UN TENTATIVO INDEGNO PER INFAMARE LA PIETAS

E’ noto che non aderisco a nessun social, a meno che non si voglia equipararli ridicolmente a questo Blog.

Ma ho qualche serio informatore, incazzato, a suo dire, perchè “uno come me dovrebbe combattere (?!) su facebook” che talora mi porta la rassegna dell’orrore.

Ultimo naufragio di disperati, salvi 20 su 50.

Ecco alcuni commenti:

1) Maria Teresa S. (ometto il cognome per pietà laica): PURTROPPO NEL MEDITERRANEAO NON C’E’ LO SQUALO BIANCO…

La suddetta Maria Teresa S. è una devota del Crocefisso che esibisce con religiosissima devozione sul suo account privato.

 

2) Enzio M. : SE RESTAVANO A CASA NON SUCCEDEVA… NON MI INTERESSA L’EVENTO…

Enzio M. nel suo account  esibisce l’immagine di Gesù invitanto a contraccambiare gli aiuti del Cristo.

 

3) Paola R.: SARO’ CATTIVA MA SPERO SUCCEDA ANCORA…

Paola R. nel suo account ha l’immagine della Madonna col Bambin Gesù, incorniciata dal rosario con sotto la scritta più infame che si possa leggere:

“Madonna proteggi TUTTE LE MAMME DEL MONDO (a casa loro immagino intenda l’ignobile) E DAI LORO LA FORZA DI NON ARRENDERSI MAI…

 

Quando ancora non si parlava di “haters”, scrissi anni fa un Topic sulla sensazione che stava diffondendosi una categoria di “odiatori” (così la chiamai).

Ci fu polemica e scrissi un secondo Topic indicando i particolari; ci fu polemica anche lì e persi un amico che mi era caro, devo farmene per forza una ragione anche se sbagliava macroscopicamente e non aveva nulla a sostegno delle sue tesi pur essendo molto intelligente.

I mantici odiatori, sia i prezzolati che gli sfigati, sono destinati a crescere, sepre più convinti che in ogni campo la loro “opinione” vale una qualsiasi altra, fenomeno tipico dell’assenza di cultura generale e di base..

E c’è pure chi vuol dare il diritto di voto ai sedicenni, senza memoria storica -che non apprendono a scuola – e tra i più ritardati scolasticamente in Europa! ( dati di INVALSI).

 

 

 

108 a 7 (milione più, milione meno)

Non senza qualche ragione, la nostra società (mondiale) si occupa dei vivi e praticamente mai dei morti.

In una delle ultra rare volte che ho guardato per una decina di minuti Bruno Vespa nel suo “Porta a Porta” gli ho sentito profferire questa che se non assomiglia ad una bufala, appare una grave leggerezza (o voluta ignoranza):

“… Duemila anni fa quando tutto (??) è cominciato…”

E prima?

Mi ha sempre affascinato, al contrario di Vespa, il fatto che TUTTO quello che troviamo oggi sulla Terra, nel bene e molto nel male, proviene da persone morte, alcune da molte migliaia di anni.

Un Istituto di ricerca no profit statunitense, stimato dalla comunità scientifica, si occupa da molti anni di demografia sociologica.

Per tale istituto (Population Reference Bureau), da calcoli necessariamente approssimativi (ma non macroscopicamente), ha calcolato che dall’apparizione dell’ Homo Sapiens (50.000 anni fa circa) al 2011, data nella quale l’O.N.U. ha quantificato la popolazione mondiale in 7 Miliardi, ci sono stati in precedenza 108 Miliardi di umani apparsi sulla Terra e deceduti.

Vespa parla “dell’anno zero quando tutto(?) è cominciato” riferendosi probabilmente alla datazione cristiana che comincia ad enumerare gli umani, le loro scoperte, i loro scritti, la loro VITA e il loro “lascito”, dalla nascita del Cristo.

E prima?

Platone, Pitagora, Aristotele, sicuramente meno noti di Ronaldo o della Madonna di Medjugorje, appartengono alla leggenda o alla fantasia?

