. (dal 78°)

NOSLIN 6.5 Buona partita, ottimo primo tempo. I difensore della Lazio non riescono a tenerlo, si muove con leggerezza su tutto il fronte d’attacco gialloblù. L’unica cosa che possono fare è stenderlo. E’ bravo anche nelle spizzate, e non te lo aspetteresti, ma è quando ha la palla a terra, tra i piedi, dà il meglio di sé. Ecco, serve un po’ più di convinzione quando ha la possibilità di calciare.

SWIDERSKI 6.5 E’ vero, sbaglia un’occasione non così complicata, ciabattando male un pallone comodo a pochi passi dalla porta laziale. Però fa un lavoro pazzesco, di sacrificio tremendo. Si prende tantissime botte e altrettanti falli che permettono alla squadra di respirare. Buona l’intesa con Noslin. E’ un grandissimo lottatore, che deve però cominciare a segnare. Allora sarà difficile farne a meno.

SUSLOV 4.5 (dal 60°) Per lui vale lo stesso discorso fatto per Duda. L’aggravante sta nell’errore clamoroso che spalanca l’autostrada per il gol partita della Lazio

ALL. BARONI 6 Ennesima occasione sprecata, ennesima partita che ti fa tornare a casa con tanto rammarico e zero punti. I primi 20 minuti di gara sono della Lazio, ma il Verona sa soffrire, in maniera compatta. Quando i suoi crescono il match cambia, e i gialloblù potrebbero anche trovare il vantaggio, con una grande occasione di Swiderski. Nella ripresa fa i cambi che ci aspettiamo, ma a tradirlo sono proprio coloro che dovevano regalare un sogno al Verona, soprattutto Duda e Suslov. Che colpa ha lui? Nessuna. Ecco, io sono del partito “proviamo sempre a vincerla”. Ma a cinque giornate della fine, il famoso pullman davanti alla porta, tante volte in passato invocato dal mio amico Stefano Rasulo, schifo non mi farebbe.

IL PAGELLONE DI VERONA-UDINESE

MONTIPO’ 6.5 Non è chiamato a grandi parate, perché l’Udinese ha un solo modo di giocare, palla su Lucca e che Dio la mandi buona. Eppure l’intervento più difficile, d’istinto, lo compie a distanza ravvicinata, proprio su Lucca, che un po’ la sciupa, diciamolo, ma lui ci mette tanto del suo. Poi ordinaria amministrazione

CENTONZE 6.5 Non me ne voglia Tchatchoua, che per mesi ha dato il cuore in un ruolo non suo, ma il francese, al momento, sembra insostituibile. Primo perché quella è la sua fascia, secondo perché ha qualità che il compagno di reparto non ha. Sempre misurato, mai in difficoltà, è bravo a chiudere, ma anche ad aprire in avanti. E i cross sono sempre interessanti

MAGNANI 7 Grande prestazione per Big Jack, che dalle sue parti ha uno dei più talentuosi dell’Udinese, Pereyra. Lo mette al suo posto, senza grandi difficoltà. L’attaccante di Cioffi la palla la vede col cannocchiale perché lo strapotere di Giangiacomo è schiacciante. Sovrastante nel gioco aereo, ha il solito tempismo quando il Verona parte dal basso.

COPPOLA 8 Un gol che può valere la salvezza, per questo ragazzo al quale la critica (me compreso) non ha risparmiato critiche, forse a volte ingenerose. E in realtà, il gol è solo il giusto premio per una partita giocata da senatore, con una brutta bestia come Lucca da tenere a bada. La lotta è dura fisicamente, ma lui non si lascia intimidire e quando serve accarezza le caviglie dell’attaccante bianconero. Poi quel gol, alla fine di una partita difficilissima, disperata, che fa vedere il traguardo sempre più vicino.

CABAL 5 Ehizibue lo fa diventare matto. Il 19 dell’Udinese non fatica a saltarlo ed è quello uno dei temi tattici della partita, perché il colombiano è evidentemente l’anello debole della difesa. Il primo tempo è un incubo, sembra infinito e gli errori arrivano a ripetizione. Qualcosina meglio nella ripresa, dove al peggio alterna momenti leggermente più lucidi. Ha anche una grandissima occasione in area di rigore, ma sono i piedi sbagliati al momento sbagliato

SUSLOV 6 (dal 38° s.t.) Palle quadrate.

DANI SILVA 5.5 Passo baldanzoso, sicuramente più di Duda, ma visione di gioco molto più limitata. Non è bravo a far girare il pallone con velocità e fa fatica a dettare i tempi della giocata. Ci mette la corsa, quello sì, ma mancano tanti altri elementi per lasciare il segno.

BONAZZOLI 5.5 (dal 14° s.t.) Un pizzico sotto rispetto alle ultime tre partite nelle quali era partito titolare.

SERDAR 6.5 E’ mancato tremendamente a Bergamo e rivederlo in campo dà qualche certezza in più al Verona. Il centrocampo dell’Udinese è fatto di adamantio, ma lui è saggio e lo aggira. Certo, non sempre gli riesce, ma ha il passo per farlo. Ed è sempre bravo ad abbassarsi per accorciare sulla difesa.

DUDA 6.5 (dal 38° s.t.) Suo l’assist gol per il capoccione di Coppola. Pericoloso sui calci piazzati.

MITROVIC 5 In una partita in cui di tecnico c’è nulla, lui, che il pallone lo sa trattare bene, si perde abbastanza velocemente. Ogni volta che lo innescano sembra poter svoltare, ma gli udinesi non perdono occasione per triplicarlo e quindi si ritrova ingabbiato spesso e volentieri. Doveva essere uno degli elementi di fantasia, ma le speranze si sgonfiano presto.

SWIDERSKI 6 (dal 14° s.t.) Anche lui lotta su tutti i palloni

FOLORUNSHO 6 Non mi piace la posizione che gli cuce addosso Baroni, sono onesto. Non mi pare sia un rifinitore, ha altre qualità che lì, sottopunta, non pagano dividendi. Quando il mister lo abbassa più verso centrocampo, allora sa far valere la sua fisicità. Cerca di sporcare tutte le giocate dell’Udinese e una cosa non gli si può rimproverare, la forza di buttarsi su ogni pallone. Prende una traversa di testa negli ultimi minuti.

