Le parole di Gasperini, maestro di calcio che parla di calcio restituiscono la dimensione del Verona. Chi riesce a battere la squadra veronese deve fare un’impresa. Così ha sinceramente giudicato la gara l’allenatore bergamasco. Ed è vero. Detto che il risultato più giusto era il pareggio, resta il fatto che il Verona ha fatto un altro primo tempo da cineteca, mettendo alle corde il blasonato avversario, cedendo in parte nella ripresa, sicuramente con episodi contrari che hanno rovinato la partita.
L’Atalanta alla fine si è difesa con le unghie e con i denti, come se fosse lei il piccolo Verona, temendo anche di essere raggiunta. La vittoria serve a Gasperini per continuare il sogno scudetto ma non toglie nulla al Verona che continua la sua marcia verso la salvezza nonostante la battuta d’arresto. Sappiamo benissimo pregi e difetti del Verona.
La rosa è forte ma va limata a gennaio. Ci sono ruoli da migliorare, altri da rafforzare e su alcuni giocatori va fatta un’analisi profonda. Mancano giocatori sulle fasce, la difesa è in emergenza, mentre Lasagna e Cancellieri vanno restituiti alla causa. Magnani ha svolto il suo egregio lavoro, rendendo ancora più strane e incomprensibili le scelte precedenti di Tudor, c’è da capire che giocatore è Hongla, grande delusione della prima parte della stagione.
Dare un giudizio definitivo sul camerunese al primo anno di serie A è eccessivo, ma teniamo presente che se ne andrà a giocare proprio in Camerum la coppa d’Africa dal 9 gennaio. D’Amico ha dimostrato in questo campionato la sua completa maturazione come ds prendendosi responsabilità e facendo scelte precise. Il suo lavoro è agevolato dai binari costruiti in precedenza, ma non si può assolutamente abbassare la guardia perchè il girone di ritorno sarà molto più duro e difficile dell’andata.

