SIAMO ANCORA LI’

Mi scuso per l’ennesima volta per la mancata tempestività nell’aggiornamento del blog. Ma portate pazienza, tra un po’ tornerà tutto alla normalità, così come il Padova ieri sera è tornato a vincere.

Già, ci volevano proprio questi tre punti, conquistati all’Euganeo davanti ad un pubblico che, seppur brontolone, ipercritico e legittimamente deluso per l’ultimo periodo, non vedeva l’ora di poter spazzare via i sentimenti negativi per tornare a lasciare posto alla speranza.

Speranza di cosa? Di raggiungere i playoff naturalmente. Playoff che, nonostante appunto l’ultimo scellerato periodo biancoscudato, sono ancora lì a portata di mano. Ha proprio ragione il mio collega, Gigi Primon: sarebbe da pazzi non crederci, visto che innanzitutto  ci siamo ancora dentro e, in secondo luogo, questo campionato è davvero equilibrato (per non dire, tremendamente livellato verso il basso, ad eccezione di poche realtà).

Restano tante le perplessità circa la gestione della squadra e di alcuni singoli da gennaio ad oggi, ma ora il campo, l’unico a dire sempre la verità, dice che abbiamo da affrontare due derby di fila, di quelli che solo a pensarci l’adrenalina sale a mille! All’andata contro Verona e Vicenza furono due partite indimenticabili. Se lo saranno anche i prossimi due scontri, allora si potrà senz’altro uscire dall’hangar e riprendere la pista di decollo.

Perché, in fondo in fondo, questo pazzo Padova se lo merita. Questa pazza Padova se lo merita.

PRESIDENTE, SIA PIU’ RAZIONALE CHE PASSIONALE!

Progetto di un paio d’anni (o anche di tre) con i giovani, per, nell’ordine: 1) spendere meno; 2) mettere a posto i bilanci societari senza che il povero Marcello Cestaro ogni anno debba ripianare i debiti rimettendoci una botta di milioni; 3) smetterla una buona volta di mettere a libro paga (e che paga!) giocatori navigati che scelgono Padova solo per svernare o per la suddetta “generosità” del presidente biancoscudato.

Questa è l’idea con cui si è partiti la scorsa estate. Non due anni fa eh, la scorsa estate. sette MESI fa. Poi, alla faccia dei due o tre anni, sono bastati pochi mesi per correggere la prima volta il tiro: giovani sì, pochi “schei” spesi sì, ma insieme ai “pochi schei”, voemo anca ea “bea figura”. E allora si comincia a dire che ai playoff con questa squadra ci si può arrivare. E che cavolo: il Pescara l’anno scorso, con una squadra di giovani e l’allenatore giusto, è volato in serie A diretto. Vuoi che noi a Padova non riusciamo almeno ad arrivare sesti per giocarci qualche speranzina agli spareggi?

Strada facendo la “speranzina” diventa OBBLIGO IRRINUNCIABILE. Ai playoff prima e in serie A dopo ci si DEVE arrivare. E allora basta un momento no per arrivare all’esonero di Pea, si chiama a sostituirlo un allenatore esperto e navigato come Colomba e a gennaio, alla riapertura del mercato, i propositi di spendere poco all’improvviso spariscono: e via con l’ingaggio di Iori e De Feudis. Per poco non ci scappa anche Sforzini (ma non ci eravamo tanto offesi quando Dal Canto aveva detto che equivaleva a Cacia? Mah…) che invece, per fortuna a mio avviso, sceglie un’altra strada e fa risparmiare questa spesa pazza al patron vicentino.

E adesso? E adesso siamo alle solite: Colomba è un allenatore navigato ma non un mago ed è incappato anche lui in un momento no, come era successo a Pea. D’altra parte, ci vuole tempo  per riamalgamare un gruppo (che, detto fuori dai denti, è buono ma non certo ai livelli del Pescara dell’anno scorso e dei vari Insigne, Immobile e Verratti!).  E Cestaro che fa? Siccome vuole vincere e la pazienza è finita, fa capire che, se va avanti così, è disposto a richiamare Pea.

