I brigatisti degli anni di piombo avevano le idee molto più chiare degli (pseudo) anarchici odierni: i primi infatti colpivano “al cuore dello stato”, mentre i secondi sono ridotti a colpire un povero funzionario di Equitalia.
Siamo a livello dell’automobilista che litiga col vigile urbano che ha piazzato l’autovelox, ignorando che il vigile obbedisce solo al sindaco che gli ordina da fare cassa. Allo stesso modo Equitalia è solo il braccio armato di uno stato affamato di imposte. Tanto più affamato in quanto non sa debellare il verme solitario (delle dimensioni di un drago) che divora risorse senza mai saziarsi.
Equitalia applica tassi da usuraio e tratta i cittadini con metodi da Bravi di don Rodrigo. Ma obbedisce solo agli ordini.
La soluzione sarebbe quella di colpire al cuore, con le riforme liberali, uno stato elefantiaco, costoso, oppressivo. Ma il condizionale è d’obbligo perchè nessuno lo farà. C’è poco da illudersi che lo stesso Mario Monti inizi un percorso davvero virtuoso.
Anche perchè, a farci perdere di vista la realtà, c’è l’altro mito: che basti colpire al cuore l’evasore. Dopo di che tutto potrebbe continuare come sempre, con lo stesso stato colabrodo che assume per clientelismo, che non controlla la produttività, che manda in pensione a qualunque età, che se ne frega di garantire le condizioni per gli investimenti limitandosi a berciare contro “la fuga dei capitali all’estero”.
La lotta all’evasione è questione complessa e certamente lunga. Tant’è che, se vuoi far cassa subito, devi aumentare le accise sui carburanti. Complessa perchè c’è tutto l’ampio capitolo di un sommmerso che, con la brusca riemersione, schiattarebbe solo d’embolia aggravando i problemi sociali invece che garantire gettito fiscale. Ma, anche ammesso di recuperare tutti i 275 miliardi di evasione presunta, cosa ne facciamo?
Cosa facciamo con questi soldi? Continuiamo a sprecare con una spesa pubblica sempre più fuori controllo? Oppure riduciamo le aliquote ai milioni di contribuenti onesti che pagano tasse tanto più spropositate in rapporto alla qualità scadente dei servizi ottenuti in contropartita? Se vogliamo smettere di sodomizzare i contribuenti dobbiamo, dovremmo, riformare lo stato.
Chi blatera di manette agli evasori, su modello americano, ogni volta dimentica di aggiungere che negli States l’aliquota fiscale più alta è fissata al 25% del reddito! Dimentica soprattutto che lo strumento più efficace di lotta all’evasione consiste nell’abbassare le aliquote: pagare meno per pagare tutti, non viceversa.
Purtroppo, con un minimo di retrospettiva storica, vediamo che l’obiettivo si allontana invece di avvicinarsi: nel senso che era più liberale l’Italia degli anni Cinquanta, mentre quella del nuovo millennio è sempre più statalista. E così, per non prendere atto del fallimento, c’è chi cerca una soluzione amputando la mano al funzionario di Equitalia e chi vagheggia di colpire al cuore l’evasore.