LAZOVIC 5.5 Cose discrete, alternate a passaggi a vuoto che da lui non ci aspettiamo mai. Come per Mitrovic, difficile calarsi in un contesto così muscolare come quello messo in campo dall’Udinese. Soffre la corsa degli avversari e fatica a trovare la giocata in grado di spezzare la difesa bianconera. Ha intuizioni che fanno parte della sua classe, ma non vanno mai a buon fine.

VINAGRE 6 (dal 33° s.t.) Ci mette del suo nel momento di maggior pressione dell’Hellas.

NOSLIN 6.5 E’ vivace, nonostante stia diventando il vero globe-trotter dell’attacco gialloblù. Un giorno falso nove, l’altro esterno. Dopo Bergamo, un’altra prestazione di spessore, con belle giocate e tanto temperamento. C’è sempre e questo è un ottimo segnale per il Verona. Prende un palo sanguinoso di testa.

ALL. BARONI 7 Una partita difficilissima, bruttissima, con l’Udinese che ha fatto di tutto, giustamente dal loro punto di vista, per spezzare il ritmo del Verona. Rinuncia a Duda e Suslov per mettere dentro Dani Silva e Mitrovic. La scelta non paga quanto sperato, ma nel complesso la squadra tiene testa, eccome ai bianconeri. Nella ripresa i suoi partono meglio, sembrano poter passare, poi qualche attimo di smarrimento. Ma nel quarto d’ora finale i suoi ragazzi legittimano una vittoria meritatissima, dopo, tra l’altro, un palo e una traversa. Ha la forza di saper dare compattezza ai suoi. E con la forza della disperazione, porta a casa tre punti che valgono platino.

IL PAGELLONE DI ATALANTA-VERONA

MONTIPO’ 7 Para benissimo su De Ketelaere, nel primo tempo e su Miranchuk, non una ma ben tre volte, blindando un pareggio fondamentale per la corsa a una salvezza che sarà pur difficile, ma che se arriverà sarà anche grazie alle sue parate in questa partita.

CENTONZE 7 E’ praticamente l’unico che si salva nel primo tempo disastroso del Verona, l’unico in grado di dare qualcosa. Gli diventa tutto ancora più facile quando i compagni ritornano dal mondo dei morti ribaltando l’Atalanta come un calzino. Tanta qualità, tanta corsa, ma giocate banali. E’ suo il bellissimo cross per il 2-2 di Noslin, grandissima prestazione

TCHATCHOUA s.v. (dall’89°)

MAGNANI 6 Duro lo scontro con Scamacca che, tra l’altro, si inventa un gol spettacolare, di una difficoltà pazzesca. Fatica a tenerlo, ma più passano i minuti, più riesce a prendere le misure dell’attaccante nerazzurro. Nella ripresa anche per lui le cose migliorano, soprattutto perché il baricentro dell’Hellas si alza di cinquanta metri.

DAWIDOWICZ 5 Primo tempo da film horror, di quelli proprio splatter. E’ costantemente in ritardo, sbaglia tutto. Sparisce, letteralmente, nel 2-0 di De Ketelaere. Un Pawel così non lo avevamo mai visto, o forse solo ai tempi di Grosso. Meglio nella ripresa, così come tutta la squadra. Recupera un pochino, ma non abbastanza per tornarsene a casa con un bel sei.

CABAL 7 Inizia con una bellissima diagonale difensiva, peraltro lontano dalla sua fascia di competenza. Poi un paio di svarioni un po’ tipici del suo campionato. Ma quando il Verona torna in campo per una rimonta insperata, inizia a spadroneggiare. E sembra davvero di vedere Grosso (giocatore, grazie al cielo). Grandi sgroppate e tanto cuore. Va anche vicino al gol, mettendo in grandi difficoltà Carnesecchi che respinge di pugni.

DANI SILVA 6 Era uno dei sorvegliati speciali, viste le assenze a centrocampo di Duda e, soprattutto, Serdar. E le premesse non dicono nulla di buono perché non sembra avere il passo giusto. Ma forse il giudizio è condizionato da un Verona troppo brutto per essere vero nella prima parte di partita. Poi anche lui torna al mondo, si ripiglia e combatte con determinazione.

SUSLOV 6 Allora, si addormenta davanti a Toloi e da quella pennichella nasce il gol del vantaggio dell’Atalanta. Quando il Verona entra finalmente in partita, sbaglia gol fatto a un metro da Carnesecchi. E’ il suo peggior primo tempo in maglia gialloblù. Sarà forse perché Baroni gli sbaglia la posizione, abbassandolo di fianco a Dani Silva? Sì, perché quanto torna nelle tre mezze punte è un altro giocatore, più dentro il vivo del match. Non felice per la sostituzione. Nemmeno io.

VINAGRE 6 (dal 78°) Entra con grande corsa e attenzione.

LAZOVIC 7 Primo tempo di grande sofferenza, incapace di trovare lo spunto per aiutare la squadra ad alleggerire la pressione soffocante dell’Atalanta. Nella ripresa, però, cambia il discorso e torna a splendere. Tante azioni pericolose nascono dalla sua fascia. Per sancire la definitiva rinascita, si inventa un gol da giocatore di biliardo: prende la mira, palla nell’angolino, Carnesecchi immobile. Baroni lo richiama in panchina nel momento più caldo della partita, non la prende benissimo.

MITROVIC 6 (dal 78°) Ormai una costante, entra in corsa e lo fa al meglio.

FOLORUNSHO 6 Indisponente nel primo tempo. Gioca sotto punta, ma senza capirci qualcosa. Non ci mette nemmeno il fisico, che è il piatto forte della sua cucina. Sbaglia passaggi scolastici, non da lui. Poi si lascia trascinare dall’onda d’urto del Verona, che travolge l’Atalanta e va vicino a quel giocatore sempre nel vivo del gioco, che abbiamo imparato a conoscere in questa stagione.

COPPOLA s.v. (dall’89°)

NOSLIN 7 Mi fa arrabbiare in più di un’occasione, perché è dentro la partita, ma sbaglia tantissimo nella prima parte del match. Troppo frenetico, inciampa anche nei ciuffi d’era. Ma ha il merito di continuare, non rimanere sugli errori che mette in fila, uno dietro l’altro. E così arriva l’ottimo assist per il gol del 2-1 di Lazovic e, soprattutto, un gol attaccante puro, anticipando Carnesecchi sul primo palo. Poi, io per primo devo ricordarmi che sto ragazzo è ancora tanto giovane ed è stato buttato in questo campionato quasi a sua insaputa. Finora ha dimostrato di poterci stare eccome in questa serie A.