Partendo dal primo amplesso di un “Homo Sapiens e una Donna Sapiens” che diede origine al primo nascituro, quindi DUE viventi fino all’ “anno Zero vespiano, si calcola (con approsimazione) che fossero vissuti e morti circa 58 Miliardi di persone, con tutto il loro “portato”.

A questo punto mi sono chiesto, con una competenza teologica pari allo zero assoluto, le religioni pre e post-cristiane, ma in primis quella cristiana, dove collocano quei 58 Miliardi di esseri umani che, ad esempio, non possono aver ricevuto il Battesimo e quindi sono preclusi a trovare un posticino in Paradiso?

Senza aggiungere che i nati e morti prima dell'”anno zero” sono quasi equivalenti a coloro che sono nati e morti a partire da quell’anno.

Se qualcuno si ponesse la domanda del perchè mi è sfruculiata l’idea di un topic come questo, non trovo facile dare una risposta, o almeno esplicare tutto quello che gira nella mia testa su quanto sopra scritto.

Se devo esplicare ulmeno UNA delle motivazioni, prima dico che parte da lontano e dalla mia passione per l’antropologia evolutiva, poi, in modo più banale, se volete, è il fastidio al limite dell’intolleranza, il fatto che il TUTTO è rappresentato dall’OGGI, o se volete, “dall’anno zero” vespiano.

Perchè molti sono gli uomini e le donne che hanno calcato questa “cruenta polvere” (Manzoni) senza essere stati battezzati, ed in valore assoluto, molti di loro meriterebbero un posto in prima fila nel Paradiso Cristiano.

p.s.

Per il Paradiso  Islamico e delle leggendarie vergini Huri colà a disposizione, non provo interesse per totale assenza di elementari conoscenze, a meno di non avere a mia disposizione uno scienziato di Religioni comparate che non ho.

Nè cerco.

 

CREDO D’ESSERE UN’ARNA E NON UNA DUNA

E’ più probabile che io sia un’Arna, un’auto-toilette prodotta in cooperazione dall’Alfa e dalla giapponese Nissan a partire dal 1983 al 1987.

In quattro anni aveva almeno un problema medio/grande all’anno.

E ciò che accade anche a me, anche se gestisco il tutto con moderata serenità, quella dell’ineluttabilità del tempo che, dal passo svelto, ha cominciato a corricchiare.

Non sono un eroe, in questo campo gli eroi sono ALTRI, l’ho già spiegato in un Topic precedente.

Ho fatto alcune rinunce non proprio gradevoli,  ma a qualcuna non intendo rinunciare fino a quando non sarà il mio corpo ad ordinarlo.

Attenzione che non sono nemmeno un pirla, parlo e discuto coi medici, poi e talora mi faccio dare delle percentuali di rischio e decido.

Con questa sindrome dell’ essere un’Arna, ho riguardato gli album di fotografie da quando sono nato fino a quando le uniche foto che faccio sono le foto-tessera per i documenti.

Beh, guys, riguardando le foto del passato, dove in molte sono raffigurati eventi importanti un bel tot, non ho provato la MINIMA nostalgia, semmai una certa consapevolezza di aver avuto una vita abbastanza piena e, toh sul conto, anche avventurosa pur con qualche rischio pesante di troppo.

La sensazione di pienezza del mio buon vissuto, direi ben percepito per poterlo trasformare in una vera modalità dell’essere, anche se non sono un filosofo o un letterato, mi ha fatto capire ne sarebbe bastato 1/3 di  per essere tale.

Tuttavia un problema, e grosso, nell’essere diventato un’Arna c’è, ‘azzzo se c’è.

Per non doverla rottamare i medici-meccanici mi hanno fornito quattro “additivi chimici” (leggi farmaci) per la benzina (da usare per tutta la vita rimanente).

TUTTI è quattro sono… INIBITORI delle varie fasi della sessualità!!

Cari lettori, se qualcuno vicino alla mia età, se l’è messa via, passi, ma chi scrive l’impulso sessuale mentale (e non solo) lo considera ancora un pilastro dell’esistenza (Philip Roth dixit, e io confermo).