Mi dispiace molto dirlo ma con una gestione così “umorale” è difficile arrivare da qualche parte. Io non sono di quelli che dicono che senza Cestaro il Padova starebbe meglio. Tutt’altro: da tifosa, prima che da giornalista, ringrazio e ringrazierò sempre Cestaro per quello che ha fatto e che continua a fare per il calcio Padova. Però il presidente deve capire che, se si parte con un obiettivo, non si può cambiarlo in corsa in questo modo e pretendere che, in due e due quattro, i risultati arrivino. E’ comprensibile, da una parte, che la sua pazienza sia giunta al limite, ma, d’altro canto, non è così che si può tagliare un traguardo importante. Se lui per primo è confuso e agisce troppo d’impulso, a pioggia quest’incertezza si abbatte su tutto il resto del gruppo.

Come già successo in altre stagioni, non troppo lontane, è arrivato, puntuale, il silenzio stampa. Dal punto di vista scaramantico, la decisione porta bene: nel 2008-2009 siamo stati promossi in serie B e l’anno successivo ci siamo salvati a Trieste con il silenzio stampa. Ma mette malinconia vedere come le situazioni si ripetano. E dispiace vedere un uomo straordinariamente umano e generoso come Cestaro non riuscire proprio a trarre insegnamenti dal recente passato.

Nonostante le sue esternazioni nel dopo partita contro il Brescia (ha invitato i tifosi che hanno fischiato la squadra ad andare a dare via il… didietro!),  sono convinta che la piazza lo ama ancora e anche tanto, perché si rende conto di quanto il presidente ha dato a questa città. Gli si chiede, però, un po’ più di razionalità, per evitare che l’eccessiva passionalità si trasformi in un boomerang che, tornando indietro, fa male prima di tutto a lui…

GIUSTIZIA E’ FATTA

Sono le 13.44. Il mio telefonino suona. Sono stesa a letto con mio figlio Donato che non vuol saperne di prendere sonno. Forse avvertiva anche lui nell’aria che stava succedendo una cosa straordinaria. Guardo il display: Vincenzo Italiano. Mia mamma, sentendo il cellulare suonare, entra in camera e prende Donato in braccio per farmi rispondere. Rispondo. Dall’altra parte sento: “Martina, è finita. Sono troppo contento”.

Ci è voluta una vita e mezza ma alla fine il verdetto che tutti aspettavamo è arrivato: al Padova sono stati restituiti, in terzo grado, i due punti di penalizzazione inflitti sia dalla Commissione Disciplinare che dalla Corte di Giustizia Federale per la presunta combine di Padova-Grosseto del marzo del 2010 ad opera dell’allora capitano biancoscudato.

Il Tnas ha finalmente stabilito che Italiano, nel telefonare a Turati, difensore del Grosseto e suo amico, non tentò alcun accomodamento della partita che si sarebbe giocata poche ore dopo tra i biancoscudati e i toscani e ha così deciso di ridurre da 3 anni a 9 mesi la sua squalifica, derubricando il reato da “illecito sportivo” a “condotta antisportiva”. Il risultato è che, appunto, Italiano potrà rientrare in pista a partire dal prossimo 18 marzo e il Padova si è visto restituire i due punti di penalizzazione che gli erano stati tolti per responsabilità oggettiva.

Profondo e rilassante il sospiro di sollievo che abbiamo tirato tutti: umanamente per Italiano, che è rimasto nel cuore di tantissimi tifosi (al punto che c’è già qualcuno che propone al Padova di tornare a farlo allenare da subito almeno con la Primavera!) e pragmaticamente per il Padova che ora si ricatapulta in zona playoff. Zona in cui, ora, si spera di rimanere. Tornando a vincere sul campo!

Dico la verità: son proprio contenta per Vincenzo. Perché c’è più di qualche tifoso che pensa che lui sia un rovina spogliatoi e un caccia allenatori, insomma un autentico rompiballe, passatemi il francesismo. Io invece so per certo che per la maglia biancoscudata ha dato tanto, forse in qualche frangente perfino troppo, senza che questo grande attaccamento alla causa gli sia stato riconosciuto fino in fondo. Non meritava la squalifica di 3 anni ed è giusto che il mese prossimo possa rientrare nell’unico mondo che lo fa sentire davvero felice e realizzato dal punto di vista professionale: il calcio. Non so se potrà ancora dire la sua come giocatore, anche se l’ho sentito talmente motivato che penso che se scendesse in campo domani correrebbe più forte di tutti, pur essendo fermo da un anno! Di certo nel Padova un posto per lui ci sarà. E, come ha detto lui alla fine dell’intervista che ha rilasciato a Telenuovo poco dopo la sentenza del Tnas, “è giusto così”.