BONAZZOLI 5 A poco serve il tanto movimento che fa, abbassandosi spesso a cercare sponde, nel tentativo di far salire la squadra. Si perde nei ghirigori dai quali deve stare lontano come Superman con la criptonite. Ha un’occasione che può essere promettente, ma se la lascia scappare con un colpo di tacco, francamente, inutile.

SWIDERSKI 6 (dal 58°) Gran lottatore, si prende una quantità non umana di scarpate. Ha una buona occasione di testa, non la sfrutta però a dovere.

ALL. BARONI 6.5 Sbaglia alcune scelte iniziali, una su tutte Suslov in mezzo al campo, completamente fuori contesto. L’approccio alla partita è disastroso e per l’Atalanta sembra tutto davvero troppo facile. Il risultato del primo tempo è bugiardo, nel senso che i padroni di casa potrebbero tranquillamente essere 4-0. Evidentemente lui si aggrappa a questo. Nella ripresa, a quanto pare, tocca le corde giuste e i suoi vanno in campo sapendo di non avere più nulla da perdere. E così, ormai all’inferno, riescono a scalare fino alla luce del paradiso, rappresentato in un punto vitale per la classifica. Sui cambi si può discutere (perché togliere sempre Suslov? Perché togliere Centonze?). Ma quello che ci interessa è il risultato finale. E ha ragione lui. Diventa ora fondamentale non sbagliare la partita della stagione, sabato prossimo, contro l’Udinese.

 

IL PAGELLONE DI VERONA-GENOA

MONTIPO’ 6.5 Sol un paio di sbavatura, ma più che altro su palloni giocati coi piedi. Per il resto c’è, soprattutto quando si supera sul colpo di testa ravvicinato di Thorsby. Attento anche nei minuti finale quando la squadra, per forza di cose, si sbilancia e lui accorcia a dovere.

CENTONZE 6 Ritrova la maglia da titolare dopo quella indossata contro il Milan. Dietro ogni tanto si inceppa, ma devo dire che è sempre diligente e se sbaglia, nove volte su dieci, rimedia. Mette in area una quantità smisurata di cross, ma di attaccanti gialloblù nemmeno l’ombra. In ripiegamento deve arrangiarsi, perché Suslov pensa più che altro alla metà campo avversaria.

COPPOLA 5.5 Inspiegabile il favore che fa al Genoa, regalando un fallo laterale dal quale poi nascerà il gol della vittoria dei liguri. Sempre piuttosto incerto, fatica anche a trovare l’intesa con Dawidowicz che, anche lui, ci mette del suo per non far andare al meglio le cose in difesa.

DAWIDOWICZ 5.5 Io capisco contenere la foga in area di rigore, ma lasciar passare Vasquez come hanno fatto lui e, soprattutto Dani Silva, non si può vedere. Con Ekuban lo scontro è durissimo e l’attaccante rossoblù riesce spesso a volentieri a far valere la stazza visita e anche la capacità di rimanere in aria mezzo secondo in più per spizzare tanti palloni. Il cuore, a volte, non basta.

CABAL 6 Senza infamia e senza lode. Non incide clamorosamente, ma non è nemmeno da ricordare per qualcosa di disastroso. A dire il vero la bilancia pesa leggermente in positivo grazie a quel break difensivo che dà il via all’azione che porterà al vantaggio illusorio dell’Hellas.

DUDA 4.5 Mi sbilancio, la sua giornata peggiore da quando è a Verona. Sbaglia il possibile e l’impossibile, dando sempre la sensazione di arrivare un secondo dopo rispetto agli avversari. Non fa girare la squadra e anche lui si muove a vuoto, corricchiando senza logica. Lento e compassato anche sul gol del Genoa. E’ lui infatti a perdere Messias e a rinunciare anche troppo presto a rincorrerlo. Fisicamente in difficoltà.

DANI SILVA 5.5 (dal 1° s.t.) Male, malissimo nel gol dell’1-2. Mollo, mollissimo. Troppi ghirigori in mezzo al campo, poca sostanza. Sbaglia tante scelte nei momenti cruciali della partita. Leggermente meglio di Duda, ma chi si accontenta “rode”.

SERDAR 7 Insieme a Lazovic e Bonazzoli, il migliore in campo, per distacco. Il centrocampo del Verona è lui, al netto del fatto che Duda marca visita e gli lascia tutto sul groppone. Velocità di gambe e di esecuzione. Va viaggiare il pallone con le idee e con la visione. Momento di paura quando si tocca la coscia. Tutti temiamo il peggio e invece qualche minuto dopo te lo ritrovi vicino al gol. La sua unica sfiga è di non essere supportato a dovere dal compagno di reparto.

FOLORUNSHO s.v. 5.5 (dal 37° s.t.) Non dà la scossa.

SUSLOV 6 Ovvio che fisicamente non sia al cento per cento, perché se è vero che l’infortunio alla caviglia si sia rivelato meno grave del previsto, è altrettanto vero che la botta c’è. Nonostante questo, prova a strappare e a inventare qualcosa di interessante davanti. Gli riesce a fasi alterne, ma è sempre una presenza rassicurante per questa squadra. Paga anche la posizione troppo esterna scelta da Baroni.

MITROVIC 7 (dal 16° s.t.) Onestamente non riesco a capacitarmi del fatto che non giochi dal primo minuto. Così come non avevo compreso la sostituzione di Cagliari. Entra benissimo, azzecca tutte le scelte e crea costantemente giocate per i compagni. Uno così, deve giocare sempre.

NOSLIN 5 Gioca vicinissimo a Bonazzoli, ma gli va male. Nel primo tempo è tutto sommato pratico nel recuperare palloni e muoversi tra le linee. Ma si sgonfia lentamente e nella ripresa fa perdere le sue tracce. Bisogna aiutarlo, però, e far capire anche a lui cosa sia per questo Verona. Una punta? Un falso nove? Un’ala? E’ giovane, ha bisogno di una mano quando smarrisce la strada.

LAZOVIC 7 Darko porta indietro le lancette del tempo, quando faceva ammattire tutti i difensori delle squadre avversarie. Ispirato come non gli capitava da troppi mesi, tutto quello che tocca diventa ora. L’assist per il gol di Bonazzoli è un’opera d’arte per tempismo e precisione. Ma non si ferma lì perché inventa in lungo in largo, sorretto anche da una condizione fisica che pare essere ritrovata. Non so se lo avrei cambiato così presto, sono sincero.