L’aiuto, un po’ paradossale lo ammetto è che dal 4/8/2008, data del mio matrimonio formale!, tutta la passione erotica e i vari ” deep feelings” (alla mia evito il termine LOVE per decenza), sono sempre stati concentrati su mia moglie, a 7.000 kilometri di distanza…

Per “aiutarla” (non ne aveva bisogno), le ho detto di pensare d’essere la moglie di un pescatore professionista che parte per mesi attraverso il mare e dopo torna.

Lei ha sorriso regalandomi una tenerezza quasi, quasi…, commovente.

Quanti commenti, dubbi,  il darsi di gomito con un sogghigno, ci sono stati tra pseudo amici e non e credo ancor ci siano, ma solo l’amico Lupo ha avuto il coraggio e l’intelligenza di affrontarli faccia a faccia.

That’s my life and you HJ Yourself (acronimo per competenti-ndg).

p.s.

Avrei voluto essere una duna, non quel cesso di auto della Fiat, ma una duna del deserto per vedere “Gli Uomini BLU! (Tuareg), BLU come i miei 11 che in braghette e maglietta cercano ancora di darci qualche emozione.

Ma, ahimè, anche i Tuareg sono diventati da qualche anno musulmani e JIHADISTI, purtroppo e inevitabilmente “nemici”.

WOODSTOCK CHI?

Il 15 Agosto 2019 è stato il 50° anniversario del Festival-Festa di WOODSTOCK.

Per più di un anno in italia non se ne seppe nulla o quasi, almeno dal punto di vista musicale, e nemmeno le riviste specializzate (musicali) offrivano notizie approfondite.

Neanche dopo l’uscita del film WOODSTOCK (due anni dopo…) non mi interessò  più di tanto come fenomeno para-cripto-hippy.

Evento liberatorio?

Ma ddechè, di grazia.

La musica, le novità musicali era ciò che mi interessava, e su questo nella mia “maraia” ero minoranza, ma qualificata.

I maggioritari rimarcavano molto il “dato politico” ( ma quale, chi, dove, a WOODSTOCK!!), ma io su quel Festival-Festa starò sempre con l’opinione del grande Frank Zappa!

Qual’era?

Beh intanto cercatela un po’, magari alla fine ve la dico.

Perfino il sommo J. Hendrix, e non certo per ragioni di “scaletta” (più volte rimescolata e impossibile a stilarla seriamente), suonò per ultimo al mattino (!) dell’ultimo giorno, davanti a circa trentamila persone rimaste, dei quattrocentomila che si narra vi fossero nei giorni precedenti.

Novità pochine, se si pensa che quella quasi unanimemente riconosciuta fu l’esibizione di Carlos Santana…

Se faccio un estremo sforzo di memoria, mi ricordo l’esibizione di John Sebastian, completamente “fatto” (bisogna vedere il film per capirlo), ma era bravo .

Poi qualcosa degli WHO e qualcosa di Joe Cocker (cantante di “covers” molto personalizzate, diciamo così).

Lessi da qualche parte che forse il festival dell’Isola di Wight del 1970 fu, almeno musicalmente,  più significativo e meno “favolistico” di Woodstock.

E dopo l’è Agosto…

 

IN BRASILE SAREI MINIMO MINISTRO…

Il presidente brasiliano (Jair) BOLSO-NARO, dopo aver disboscato la sua MILIONATA di foresta amazzonica (+270% rispetto al Luglio 2018), ha voluto fare la sua proposta per ridurre i danni ambientali.

La sua galattica proposta consiste nell’andare a fare la cacca un giorno sì e uno no! (da La Stampa di domenica 11, pag.16).

Avendo da anni una impenitente stitichezza, vuoi che non mi nomini Ministro.

Tanto non credo che le scelte per il governo (?) BOLSO-NARO abbiano avuto selezioni molto differenti.

E molti di noi si lamentavano dei criteri grilleschi…

 

P.S.

Credo tuttavia che il companero Lula da Silva e la companera Dilma Rousseff, presidenti che l’hanno preceduto, ne abbiano combinate una buona dose se la gente brasiliana ha DOVUTO scegliere uno come il BOLSO.

