Sono giorni che ci penso e ci ripenso. E sono arrivata alla conclusione che la trattativa per l’ingresso in società dei Vecchiato non approderà da nessuna parte. Cestaro resterà l’azionista di maggioranza e la Birra Antoniana, al limite, lo sponsor sulle maglie.
Ho ascoltato più volte l’intervista che Marco Campanale ha fatto a Sandro Vecchiato a margine della conferenza stampa sulla ristrutturazione dell’Appiani. Ne ho dedotto che l’imprenditore è sinceramente tifosissimo del Padova e come noi desidera il meglio per la squadra del suo (nostro) cuore. Ma quando gli ho sentito dire che vuole riportare i biancoscudati all’Appiani e addirittura non solo in serie A ma in Europa mi sono un po’ cadute le braccia. Questi non sono discorsi da imprenditore lungimirante, sono parole di un tifoso sognatore. Lo sa benissimo il signor Vecchiato che all’Appiani non si può tornare a giocare perché non ci sono i tornelli, non c’è l’opportuna viabilità, non ci sono le vie di fuga e non ci sono i parcheggi. E l’Europa non è certo un traguardo dietro l’angolo. Mi è sembrato che Vecchiato abbia buttato fuori queste frasi per farsi voler bene, per entrare nel cuore dei tifosi. Di sicuro lo avrà fatto in buona fede, trascinato dalla parte tifosa di se stesso, ma mi è parso leggermente fuori luogo.
La realtà è che il Padova è una società dalla gestione molto onerosa e Vecchiato lo sa benissimo. Per questo la trattativa si sta prolungando. E per questo, secondo me, alla fine salterà. E se ne riparlerà magari tra un po’. Sono d’accordo con Leandro Barsotti quando scrive che è già positivo che un imprenditore padovano comunque si avvicini alla società anche solo come sponsor. Per fare il socio, ci sarà tempo. Non in tempi brevi però.
Magari mi sbaglio. Ma al momento la vedo così.