SWIDERSKI 5.5 (dal 16° s.t.) Un gol lo farebbe anche, ma il Var glielo annulla. Lì si ferma, però.

BONAZZOLI 6.5 Si merita la conferma dopo il gol e, soprattutto, la prestazione di Cagliari. Segna un gol bellissimo, da attaccante vero, anticipando tutta la difesa del Genoa, con un taglio magistrale. Si muove con la leggerezza di un puma, grazie a un’autostima finalmente ritrovata. Con Noslin colpevolmente in ritardo, deve arrangiarsi con pazienza. Nella ripresa cala come tutta la squadra. Ha una grande occasione ma la sbaglia per eccesso di frenesia. Manganiello fischia fuorigioco, che il var avrebbe però cancellato.

HENRY 5 (dal 28° s.t.) Non vede palla.

ALL. BARONI 5 Lascia fuori Folorunsho, forse vedendolo un po’ stanco. Non gli va così male perché il Verona del primo tempo è bello, bellissimo. Eppure finisce i primi 45 minuti con un pareggio inspiegabile. Come inspiegabile è la ripresa dei suoi, che entrano in campo con una paura incomprensibile. Congelati dal terrore, smettono di giocare e a un Genoa libero da problemi di classifica non pare vero. Butta nella mischia Mitrovic troppo tardi e in più lo inserisce al posto di Suslov, che anche azzoppato dovrebbe stare sempre in campo, fino al 100°. Nella frenesia di trovare il pareggio, sbilancia la squadra, che non prende un’imbarcata per la poca precisione degli attaccanti del Genoa e per la prontezza di riflessi di Montipò. Non vorrei che si fosse pensato troppo presto che la pratica salvezza fosse cosa fatta.

IL PAGELLONE DI CAGLIARI-VERONA

MONTIPO’ 6.5 A parte un colpo di testa/spalla senza senso che ci gela il sangue nelle vene, non è chiamato a grandissime cose per gran parte della partita. Al 91°, però, una parata determinante su Luvumbo che, come fosse un giocatore dei calcetto, colpisce di punto tentando di sorprendere il portiere gialloblù. Che è reattivo e para bene.

TCHATCHOUA 5.5 Partita di grande sofferenza per il difensore dell’Hellas, che vede i sorci verdi con Luvumbo. L’attaccante cagliaritano gli va via spesso e volentieri e lui sembra non avere gli strumenti per fermarlo, nemmeno con le cattive. Ringrazia Noslin che gli va spesso in soccorso, ma quando esce l’olandese è di nuovo in balia di Luvumbo.

MAGNANI 8 Imperioso. Indubbiamente la miglior partita della stagione, tra le più belle in assoluto da quando veste la maglia dell’Hellas. Dalle sue parti non c’è verso di passare, in alcun modo. Che il Cagliari ci provi con i lanci lunghi o giocando palla a terra, il risultato non cambia. Sempre in anticipo, sempre con le tempistiche giuste. Leader assoluto della difesa.

DAWIDOWICZ 6.5 Bello il duello con Lapadula, che è uno che gioca sporco, appoggiandosi e cercando gli spigoli della partita. Lui rimane composto e gli tarpa le ali. E’ bravo ad alzarsi in simultanea con Magnani, con cui l’intesa è al millimetro. Sbroglia una situazione delicatissima in area di rigore, anticipando sia l’attaccante del Cagliari, sia Montipò. Provvidenziale.

CABAL 5.5 Non gioca una brutta partita, nonostante alterni spesso cose buone ad altre meno. Ma è quello che ci si aspetta da lui che, è vero, è un po’ cresciuto, ma ha ancora tanta strada da fare. Ad esempio non sbagliare come gli capita nel pareggio del Cagliari. Perché è lui a sbagliare l’alleggerimento, non sparando il pallone nella metà campo dei padroni di casa, ma sui piedi di Sulemana, che ringrazia e segna il gol del pareggio.

DUDA 6.5 Parte un po’ con passo compassato, ma quando la squadra capisce di essere superiore al Cagliari, sale in cattedra, ben consapevole di avere al fianco un grande giocatore come Serdar. Bellissimi i fraseggi a un tocco, massimo due. Un po’ meno “pulito” rispetto al compagno di reparto, ma comunque efficace. Peccato per il cartellino giallo, che inevitabilmente lo condiziona un po’.

SERDAR 7.5 Classe, visione, capacità di capire i momenti della partita. Gestisce a piacimento il ritmo della gara, gestendo sempre al meglio i palloni che si ritrova tra i piedi. E’ bravo a spezzare il gioco dei padroni di casa, ma è altrettanto bravo a dettare le ripartenze. Spettacolare anche in fase difensiva. Fino alla fine cerca di spingere la squadra a cercare qualcosa di più. Inesauribile.

NOSLIN 7 Gioca esterno destro e nella prima parte di gara si sacrifica tantissimo, si abbassa alla ricerca di palloni e quando riesce aiuta uno Tchatchoua spesso in difficoltà su Luvumbo. Quando ha spazio per attaccare, è sempre pericoloso ed è bravissimo a muoversi tra le linee. Suo il bellissimo assist gol per il vantaggio di Bonazzoli.

SWIDERSKI s.v. (dall’85°)

FOLORUNSHO 5 Capisco che gli allenatori abbiano dei giocatori amuleto, ma questo è accanimento. In campo nonostante fisicamente non sia al meglio, dopo un problemino muscolare rimediato in nazionale. Nel primo tempo scintillante del Verona è l’unico a boccheggiare, in evidente difficoltà fisica. Sbaglia il gol del raddoppio, a tu per tu con Scuffet. Poi l’arbitro Doveri fischia il fuorigioco (che il var avrebbe ribaltato, se solo lui avesse segnato). Dopo l’intervallo ti aspetti la sostituzione, e invece è ancora in campo, largo a destra, sempre in difficoltà.

MITROVIC 6.5 Era giusto farlo partire dall’inizio, viste le ottime prestazioni fatte con la nazionale. Ed effettivamente, dopo i primi minuti di ambientamento, viene fuori molto bene. Quando ha il pallone tra i piedi ha sempre il coraggio per puntare l’avversario di turno. E ha anche la capacità di calciare verso la porta. Onestamente, inspiegabile la sostituzione.