James Dean e la Marlborina

Credo che l’80/90 % per cento dei lettori non sa chi era James Dean aldilà di qualche nota biografica.

Era un’icona assoluta e il modo come morì ne accrebbe  il mito: si schiantò nel 1955 a 24 anni con la sua Porsche, probabilmente “guidando come un pazzo a fari spenti nella notte per vedere se poi è tanto difficile morire…”.

Fece solo 3TRE3 film, ma bastarono per pubblico e critica (di norma severa in quei tempi), a farne un mito per la gioventù.

Io non mi sottrassi otto anni dopo ad imitare pedissequamente una delle sue immagini di culto:

jeans sdruciti, canottiera bianca “fruit of the loom” e… pacchetto di Marlboro morbide (e sdrucite) arrotolate sotto una manica della canotta.

Può già bastare questo per spiegare perchè molti di noi, che vivremo meno di quelli di voi che non hanno mai fumato, cominciarono a fumare, aspettando di racimolare “uno scudo” (500 Lire) per imitare James.

Un’imitazione mortale.

Avendo un po’ di tempo, ho guardato un po’ di film americani degli anni ’50-’60.

La maronna quanto fumavano nelle scene dei film, bene, anzi male, 80% di loro morirono anzitempo per cancro ai polmoni.

Perchè?

Perche in quei tempi NON si conosceva assolutamente il danno delle sigarette.

E come dato scientifico, le donne, notoriamente più resistenti, superarono in decessi quello degli uomini.

Perchè?

La loro sigaretta preferita era la SALEM al mentolo, un mix micidiale.

Salem è una piccola città del Massachussets che prima di divenire famosa per le mortali sigarette, fu famosa per una feroce caccia alle streghe alla metà del 1660

Morir di cancro o bruciate sui roghi non mi pare una gran scelta.

Ma tu Gazza fumi?

Sì 3/4 sigarette al giorno perchè fumo trinciato e le devo rollare, rottura di cowlions, ed avendo come segno zodiacale il BRADIPO, diciamo che me la cavo.

Oooh guys è sempre Agosto, non dimentichiamolo.

ROCHESTER; BESTEMMIA E ABOMINIO

Non so quanti lettori siano stati a visitare la stupenda cattedrale del VI° Sec. in quel di Rochester, cittadina che dista una cinquantina di kilometri da Londra.

Sarò anche un “non credente” ma non ho mai perso di visitare le più belle chiese nei miei viaggi europei, e la Cattedrale di Rochester, nel 1990, fu una di quelle indimenticabili.

Ho letto che è stata trasformata, attenti!, in un CAMPO DA MINI GOLF per tutta la navata centrale!

Sarebbe come dire istallare un campo di calcetto nella Basilica di San Zeno…

Motivazione (?!), la Cattedrale risulta da anni “poco frequentata” dai fedeli, una conferma del declino del Cristianesimo in Inghilterra, come, purtroppo in altri paesi europei tipo il Belgio.

Io sono anche pragmatico e il declino del Cristianesimo mi preoccupa.

Prima di tutto per i credenti, in secondo luogo perchè sono un “maniaco” degli “equilibri”.

In una indagine svolta in Inghilterra, coloro che si dichiarano Cristiani e praticanti si sono ridotti al 30% in UNA generazione.

Nel contempo sono in grande crescita altre religioni, quella mussulmana per prima.

Ma mica è colpa dei mussulmani vero?

Se gli Anglicani credono di salvarsi dal decadimento e dalla secolarizzazioe con i giochi ludici, mi torna alla mente il tentativo del Cattolicesimo italiano, se non ricordo male di breve durata, di portare i “complessini” musicali a suonare durante la messa.

Mala tempora currunt,

IL VILLAGGIO PARZIALE: QUANTA GLOBALITA’…

Il tono di voce di una persona amata, o a cui sei anche solo affezionato, sebbene distorto, non chiarissimo, a causa dello strumento telefonico, ti possono dire molte cose sul suo stato d’animo, anche se non esplicitate.

