Ora che il Verona ha ripreso una logica si può dire anche che questa non basterà per la salvezza. La partita di Milano contro l’Inter, una buona partita date le differenze di classifica, di organico, di budget ci ha detto una volta di più che è necessario sistemare al più presto la rosa di questa squadra.
Così, senza aiuti, il Verona non può fare un’impresa. Fosse partito fin dall’inizio con questa impostazione e con questa formazione l’Hellas avrebbe magari potuto trovarsi in una posizione diversa di classifica ma a questo punto, con il gap accumulato e i punti persi, è necessario compiere una grande impresa che questa squadra, così com’è non può raggiungere.
Il problema è che Sogliano si trova ad agire in una via strettissima. Colpa di un progetto sbagliato, di un mercato ciccato sia in entrata sia in uscita, che ha prodotto un mezzo disastro. Poco c’è da salvare purtroppo della gestione Marroccu. Giusto Djuric, Hien e Doig che ora stanno trovando una collocazione, ma poi basta. Non è nemmeno una questione di giocatori scarsi. E’ che veramente alcuni di questi non c’entrano nulla con l’idea tattica di Bocchetti e Zaffaroni. Henry, Verdi, Hrustic, Hongla (che aveva deluso anche l’anno scorso) ma forse anche Günter, Cabal e Piccoli sono in questo momento quasi inservibili. Per compiere una rivoluzione servirebbe un salasso finanziario.
Sogliano deve piazzare questi giocatori con attenzione e pazienza, creando un mercato prendendo delle opportunità che arriveranno forse solo alla fine, non rafforzando magari delle dirette concorrenti e nel frattempo preparare le mosse in entrata, quelle che dovrebbero supportare il Verona da qui a giugno.
E’ più che evidente che Sogliano si stia muovendo su un tappeto di uova, cercando di romperne il meno possibile. Da una parte deve essere chiaro nell’approccio sia con i giocatori sia con i tecnici, dall’altra non deve perdere per strada nessuno e infine deve anche trovare le giuste alternative.
Non è difficile capire dove incidere. Il Verona ha bisogno di due trequartisti di grande fisico, che siano i primi difensori, gente alla Zaccagni, alla Pessina, alla Barak. Il segreto del Verona di Juric e Tudor stava tutto lì, ancor prima del centravanti, importante in questo modo di giocare ma non vitale se è vero che il primo anno il Verona divenne la rivelazione sebbene avesse Di Carmine e Stepinski. Serve poi un braccetto di sinistra, e ovviamente una punta che dia il cambio a Djuric.
Dare segnali e facce nuove allo spogliatoio è importante per la piazza e per lo spogliatoio. Braaf, Zeefuik e Ngonge sono tre scommesse adatte allo scopo, ma altro deve arrivare. Lo sa Sogliano, lo sa anche Setti che per difendere il suo portafoglio stavolta (paradossalmente) sarà costretto a fare un sacrificio finanziario. Prima che sia troppo tardi.