LAZOVIC 5.5 (dal 46°) La sua partita inizierebbe alla grande, col raddoppio, annullato per un fuorigioco millimetrico. Avrebbe la possibilità di rifarsi con un contropiede bellissimo. Bonazzoli lo mette di fronte a Scuffet, per il più facile dei gol, ma cicca clamorosamente.

BONAZZOLI 7.5 E’ il titolare che non ti aspetti, dopo una stagione, fin qui, non all’altezza delle aspettative. E invece Baroni ci ha visto bene, perché gioca una partita eccellente, anche di grande sacrificio nell’aiutare la squadra in fase difensiva. Segna un gol bellissimo, di tacco, che manda in confusione Scuffet. Bravo anche nel secondo gol annullato, a chiamare l’assist di Duda per Lazovic che però segna in fuorigioco.

SUSLOV 6 (dal 65°) L’infortunio alla caviglia, fortunatamente, è stato solo un grande spavento. Sta bene, non benissimo, ma dà il suo.

ALL. BARONI 6.5 (in panchina Del Rosso) Sorprende mettendo in campo Bonazzoli dal primo minuto. E ha ragione lui, perché l’attaccante segna un gran bel gol. Nel primo tempo i suoi giocano alla grande, dimostrando strapotere rispetto al Cagliari. E infatti dispiace non chiudere sullo 0-2. Nella ripresa inspiegabile il cambio, dal primo minuto Mitrovic-Lazovic, col primo che aveva fatto bene. Si ostina con Folorunsho, abbastanza affaticato. Ma comunque porta a casa un pareggio ottimo, su un campo difficilissima. E gli scontri diretti continuano a sorridere ai gialloblù.

IL PAGELLONE DI VERONA-MILAN

MONTIPO’ 6 Para benissimo su Okafor nel primo tempo, mettendoci la manona. Poi rimane attento e concentrato anche se qualche dubbio mi viene sul gol di Hernandez, perché prende gol proprio sul suo palo, non proteggendolo alla perfezione. Tutto sommato, comunque, sicuro dei suoi mezzi.

CENTONZE 6.5 Si trova davanti il più difficile da fermare, non solo del Milan, ma tra i più forti della serie A. E, al netto di qualche sgroppata del portoghese, che devi mettere in preventivo, mi è piaciuto perché ha giocato una partita attenta, senza mai farsi prendere dalla frenesia. Bene dietro, ma anche quando si spinge nella metà campo avversaria. Piedi buoni e capacità di rispettare le indicazioni tattiche di Baroni. Cerca anche il gol, con un bel colpo da fuori nei minuti finali.

COPPOLA 6 Loftus Cheek è quello che fa meno nel reparto offensivo del Milan. Il difensore gialloblù gli prende le misure e quando può aiuta Dawidowicz con Okafor. Capita che venga infilato, ma quasi sempre rimedia con determinazione.

DAWIDOWICZ 4.5 Il giudizio sulla sua partita non può non risentire dell’errore clamoroso che spalanca al Milan la strada per il raddoppio. Sa bene di non avere qualità di palleggio e quindi non può permettersi certe leggerezze. Dispiace, ovviamente, perché sapete bene che è uno che mette sempre tutto e che lascia l’anima sul campo. Ma è una leggerezza imperdonabile. Costretto a uscire per una caviglia dolorante.

MAGNANI 6 (dall’11° s.t.) Leao lo prende di mira ma tutto sommato resiste.

CABAL 4.5 Partita da incubo per il colombiano, fresco di convocazione con la Nazionale sudamericana. Pulisic fa letteralmente quello che vuole e lui non ha strumenti per fermarlo. Gli va via di velocità, di tecnica, di senso tattico. Si alleggerisce un po’ l’animo quando prova a spingere, ma il risultato non è comunque esaltante. Gioca fuori ruolo perché si sa che è un centrale. Quindi mi chiedo perché esporlo, oltre il dovuto, a figure del genere.

VINAGRE 5.5 (dal 30° s.t.) In tanto lo reclamano. Ma se è questo, deve ancora lavorare tanto. Non entra alla grande.

DUDA 5.5 Viene quasi mortificato dall’obbligo di seguire Reijenders manco fosse la sua ombra. Pensa più a disinnescare il milanista che alla sua di partita. Quando riesce a smarcarsi da questo compito, gira un po’ a vuoto e non sostiene come dovrebbe il compagno di reparto Serdar. Il Milan trova spesso percussioni centrali e lui non riesce a fare filtro.

SERDAR 6.5 Gioca una partita di qualità, costretto anche a fare il lavoro di Duda, onestamente non in giornata smagliante. Prende un cartellino giallo per fallo su Hernandez, ma rimane lucido, nonostante l’ammonizione possa essere un condizionamento. Invece continua a macinare gioco e a sporcare il gioco del Milan. Baroni sceglie la soluzione conservativa e lo lascia nello spogliatoio dopo il primo tempo, per la paura di perderlo per squalifica in vista della trasferta di Cagliari.

DANI SILVA 6 (dal 1° s.t.) Buon contributo a centrocampo.

SUSLOV 6 Non brillante come al solito, ma il suo lo fa sempre. Parte largo a sinistra e Baroni ci impiega troppo a capire che è da centrale che si accende di più e trova le sue giocate. Corre tantissimo e prova a ispirare i compagni. Gli riesce a fasi alterne, ma dimostra sempre di poter creare idee.

FOLORUNSHO 5.5 Fresco di convocazione in Nazionale, ti aspetti che sia una furia. E invece ha un po’ il braccino e non riesce mai a sbloccarsi. Sì, per carità, come sempre c’è quantità e corsa da vendere, ma quando tiri le somme incide poco. Perde troppi palloni e solo alcuni li recupera con caparbietà. Serve tenere alta la concentrazione, fino alla fine. La maglia azzurra non deve distrarlo, perché se la tiene solo continuando a fare bene come ha fatto finora.

SWIDERSKI 6.5 (dall’11°s.t.) Mezz’ora per poter incidere e devo dire che il segno lo lascia. Perché ha due ottime occasioni e, soprattutto nella seconda, costringe Maignan a superarsi. Sta raggiungendo una forma che costringerà Baroni a far più di una riflessione.

LAZOVIC 5 Chi si aspetta da Darko che faccia tutta la fascia come due anni fa è un illuso. E siccome io ho smesso di illudermi ormai qualche anno fa, non gli chiedo certo questo. Ma uno con le sue qualità deve incidere di più, deve accendere il gioco del Verona, deve inventare qualcosa. E invece corre spesso a vuoto, andando con troppa leggerezza anche nelle situazioni più agevoli.

