“Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato”. Non serve scomodare Nietzche per capire che mai come in questo momento si gioca il domani dell’Hellas. Il campionato è agli sgoccioli, il Verona non riesce più a vincere e ha offuscato la splendida immagine che aveva dato di sè fino a febbraio. Anche la gara con il Bologna, giocata benissimo, ha lasciato un pugno di mosche in mano. E’ arrivato un punticino che porta la classifica a 44 e quasi sicuramente il decimo posto.
Un risultato straordinario che dovrebbe far esultare qualsiasi persona dotata di buon senso. Invece sui social si legge di tutto. Gente che mugugna, gente che ce l’ha con Juric reo di aver detto sempre la verità. E’ la condanna che spetta alle persone coerenti e schiette. Il popolo non accetta che gli si dica che il re è nudo. E Socrate per salvare la sua coscienza e la sua coerenza bevve la cicuta. Gli orfani di Grosso si sono dimenticati in fretta dello schifo a cui abbiamo assistito nel recente passato e vogliono ridimensionare il lavoro eccezionale di Juric. Incredibile.
Io penso invece al Verona e alla straordinaria occasione di crescita che aver trovato Juric pone davanti. Ora, proprio adesso, si tratta di capire se questa occasione può essere colta oppure no. Qualche passo in avanti è stato fatto e non si può negare. Rispetto a due anni fa, oggi il Verona ha molti più giocatori di proprietà e ha iniziato un lavoro importante in prospettiva. Ma, ci dice Juric, questo non è sufficiente. Perchè non sempre ti va bene nel calcio e spesso si balla su uno strato sottile di ghiaccio che può rompersi da un momento all’altro.
Nella recente indagine della Guardia di Finanza di Bologna, un passaggio è stato emblematico, al di là di ogni considerazione finale. E cioè che il Verona è un “asset produttivo”. Non importa qui sapere se i 6,5 milioni sequestrati a Setti siano frutto di un’operazione lecita o meno. Saranno i tribunali a dirlo. Ma il fatto che oltre al ricco stipendio del presidente (anche qui siamo nel campo della piena legittimità), il Verona ha prodotto questa ulteriore ricchezza. Comunque la si voglia mettere, significa che l’Hellas con Juric è diventato una macchina che fa soldi. E questa ricchezza va quantomeno investita nella stessa società per permetterle una crescita importante. Questo è null’altro ha detto Juric in questi mesi, appellandosi anche all’orgoglio di noi tifosi che spesso invece di sognare siamo diventati dei ragionieri.
D’altro canto va anche riconosciuto a Setti di non aver mai fatto il passo più lungo della gamba e questo ha permesso alla società di avere conti a posto, stipendi pagati, equilibrio finanziario. Non sono state necessarie finte plusvalenze per salvare il bilancio, né richieste di dilazioni degli stipendi come sta capitando alla società che ha vinto lo scudetto. Il Verona è oggi una società sana, che presenta conti in regola, che non ha debiti.
Non credo e resto ottimista in questo senso, che la distanza Setti-Juric sia abissale, al di là del carattere dei due. Alzando leggermente l’asticella Setti può andare verso il suo allenatore che d’altro canto sa benissimo di avere grande autonomia a Verona, autonomia che compensa i maggiori mezzi che troverebbe d’altre parti.
Ma, appunto, il futuro è adesso. Rimandare ancora questa sintesi, sarebbe veramente controproducente per la società e ci farebbe perdere un enorme vantaggio che serve invece per raggiungere un’altra salvezza fondamentale nella prossima stagione.