UN NUOVO CAMPIONATO

Da quando seguo il Padova come giornalista, e vi assicuro che sono parecchi anni, non mi era mai capitato di leggere pareri così discordanti su una singola partita. Su Padova-Livorno di ieri ho letto tutto e il contrario di tutto: c’è chi ha scritto che finalmente si è visto il gioco con Colomba, chi invece ha rimpianto Pea; chi ha manifestato un seppur cauto ottimismo sostenendo che andrà sempre meglio, chi invece ha indossato il consueto abito pessimista ed è dell’idea che con questa squadra e con questa dirigenza non andremo da nessuna parte.

Io non ho visto tutta la partita, mi è stato impossibile, ho potuto vedere solo la sintesi. Ma la mia attuale idea non sarebbe cambiata di molto se avessi visto i novanta minuti per intero e il motivo ve lo spiego subito: penso infatti che ieri sia iniziato per il Padova un nuovo “campionato nel campionato”. E come tutti gli “inizi” si può vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto, ma ci vuole tempo per ammirare un prodotto finito. Certo la differenza è che siamo a gennaio e non a fine agosto, ma la sostanza non cambia. Certo Colomba ha avuto un mese di sosta per lavorare con una squadra cui sono stati fatti diversi innesti importanti, ma da che mondo è mondo è giocando che si oliano i meccanismi e ci si conosce meglio, non solo facendo allenamento.

Quindi per Colomba il campionato è iniziato ieri. Si può dargli fiducia o no, ci si può credere o no. La scelta spetta ad ognuno di noi. Ma è solo il tempo che ci darà delle risposte che possano essere spendibili. La squadra indubbiamente è stata rinforzata e ai playoff, così come è adesso, ci può arrivare. Se Colomba sarà bravo nella lotta contro il tempo e farà fruttare al massimo i prossimi quattro mesi, forse il sogno può anche non morire qui. Che ne dite?

 

P.S.: voglio approfittare del mio blog per ringraziare una collega che stimo molto e che ho avuto la fortuna di conoscere quest’estate a Sky quando ho avuto la straordinaria occasione di commentare le partite di calcio femminile delle Olimpiadi. Si tratta di Martina Angelini, livornese doc e dunque tifosa amaranto che, in occasione di un commento che le hanno chiesto di scrivere alla vigilia della partita tra Padova e Livorno venerdì, ha parlato di me e di mio figlio Donato (che l’estate scorsa quando ero a Sky lei ha più volte accarezzato dal pancino!) lanciandomi la sfida in modo molto simpatico. Ecco, queste son le cose belle del calcio: si può tifare per due squadre diverse e sperare che l’avversaria venga letteralmente seppellita dai gol dei tuoi attaccanti, ma si può farlo con gogliardia e, perché no, pure con un pizzico di sana leggerezza. E allora: grazie Marty! E, già che ci sono, ma come cavolo fate ad essere tra le prime della classe? Sarà mica forte il tuo Livorno! :-))))

 

P.S. 2: onde non essere fraintesa, il primo PS è un ringraziamento ad una collega e amica e un elogio agli sfottò simpatici, che peraltro utilizzo spesso anche io in trasmissione a Telenuovo per prendere in giro chi tifa un’altra squadra (anche lo stesso Campanale che tifa Cittadella, per intenderci). Non c’è da parte mia alcun riferimento a quel che (non) è successo ieri durante il minuto di raccoglimento per ricordare Piermario Morosini. Ho messo il “non” perché mi pare sia stato ampiamente appurato che, appunto, durante il minuto di silenzio non c’è stato alcun coro degli ultras del Padova contro quelli del Livorno. Dunque polemica inutile. Che non era mia intenzione cavalcare. Scusate la puntualizzazione, ma meglio puntualizzare che non essere capiti! Un abbraccio a tutti e, ovviamente, FORZA PADOVA!

MERCATO RIPARATORE O RIVOLUZIONARIO?

Non è facile per me in questo momento trovare anche solo 5 minuti per dedicarmi al blog: sapevo che sarebbe stato così e infatti, nel momento in cui sono rimasta a casa per maternità, ho chiesto comprensione a tutti voi per il ritardo che inevitabilmente avrei accumulato nel tenere curato e attuale questo luogo di discussione. Mi fa piacere che, nonostante la mancanza di puntuale aggiornamento da parte mia, continuiate a parlare tra di voi e a scambiarvi opinioni su questo Padova.