MITROVIC 7 (dall’11° s.t.) Non può non giocare dal primo minuto. Per me sono finiti i tempi dei dubbi, questo ragazzo ha tutto per partite dall’inizio. Dal momento in cui entra non sbaglia nulla.Ha corsa e tanta qualità. Facendo le dovutissime proporzioni, prendete il paragone per quello che è, mi ricorda tantissimo Perisic, stesse movenze stesse capacità di puntare e saltare l’uomo. Titolare.

NOSLIN 8 Il gol, stupendo, è il giusto premio per una prestazione comunque meravigliosa, la migliore da quando è arrivato a Verona. Fa reparto con grande forza, si abbassa per cercare le sponde ma è anche bravo ad attaccare gli spazi. Gioca benissimo da falso nove, ancora meglio quando Baroni lo sposta sull’esterno. Ed è proprio da quello posizione che crea le cose migliori. Facciamolo giocare sempre nel suo ruolo, perché anche se si adatta come punta, ha poco senso limitarlo.

ALL. BARONI 6 Nonostante la sconfitta, arrivano comunque segnali incoraggianti dai suoi ragazzi che, anche quando sotto 3-1 non rinunciano a giocare e a tentare di accorciare. Su questo gli va dato atto, perché questo atteggiamento lo si allena. Ho però delle perplessità su alcune scelte, su tutti Cabal e Lazovic. Viste le alternative, perché non provare a lavorarci e a puntarci seriamente. Mi riferisco soprattutto a Mitrovic che ha tutto per fare il titolare in questa squadra. In ultimo, magari col Milan è più difficile, ma perché non insistere con questo bel 4-3-3 visto nel secondo tempo? Io ci farei un pensierino.

IL PAGELLONE DI LECCE-VERONA

MONTIPO’ 6.5 Bravissimo in un paio di situazione che definire pericolose è dir poco. Super in particolare su un bel colpo di testa in avvitamento di Krstovic. Attento a gestire anche i palloni alti, che sono condizionati pesantemente dal vento. Seconda partita consecutiva senza prendere gol, a conferma di una difesa sempre più compatta.

TCHATCHOUA 5.5 In assoluto non la sua miglior partita di sempre. Legge male situazioni facili facili, mettendo in difficoltà i compagni. Si fa ammonire e questo gli complica ulteriormente le cose. Perché non riesce a giocare con la testa libera dai pensieri, e non affonda mai negli interventi. Baroni lo toglie prima che faccia altri errori pesanti.

CENTONZE 6 (dal 57°) E’ bravo a gettarsi nella mischia con la giusta dose di attenzione. Dalla sua parte il Lecce fatica a sfondare.

MAGNANI 7 In conferenza stampa Baroni ha detto di aspettarsi sempre tanto da lui, viste le sue potenzialità. Potenzialità che ha confermato anche a Lecce, con una prova impeccabile. E’ lui ad avere in mano la difesa e a dettare i tempi. Dai suoi piedi parte l’azione da dietro, sempre con grande precisione. Sta vivendo la sua miglior stagione della carriera.

COPPOLA 7 Si fa fregare da Krstovic solo in un’occasione, ma poi ci pensa Montipò a sistemare le cose. Per il resto, ci mette senso della posizione e fisico. Quando gioca corpo a corpo, riesce praticamente sempre a giocare d’anticipo. Belli anche un paio di duelli con Banda che va sistematicamente a sbattere contro il colosso gialloblù.

CABAL 6 Il primo tempo non fa pensare niente di buono. Pare un po’ svagato, non attento. Sconcertante come in un paio di momenti si faccia scavalcare dal pallone che gli rimbalza davanti al muso. Nella ripresa, però, le cose cambiano ed entra finalmente in partita. Recupera posizioni soprattutto grazie alla grande forza fisica, che è la sua principale qualità. Aiuta tanto dietro quando il Lecce prova l’assalto finale, ottime le diagonali ed è anche bravo a prendersi falli pesanti.

DUDA 6 Sta vivendo una fase della stagione non facile, un po’ in calo, soprattutto fisicamente. Ma sembra fare meglio rispetto alla gara col Sassuolo, nella quale era apparso in difficoltà. Meglio nel gioco da fermo, nel senso che dalle punizioni battute da lui scaturisce sempre del potenziale. Anche lui stringe i denti e si fa in quattro nei minuti finali.

SERDAR 7 In assoluto tra i migliori del Verona, onnipresente in ogni situazione calda del match. Bravo a recuperare

DANI SILVA 5.5 (dal 75°) Non entra bene e si becca anche un giallo.

SUSLOV 6.5 Partita più di quantità che di qualità. Perché se i piedi sembra leggermente meno ispirati, il temperamento è quello dei giorni migliori. E’ il primo ad andare a disturbare gli avversari, quando provano a portare su il pallone. Si butta su qualsiasi cosa gli capiti a tiro e mette costantemente sotto pressione il Lecce. Esce ancora una volta forse un po’ troppo presto, ma è anche vero che spende tantissimo.

HENRY s.v. (dall’85°)

FOLORUNSHO 7 Dopo un periodo difficile, da alcune settimane (a parte la febbre che gli ha fatto saltare il Sassuolo) è tornato su livelli altissimi. Al di là del gol, che è la fotocopia di quello fatto lo scorso anno sempre a Lecce da Ngonge, mette insieme una partita di peso specifico impressionante. Una forza fisica difficile da contrastare, è lui, spesso, a fare reparto offensivo. Corre come un disperato e non perde mai lucidità. Strapotere.

LAZOVIC 6.5 Un primo tempo degno di questo giocatore che, è vero, non è più un ragazzino, ma il pallone lo sa trattare ancora come si deve. E’ bravo a dettare le giocate, sia quando ha lui la palla tra i piedi, sia quando chiama il passaggio dei compagni. Le gambe girano, il resto è una conseguenza. Rifinisce un paio di situazioni molto interessanti, sulle quali mancano i compagni. Nel secondo tempo tira un po’ il fiato, ma rimane concentrato e attento soprattutto in fase difensiva.

MITROVIC 6 (dal 75°) Bravo quando ha la possibilità di ripartire, con il Lecce sbilanciato un avanti, che gli lascia campo.