Le scelte di chi ascolta e conosca le caratteristiche di chi parla non poss0no essere molte, puoi sviare il “discorso”, ma non è una scelta da adulto e maturo, puoi restare in silenzio e far intendere che magari stai riflettendo, oppure la scelta, apparentemente, più consona è quella di incoraggiare a fornire ulteriori dettagli, quella sbagliata è quella di cominciare a parlare di qualcosa che è accaduta a te.

Quelle voci e quei toni non ti diranno un granchè se sei ancorato solo alla tua esistenza, se ti tocchi gli zebedei all’annuncio che qualcuno che hai conosciuto bene se n’è andato, cercando solo DOPO di sapere il quando e il come, elementi solo apparentemente inutili, e il chiedere e pensare su come ha lasciato i suoi cari, e alle sofferenze di varia “qualità e quantità” di chi sta elaborando il proprio lutto, farlo seriamente è un segno significativo e apprezzabile di distacco dall’appiccicosa esistenza solipsistica.

Nel corso degli anni ti accorgi che la sofferenza non è solo la tua, ma è globale e di fronte ad essa hai almeno due possibilità:

a) trovare un pretesto qualsiasi, magari con qualche elemento di veridicità documentabile, e startene nel tuo angolo a contare (inconsciamente) il tempo che ti rimane da vivere;

b) andare e vedere, cum grano salis, nell’autentica accezione della locuzione latina, sapendo che esiste un costo non quantificabile nè immediatamente visibile.

 

Sono stato ventun giorni in un piccolo villaggio montano-collinare del  Kenya Centrale a K.

Credo non occorra precisare che la voce e i toni cui facevo riferimento all’inizio erano, in questo caso, quelli di mia moglie.

Comunque per i primi due giorni le chiedo di seguire la mia curiosità, dopo aver visto un panorama di vegetazione pressochè sconosciuta e splendida nonostante le mie numerose visite in quel paese.

Campi e coltivazioni di un’incredibile ordine e precisione geometrici e, in questo caso, il paesaggio è la proiezione geofisica della personalità degli abitanti, muti e silenti che nemmeno i sardi o i siciliani.

Sempre celati nei loro rapporti dietro un termine che nell’ultima settimana avrei rotto come un vaso di coccio: “the Tradition/s” (la tradizione).

Uno dei peggiori trucchi, fasulli, per perpetrare le gerarchie di potere famigliare e sociale.

Infatti dopo una settimana di convesasioni bisbigliate, in casa mia?, faccio il primo assaggio a sorpresa nel mio “compound” che confina con quello della famiglia di mia moglie e con voce chiara (nella loro “tradition” è quasi urlata) chiarisco in inglese, compreso solo da mio suocero e cognato: ” First io qui non sono un “guest” (ospite), questa è casa mia, e se i tuoi genitori hanno qualcosa da dire devono chiedere di parlarmi e io ti dirò il quando e il dove farlo, quindi tu, mia moglie hai FINITO di fare la “postwoman” e domani preparo la lista dei parenti e delle persone che gradirei incontrare, that’s all”.

Credevo di travare mia moglie svenuta, ed invece sembrava cresciuta di dieci centimetri: nella loro “tradition” (…) era la prima volta che “un marito”, che ha la casa, qualche campo, qualche DISPONIBILITA’ economica imponeva, doverosamente, la propria “tradition” nella sua proprietà.

Il giorno dopo visita ad alcuni parenti, bravissime persone, sgraditi pertanto a mia suocera, inoltre chiedo attraverso Nancy di incontrare “il saggio” del villaggio, massima autorità, facendo precere il tutto con una modesta donazione in denaro per la comunità (?…)

Durante l’incontro con i parenti “sgraditi”, insisto con mia moglie che traduca in dialetto FEDELMENTE quello che le dirò e che mi riporti fedelmente le risposte:

Le domande furono solo due, premettendo che lo sport di moda e unico in pase è “the gossip” (il pettegolezzo):

1) è vero che si è fatta circolare in paese la chiacchera che Nancy non era sposata e per di più con un bianco (elemento di  prestigio)?

2) Cosa diceva mia suocera davanti a tali assurdi pettegolezzi?