Ordunque: siamo arrivati al tanto atteso mercato. Che poteva essere semplicemente un mercato riparatore e invece rischia di trasformarsi in una vera e propria rivoluzione della rosa. Onestamente questa seconda possibilità mi fa scendere un velo di tristezza e non tanto per le tasche di Cestaro che ancora una volta si ritroverà a spendere e spandere dopo aver detto la scorsa estate di voler contenere i costi, bensì per l’amarezza che avverto nella piazza in questo momento. Come ben sapete, perché ormai mi conoscete, io sono una romantica del calcio, proprio come lo sono tanti tifosi: è vero che si ama innanzitutto la maglia, ma è difficile innamorarsi di una squadra se a gennaio se ne vanno quelli che fin lì avevano fatto meglio (pare possa succedere a Farias che il Chievo rivuole indietro, pare possa succedere anche a Piccioni, il difensore più amato degli ultimi anni, tanto per fare due esempi) e si portano a casa tanti giocatori nuovi, stravolgendo quel che si era fatto fino a quel momento.

Premesso questo, prima di giudicare voglio vedere come va a finire. Come Salvatori e Baraldi si muoveranno. Lascio a voi i commenti, che già avete iniziato a fare. Ci risentiamo presto, spero!

CESTARO ESONERA PEA E… I TIFOSI

Purtroppo non ho molto tempo.

Il mio piccolo Donato potrebbe svegliarsi da un momento all’altro e iniziare a strillare come un’aquila perché, giustamente, vuole il suo latte!

Ma non riesco a non esprimere il mio pensiero dopo la decisione di oggi di Cestaro di esonerare Fulvio Pea. Giuro, non me l’aspettavo. E invece a metà pomeriggio il mio telefonino ha iniziato a impazzire a suon di sms e, pur non potendoli leggere subito perché stavo allattando, ho capito subito che era successo qualcosa di strano.

Onestamente non capisco questa mossa. Se qualcosa di buono si è riusciti a fare in questi primi mesi di campionato  il merito è proprio di Pea. Che, con in mano una squadra completamente rivoluzionata e ringiovanita, è riuscito a stabilirsi in zona playoff, pur con qualche alto e qualche basso. Alti e bassi dovuti ai tanti infortuni e alla giovane età dei giocatori, non certo all’incapacità dell’allenatore. Pea è inoltre stato bravissimo a creare col pubblico un rapporto straordinario, speciale, facendo da collante tra la piazza e un gruppo nuovo e sconosciuto. Non c’è stato club di tifosi che, in questo periodo, non abbia chiesto alla società di inviargli Pea come ospite d’eccezione alla cena di inaugurazione o di anniversario. E difatti, in queste ore, sono proprio i tifosi i primi a non essere d’accordo con la decisione di Cestaro, che ancora una volta sa di fretta e rabbia e non di logica e lungimiranza. Sono i tifosi insomma i primi a sentirsi “esonerati” dal presidente.

Ora arriva Franco Colomba, un tecnico dal curriculum di tutto rispetto. Ma non è Colomba il problema. Il problema è che si butta di nuovo tutto all’aria dopo che quest’estate si era parlato di giovani, di pazienza, di progetto a lungo termine, di contenimento di spese. Dico solo: speriamo bene. Non vorrei rivedere un film già trito e ritrito da queste parti…

BENVENUTO EMILIANO

Il primo rinforzo è arrivato, anche se sarà disponibile solo da gennaio. Si tratta di Emiliano Bonazzoli, che da un mesetto abbondante si allena con la Primavera. Da lunedì si aggregherà alla prima squadra.

Non so se per il gioco di Pea un attaccante con le caratteristiche di Bonazzoli sia proprio come il cacio sui maccheroni. Lo vedremo. Ma di due cose sono sicura: 1) Pea non è un allenatore statico, senz’altro saprà mettere addosso ad Emiliano il vestito giusto, anche se ciò significherà cambiare qualche concetto tattico. 2) So quanta voglia di riscatto ha Emiliano, dopo un anno e mezzo da dimenticare. So anche che è sempre stato nei suoi desideri venire a giocare proprio qui a Padova. Non mi rimane quindi che concludere dicendo: benvenuto Emiliano. Che la nuova avventura abbia inizio, speriamo sotto una buona stella!

P.S.: un benvenuto anche a Giorgia, moglie padovana di Emiliano, che conosco da una decina d’anni! E ovviamente al piccolo Cristian!