NOSLIN 5.5 Forse la prestazione che più di tutte ci ha fatto capire che non sia quella la sua posizione preferita. E’ vero che tiene occupati i due centrali del Lecce, ma è altrettanto vero che sono loro a non fargli mai vedere palla. Prova ad abbassarsi per dialogare con le tre mezze punte, ma le cose non anno come vorrebbe. Sì, un paio di movimenti tutto sommato giusti, ma in quelli determinanti, manca.

SWIDERSKI 6 (dal 57°) Lotta con grande ardore.

ALL. BARONI 7 Il calcio è davvero un romanzo affascinante. Lo scorso anno, c’era lui sulla panchina del Lecce quando il Verona andò a vincere. Oggi si va a prendere una vittoria che pesa come un macigno proprio contro il suo più bel passato recente. L’approccio alla partita è ottimo, i suoi mettono subito sotto pressione il Lecce, che dimostra di essere in difficoltà. Nel momento in cui trova il gol del vantaggio, la squadra gestisce bene e solo in un paio di situazione rischia leggermente. Azzecca quasi tutti i cambi (non ho capito perché Dani Silva per Serdar). Seconda vittoria consecutiva, non accadeva delle prime due di campionato e seconda senza gol subiti. Si vede la luce in fondo al tunnel.

IL PAGELLONE DI VERONA-SASSUOLO

MONTIPO’ 6 Non chiamato a grandi interventi, nel primo tempo, però, para bene su Thorstvedt, che calcia pericolosamente. Per il resto è tutto abbastanza sotto controllo. Ma è sempre poco sicuro nelle uscite, anche quelle più elementari, anche quando il pallone danza con qualche brivido a ridosso della linea di porta.

TCHATCHOUA 6.5 Uno dei migliori del Verona, in una partita brutta, sporca e di livello qualitativo non certo esaltante. E’ sempre attento in contenimento, e tenere a bada Laurientè non è cosa comunque sempre semplice. Nonostante sia concentrato perlopiù in fase difensiva, è bravo anche ad accompagnare l’azione d’attacco. Bravo

MAGNANI s.v. (dal 46° s.t.)

COPPOLA 6.5 A parte una sbavatura che fa tremare tutto lo stadio, prestazione di livello. Segue Thorstvedt, che è uno dei più brillanti e propositivi del Sassuolo. Bene nel gioco aereo, un pochino più incerto coi piedi, ma nulla che faccia mai pensare al peggio. Buona l’intesa con Dawidowicz.

DAWIDOWICZ 6.5 Ragazzi, sono sincero, quando ha il pallone tra i piedi mi faccio sempre il segno della croce perché, diciamocelo una volta per tutte, non è la sua quella. Però nel gioco a uomo, nello scontro fisico rimane sempre uno dei migliori. Che se sa di avere limiti tecnici, sa altrettanto bene di doverli colmare col cuore e la grinta. Quella stessa grinta che a volte lo fa andare oltre il consentito. Si becca infatti un giallo (discutibile) che lo costringerà a saltare la prossima a Lecce.

CABAL 6 In molti hanno storto il naso a vederlo dal primo minuto, anche perché davanti aveva Berardi. Era infatti osservato speciale. E, devo dire, l’ha gestita bene, non dando all’attaccante emiliano (in bocca al lupo per il brutto infortunio) la possibilità di saltarlo e puntare verso la porta. A volte litiga col pallone, per troppa frenesia, ma rimane composto. Non era facile, ci è riuscito dai.

DUDA 5.5 Fatica tremendamente a trovare il ritmo e a darlo a tutto il Verona. Se lui non gira, ça va sans dire, tutta la squadra pare ingolfata. Sbaglia tanto, troppo, soprattutto nel primo tempo. Non che la ripresa sia scintillante, ma se non altro tira fuori la grinta nei contrasti, nei momenti più concitati.

SERDAR 5.5 Lento e impacciato, fa qualche passo indietro rispetto ad alcune settimane fa, complice anche l’acciacco fisico. Si intende quasi mai con Duda e il risultato è un mezzo pastrocchio. Gestisce male le ripartenze e perde un paio di palloni sanguinosi. Da un suo errore a centrocampo nasce una grande occasione per il Sassuolo che però è sempre lui, almeno, a sventare.

SUSLOV 6.5 Inizio col freno a mano tirato, anche per colpa di Baroni, però, che lo piazza troppo largo a destra, in un 4-4-2 che non porta nulla di interessante. Poi il tecnico si accorge dell’intoppo e lo mette centrale. Trova più confidenza nei movimenti, nelle giocate. State poi certi che la gamba non la toglie mai. Ha anche una grande occasione per segnare, ma è bravo Consigli.

VINAGRE s.v. (dal 46° s.t.)

NOSLIN 5 Nella prima parte di gara gioca vicino ad Henry, con il Verona che si schiera, di fatto, con un 4-4-2. L’alternanza con il francese non porta a nulla di positivo. Non riesce mai a trovare la posizione, nemmeno quando Baroni lo sposta sulla fascia, sperando in qualche strappo. Partita da dimenticare.

MITROVIC 5.5 (dal 15° s.t.) Non facile entrare nel momento di maggior pressione del Sassuolo. Ma avrà tempo per far capire chi è.

LAZOVIC 5 Non ha passo, non ha ritmo. E anche quando ha il pallone tra i piedi combina gran poco di buono. Difficile accettare che uno con le sue qualità sbagli spesso e volentieri le cose più elementari e i passaggi che dovrebbero innescare le punte. Fisicamente fa fatica, sarebbe stato il caso di sostituirlo prima, probabilmente.

BONAZZOLI 6 (dal 22° s.t.) Gestisce male un buon contropiede, ma poi è suo l’assist gol.

HENRY 4.5 Lento e prevedibile, sembra essere mai a suo agio. Il tandem con Noslin non funzione e lui ci mette tanto del suo per non far andare bene le cose. Ha una buona occasione, ma ciabatta e non centra nemmeno la porta. Poi, dando per assodati i suoi limiti, è anche giusto dire che viene sempre servito nel peggiore dei modi, con una profondità che non sa proprio gestire. Mentalmente sembra non esserci.

SWIDERSKI 7 (dal 22° s.t.) E’ l’eroe di giornata, come lo era stato Gaich lo scorso campionato, sempre contro il Sassuolo. Bravo a sfruttare l’errore di Henrique che si impappina a metà campo. Dà il là al contropiede che conclude con un gol pesantissimo. Meno male che non era pronto…

ALL. BARONI 6 Teniamoci stretto questo risultato che vale triplo, non doppio. Per la prestazione, tappiamoci il naso e mandiamo giù, perché oggi va bene così. Quando il Verona deve fare la partita va sempre in difficoltà e su questo deve lavorare molto. Non convince subito la scelta di Cabal e Henry. Il colombiano mi smentisce, il francese no. Anche in mezzo al campo, modifica sempre poco, ma oggi era il caso di farlo. Detto tutto questo, tre punti d’oro, che danno una nuova speranza a questa squadra.