Mezz’ora di loro conversazione dialettale con il sottoscritto che rompe l’ennesima “tradition” guardando diritta negli occhi la “zia acquisita”.

Alla fine cede e vengo a conoscenza di cio che era per me decisivo.

Lascio come da “tradition” qualcosa di significativo per lei e tre pacchetti di Marlboro ai miei giovani cugini che si erano dimostrati molto svegli e simpatici tanto da invitarli a casa mia il giorno dopo.

Capisco che la cosa possa apparire una “americanata”, ma in realtà io ho fatto un misto tra la loro “tradition” e la mia personalità.

Tralascio molto del villaggio parziale-globale perchè rimaneva l’ostacolo più grande, enorme, Nancy e sua madre che aveva capito tutto quello che avevo messo in atto e che non avrebbe mai più visto un centesimo delle mie tasche (la cosa assolutamente più importante per lei).

Esordisco con Nancy con una frase forte: “Your mother is a witch, i’m totally sure”.

Ho più di un amico con l’esistenza rovinata da una witch-mother, ci ho anche studiato su libri importanti di Sociologia della Famiglia, ma la cosa rimaneva di estrema delicatezza con una della sensibilità di Nancy dalla vita tribolatissima, in parte anche dopo avermi incontrato, ma penso di aver ben rimediato in parte.

Ma improvvisamente accade una cosa inaspettata: Nancy “rompe gli argini” e mi racconta tutte le vessazioni ricevute da sua madre fino a poco prima del mio arrivo.

Portare uno come me ai limiti della commozione irrefrenabile ce ne vuole, eppure…

A quel punto decido di usare una mia metafora ardita ma vera, più vera del vero e le dico:

Esistono sostanzialmente DUE tipi di MADRE:

– la madre che dopo nove mesi “espelle” dal suo ventre una figlia e la lascia al suo destino, spesso torturandola emotimavamente col ricatto;

– e la madre che dopo aver partorito segue con tutto l’amore possibile la propria figlia, al pumto che se c’è una sola ciotola di riso, quella è per la figlia.

Nancy pare capire tutto, ma alla fine mi chiede: MA PERCHE MI ODIA E MI FA DEL MALE…

Il lavoro non è ancora finito ma dalle ultime telefonate non l’avevo più sentita così decisa e felice.

Quanto durerà?

 

DOMANDA

Ma davvero sono tutte belle (e brave) le mamme del mondo?

 

 

SONO A CASA E SONO QUASI TORNATO

Mi scuso un po’ con tutti per l’essermene andato senza salutare.

Anche ora, se dico che sono QUASI tornato è perchè , essendo in condizioni non “ottimali” e vivere per la prima volta il “Deguello” di una giornata nera di un’importante compagnia aerea, con tutti gli aerei in ritardo e con un fracazzo di indicazioni sbagliate, corrette sbagliando ancora e obbligarmi ad una corsa a perdifiato (ma quale fiato?) per andare al mio volo con l’ “on boarding closed!?!” (chi sa può capire…) che han dovuto riaprire, beh è un’esperienza che potrei fare a quarant’anni, con un po’ di euro in tasca, passare la notte in un albergo (a spese loro) e ripartire l’indomani.

Tralascio di parlare dello “show” che poi ho dovuto fare al Marco Polo con la compagnia di trasporto privata che se n’era andata perchè ero in ritardo sul termine ultimo (??) d’attesa, senza aver guardato che il volo era in ritardo di 20 minuti e mancava ancora il rito del “carousel” (ritiro bagagli).

Obbligandolo a ritornare ho salvato alti cinque naufraghi che avevano prenotato con la stessa compagnia.

Poi, al ritorno, rimasti da soli da Vicenza in poi si dimostrò anche persona perbene e assennata, confessandomi che non era la prima volta che a causa di SBAGLIATE indicazioni della sua compagnia si era trovato in grande disagio.

Comunque QUESTO viaggio, di una trentina, che ho fatto, mi ha certamente cambiato “dentro”.

Credo che dormirò una quarantina d’ore nei prossimi tre gioni.

Però un nuovo Topic l’ho già in mente.