PORTE APERTE (NEL BLOG)

Mi fa un sacco piacere vedere che le discussioni pallonare qui sul blog non si placano mai. E constatare che la mia scarsa tempestività negli interventi, dovuta all’entrata in maternità, scoraggia solo pochissimi utenti dal continuare a postare idee e commenti.

Dalla brutta figura di Varese all’arrivo di De Zerbi come primo rinforzo passando per l’udienza al Tnas che ancora non ha sentenziato sui due punti di penalizzazione al Padova e su Vincenzo Italiano ce n’è stata di carne al fuoco in questi giorni! Perfino troppa!

Ora c’è il derby col Cittadella, poi verranno altre partite, altre difficoltà, altre gioie (speriamo tante) e altri dolori (speriamo pochi). Ecco perché vi lascio questo post aperto a tutto quello che succederà da qui a… quando vorrete voi!

Una sorta di “porte aperte” in cui potrete scambiarvi pensieri dalla prossima partita in poi, senza limiti di tempo.

E’ un peccato spegnere tanto ardore, no?

Un abbraccio a tutti e grazie per gli auguri e gli “in bocca al lupo” che mi fate arrivare ogni giorno via mail, via facebook e via sms. Li apprezzo molto anche se, a volte, non rispondo. Me lo dico da sola: “dai che ghea femo!!!!”.

SUCCI RE DELL’EUGANEO

Non ho visto l’intera partita ieri tra Padova e Cesena.

Ma mi è bastato guardare la sintesi e, in particolare, il gol di Succi, per provare un’emozione fortissima. Ci è mancato poco che cascasse pure la lacrimuccia nel momento in cui Davidone ha segnato e ha perfino rifiutato gli abbracci dei compagni per portare rispetto al pubblico padovano che ce l’ha ancora e sempre ce l’avrà nel cuore. C’è chi mi ha preso (bonariamente) in giro e ha dato la colpa di questa mia reazione al fatto che sono incinta e dunque ho gli ormoni sballati!

Sarà anche vero che agli ormoni non si comanda! Ma è altrettanto vero che Davide Succi rimane una delle persone più straordinarie che siano passate da queste parti. “Questo pubblico ancora una volta mi ha fatto emozionare come un bambino – ha detto al microfono di Andrea Moretto nel dopo partita – Quando un domani tutte le luci della ribalta si spegneranno, saranno queste le cose che racconterò ai miei figli”. Poche ma sentite parole. Per nulla banali. Pronunciate con la voce rotta e un’emozione autentica che si è sentita sgorgare inarrestabile dal suo cuore.

Il pubblico padovano lo ha applaudito, ricoprendolo una volta di più di un affetto speciale che Davide ha saputo meritarsi negli anni in cui ha vestito e onorato la maglia biancoscudata. Non possiamo che augurargli ogni bene perché, dopo tanta sofferenza dovuta alla rottura del tendine d’Achille e alle due operazioni subite, si merita il meglio che la vita, calcistica e privata, possa offrirgli. “Il mio sogno era quello di superare il record di 25 gol segnati da Prendato con il Padova” disse con le stampelle in mano all’indomani dell’infortunio patito a Novara che fermò i suoi sogni di gloria a 15 gol in 20 partite. Quel record non si potrà più battere: ma Davidone ha comunque inciso la sua bella persona nel cuore di tutti, cosa più importante di qualunque record.

Nell’onorare Succi mi fermo qui.

Vorrei però chiudere con un piccolo appunto. Mi chiedo infatti perché un pubblico straordinario come quello di Padova, capace di applaudire Succi subito dopo che aveva fatto gol contro la sua squadra, non riesce ad essere altrettanto grande nel contare fino a 10 prima di fischiare i suoi giocatori e il suo allenatore in un momento di difficoltà. Pea sta lavorando bene e in queste ultime settimane si è ritrovato a dover cambiare equilibri ormai consolidati in seguito al grave infortunio di Cuffa. Cuffa era diventato un punto di riferimento in mezzo al campo, proprio come lo era Succi in attacco quando, a gennaio del 2011, si ruppe il tendine d’Achille e dovette fermarsi.

So che non è tutto il pubblico ad agire così ma la parte che fischia al primo passaggio sbagliato e comincia ad urlare a Pea: “Cambia qua, cambia là” riesce comunque a fare danni. Tanti danni. Vogliamo dare un po’ di tempo al mister e ai ragazzi prima di affossarli?

UN CALOROSISSIMO ARRIVEDERCI!