IL PAGELLONE DI VERONA-JUVENTUS

MONTIPO’ 6.5 Una sola parata su Chiesa. Un miracolo nei minuti finali, quando i tifosi sono cianotici a forza di trattenere il respiro. La respinge coi piedi. Ci ricorda Garellik. Il resto è classica ordinaria amministrazione.

TCHATCHOUA 6 Il match con Kostic finisce in pareggio, come la partita. Non è comunque facile per lui riuscire anche a spingere. Benché ci riesca, talvolta. Certo che i piedi continuano a rimanere quello che sono perché ci sono situazioni in cui i cross potrebbero partire molto meglio. Un po’ goffo sul gol del pari di Rabiot, ma non era semplice la situazione.

COPPOLA s.v. (dal 40°)

MAGNANI 7 Altra prestazione top per Jack che migliora di partita in partita. Ha a che fare con Yildiz, che è un bel talento. Ma non si fa infinocchiare dai ghrigori, sguardo sempre sul pallone e via andare. Un paio di chiusure memorabili. E quando non ci arriva con la tecnica, ci mette letteralmente il corpo e si immola per evitare che Montipò si sporchi i guanti. Già che ci siamo, prende anche la traversa con un bel colpo di testa.

DAWIDOWICZ 7 Solito clamoroso leader della difesa, tutto cuore, coraggio e voglia di andare sempre oltre. Lo scontro è bello con Vlahovic, molto fisico e giocato tutto sul corpo a corpo. Il polaccone nostro, lo sapete, se ne frega dell’estetica, ma si concentra sul pratico. Stoica una chiusura su Yildiz che, praticamente, pensava già di aver segnato.

CABAL 5 Una partita giocata sufficientemente bene, senza infamia e senza lode, concentrandosi sull’essenziale, che però rovina sciaguratamente gestendo nel peggior modo possibile un pallone facile facile. Sulla bandierina di sinistra, poteva fare ciò che voleva e invece finisce di darla a Locatelli che confezione l’assist per il 2-2 di Rabiot. I compagni non la prendono bene e hanno ragione.

DUDA 6 Stranamente, per uno con le sue qualità, usa più sciabola che fioretto. Va duro nei contrasti perché la partita spesso lo richiede. Il centrocampo della Juve è in superiorità e quindi c’è da farsi il mazzo quadrato. Quando riesce, però riprende in mano la partita grazie alla tecnica, anche se a volte si specchia un po’ troppo nei palleggi, nei magheggi, perdendo troppo spesso il pallone.

DANI SILVA 6 Buona la prima, dal primo minuto. Il primo tempo dimostra di essere già in condizione fisica soddisfacente. Corre, corre tanto, ma mai a caso. Concede qualcosa, vero, ma stiamo parlando della Juve. Cerca di contenere, ma è anche concreto quando bisogna accompagnare l’azione in avanti. Sente la stanchezza nella ripresa, ma sempre con dignità.

HENRY s.v. (dal 40°)

FOLORUNSHO 7.5 Pare ormai chiaro che non sia capace di fare gol brutti. Dopo la sventola da fuori contro la Roma, si inventa una delle perle più belle di tutta la stagione, non solo del Verona, ma della serie A. Ma oltre questo c’è una prestazione di enorme sostanza, di invidiabile forza fisica e di senso della posizione. Corre come un disperato, senza mai perdere lucidità. Ci mette anche l’assist gol per il momentaneo 2-1 di Noslin. Costretto a uscire mezzo azzoppato.

BELAHYANE 6 (dal 29° s.t.) Gli basta una manciata di minuti per farsi notare. Bel tiro da fuori, con coraggio e sfrontatezza. Szczesny goffo.

SUSLOV 7 Quanto è mancato a Monza lo abbiamo capito solo oggi. Perché è come la mosca tzé tzé, rompe le balle a ogni bianconero gli passi a tiro. Largo a sinistra sfrutta le capacità di accentrarsi, nonostante non riesca a trovare agevolmente il tiro. Però è dentro ogni azione dell’Hellas, capace di dare sempre brio alle giocate gialloblù. E’ un moto perpetuo e anche quando sembra avere speso tutto, con la lingua che tocca il prato, sembra sempre possa inventare qualcosa di magico. Leader.

LAZOVIC 5.5 Il capitano non ha più il passo dei vecchi tempi, ahimè il tempo passa per tutti. Lo si capisce in diversi momenti della partita quando sembra mancargli quel passo in più. Quando ha il pallone tra i piedi, però, si ricorda di essere Lazovic. Soprattutto nella ripresa quando con un bel destro da fuori costringe Szczesny a stendersi a fatica. Lotta finché può.

VINAGRE 5.5 (dal 29° s.t.) Entrato un po’ con la testa tra le nuvole. Cicca troppi palloni

NOSLIN 7 Primo tempo di grande battaglia, a lottare su ogni pallone. Va a cercare anche nello sporco della partita ed è bravo a rincorrere i primi costruttori di gioco della Juve. Capace si alleggerire, fatica a trovare conclusioni ravvicinate. E così si abbassa di qualche metro e ci prova da fuori, mettendo in difficoltà Szczesny. Nella ripresa trova il gol che riporta avanti l’Hellas, sotto la Curva Sud. Delirio gialloblù. Esce tra i crampi.

SWIDERSKI 5.5 (dal 20° s.t.) Non facile, fatica a trovare gloria

ALL. BARONI 6.5 Una cosa rimane, alla fine di una partita giocata bene dai suoi ragazzi: la voglia di vincerla fino alla fine. Due mesi fa non sarebbe successo. Il primo tempo è uno dei migliori della stagione, affrontato con coraggio, ma soprattutto giocando bene, con idee precise. Il pareggio sta quasi stretto, mi sento di dire questo. Gestisce bene anche i cambi, anche se forse insistere con Cabal così a lungo non è stata scelta azzeccatissima. Ma dirlo dopo sono bravi tutti. Lo spirito è quello che serve per salvarsi. Occhio a Belahyane, gli uccellini di Peschiera dicono che abbia le palle ottagonali.