La vittoria con il Crotone proietta il Verona in una posizione di classifica inimmaginabile. A due giornate dalla fine del girone d’andata all’Hellas mancano 13 punti alla salvezza che giustamente Juric definisce il grande e unico obiettivo di questa stagione. In questa posizione di grande tranquillità e di esaltazione collettiva, il mercato non è più visto come atto primario di sopravvivenza. Diventa invece una splendida occasione per mettere a segno dei colpi ragionati sia in ottica presente sia per il futuro.
Questa tranquillità è il frutto dell’immenso lavoro di Ivan Juric, l’uomo che rappresenta in questo momento il bene più prezioso che il Verona deve salvaguardare. Juric è convinto che si possa iniziare un ciclo ma ha rivelato più volte la sua delusione per quello che ancora la società non ha fatto sotto questo punto di vista, nonostante le gigantesche plusvalenze messe a segno.
Eppure questo Verona non è quello di due anni fa. Tanti tasselli sono andati nel posto giusto, è migliorata l’organizzazione, è migliorato l’organigramma dove sono arrivati professionisti seri e preparati che hanno già portato il livello del Verona molto lontano da quel pressapochismo dilettantesco e presuntuoso di un paio d’anni fa.
Insomma Setti pare veramente aver imboccato la strada giusta dopo aver compiuto il capolavoro, indiscusso e indiscutibile, di aver ingaggiato Juric, l’uomo della svolta. Questo mercato può sancire anche la pace tra i due. A quanto sappiamo vi è stato nei giorni scorsi, prima di Natale, un confronto serio e senza diplomazia su tanti temi. Juric ha ribadito concetti a lui cari, la società gli ha chiesto di non continuare a tirare palle incantenate che davano l’idea di un dissidio in verità meno evidente e meno profondo di quello che si possa pensare.
Da qui è venuto fuori il nuovo corso comunicativo di Juric che non ha il fine di snaturare il mister ma semplicemente di non calcare la mano con polemiche che alla lunga potrebbe diventare disgreganti e pericolose. Indubbiamente però l’appuntamento di gennaio è fondamentale. Il più importante di sempre, non tanto per quello che darà al campo ma per il messaggio generale che conterrà. Potrà essere insomma la dimostrazione che Setti ha veramente voglia di iniziare alzare il livello.
Non sarebbe per nulla sorprendente che se Juric fosse un’altra volta illuso e scontento, alla fine della stagione e a salvezza acquisita, salutasse Setti e il Verona. Juric è tipo capace di stracciare i contratti in nome dei principi e soprattutto non avrebbe difficoltà dopo questo altro capolavoro di trovare una squadra (Torino, Fiorentina ma anche e soprattutto il Napoli lo osservano e hanno iniziato a corteggiarlo). Più delle parole, dunque, avranno valore i fatti.