Ciao a tutti! Non è facile per me scrivere questo post. Volevo farlo ieri, l’altro ieri, sabato sera ma ho sempre rimandato perché la commozione che provo è tanta e non trovavo le parole.

Non che adesso mi sgorghino lisce e dirette le parole… però manca poco alla sfida del Padova a Modena e io per la prima volta dopo 5 anni non sarò in studio a “Tuttocalcio” a commentarla con tutta la passione che ho sempre avuto per questo lavoro e l’attaccamento ai colori biancoscudati.

Già: era settembre del 2007 quando il direttore mi chiamò nel suo ufficio e mi chiese se mi avrebbe fatto piacere inserirmi nella diretta “Tuttocalcio” di Verona facendo qualche collegamento dallo stadio di Padova. L’Hellas era appena retrocesso in serie C, eravamo tutti nella stessa triste barca, a parte il Chievo che giocava e gioca tutt’ora in A: l’ideale era fare una trasmissione unica con Padova e Verona dentro, visto che giocavamo nello stesso girone dello stesso (triste per i nostri colori!) campionato.

La mia risposta è stata ovviamente sì: da sempre il mio sogno era fare telecronache e finalmente potevo farle dallo stadio in diretta, urlando con tutta la voce che avevo la mia passione per il Padova. La mia prima partita fu Padova-Monza, con Gianni Di Marzio come grandissima spalla: vittoria per 2-0, gol di Gentile e Varricchio.

Da allora ne abbiamo fatta di strada: il Padova è stato promosso in B nel 2009 e “Tuttocalcio” Padova è diventata una trasmissione emancipata dalla sua omonima veronese, in onda al sabato con solo la squadra biancoscudata al centro dell’attenzione, è nato il Tg Biancoscudato, un quarto d’ora di informazione sportiva in onda tutti i giorni dal lunedì al sabato, abbiamo continuato a trasmettere la differita integrale di tutte le partite del Padova, dal 2010 abbiamo iniziato l’avventura con il talk show del martedì sera “Biancoscudati channel”, è nato anche questo sito internet tgbiancoscudato.it con i nostri blog. Cosa più importante di tutte: tra tutti coloro che hanno lavorato e continuano a lavorare a queste trasmissioni (oltre a me Gigi Primon, Andrea Moretto, Marco Campanale e pure i tecnici e i registi) è nata una sintonia che ha creato prima un gruppo affiatato e poi una bella squadra, come direbbe mister Pea.

Ho pianto, ho riso, ho scherzato, ho incitato, ho fatto di tutto (e non sono stata l’unica: vogliamo parlare della gioia di Gigi dopo il gol di Raimondi nel derby col Verona, delle urla di Marco che per esprimere la sua gioia esce spesso e volentieri dall’inquadratura, facendo impazzire i cameramen, e del “se è un sogno svegliatemi” di Andrea durante le telecronache delle partite più emozionanti?) e son contentissima che a “Tuttocalcio” si sia avvicinato un pubblico fatto di tifosi sì ma anche di tanta gente che ci guarda perché, con la nostra leggerezza e allegria, le teniamo compagnia.

Da stasera, però, appunto, per un po’ io non ci sarò più: aspetto un bambino e mi devo fermare per qualche tempo per vivere la mia nuova avventura di mamma (sono emozionatissima solo all’idea, non avrei mai immaginato di vivere una cosa del genere vi assicuro!). Il mio è però un arrivederci: cercherò almeno qui sul blog di fare capolino qualche volta, non so con che tempi e in che modi, ma ci proverò. Vi invito a continuare a scambiarvi idee e opinioni qui perché continuerò a leggervi, anche se magari mi mancherà un pizzico di tempestività. E vi invito ovviamente a continuare a seguire “Tuttocalcio” e tutto il resto dei contenitori sportivi di Telenuovo, perché i miei colleghi (e non c’è bisogno che lo dica io, perché sono professionisti con la P maiuscola) faranno un eccellente lavoro anche senza la sottoscritta!

Un abbraccio a tutti, mi mancherete! Martina

P.S.: approfitto del blog per dare il benvenuto a Davide D’Attino del “Corriere del Veneto” nello staff di Tuttocalcio. E’ già un grande amico per tutti noi (nonchè marito della nostra carissima collega Marzia Pretolani!), ci metterà pochi secondi ad entrare in sintonia con il “pazzo” gruppo! Un salutissimo anche ad un altro amico e collega, Carlo Della Mea, che stasera farà le interviste da Modena e all’occorrenza darà il suo contributo!