Il problema non è scoprire se il Bologna è più forte del Verona (lo è) nè quanto lo sia di più (tanto). Il problema è che il Bologna ha battuto il Verona troppo facilmente, senza quasi sporcarsi le magliette, senza neanche sudare, quasi in “surplace”.
Il Verona non mi è piaciuto, non mi è piaciuto l’atteggiamento, non ho capito che gara volesse fare Baroni, non ho capito alcune scelte. Qualche settimana fa, pure davanti a cocenti sconfitte, esempio quella di Napoli, eravamo qui ad applaudire i nostri ragazzi per l’impegno, l’orgoglio, la tenacia con cui avevano giocato. Questo per dire che sappiamo riconoscere una prestazione al di là del risultato e che non ci facciamo condizionare dal punteggio nel giudizio.
Ma il Verona di Bologna è stata una sberla in faccia alle nostre illusioni. Giocando così non ci si salva. C’è poco da fare. O questa squadra, questi ragazzi, l’allenatore si mettono in testa che per raggiungere l’obiettivo, dopo tutti i punti buttati sciaguratamente, bisogna fare qualcosa di eccezionale, o si scivola in maniera inesorabile verso il baratro.
Forse la gara con la Juventus ci aveva illuso che si fosse imboccata la strada giusta, un po’ come ci eravamo illusi dopo le due vittorie iniziali. Spero che Baroni, ora che il frigo delle scelte è tornato opulento, non inizi a fare la stessa confusione di qualche mese fa. Quando cominciò una girandola che ha portato alla crisi di risultati che quasi non sfociava con il suo esonero. Non voglio esagerare ma sembra quasi che il nostro allenatore lavori meglio in emergenza, quando è costretto a tirare fuori i ragni dai buchi, piuttosto che quando ha delle alternative.
Ora, non è il caso di fare drammi che non portano da nessuna parte e non aiutano a ragionare. La sconfitta di Bologna la sia poteva anche mettere in preventivo, non è uno scandalo, piuttosto è preoccupante vedere questa involuzione nel gioco, questa incapacità nel cambiare passo e spartito al match dopo la cavolata di Montipò. C’è il Sassuolo alla prossima, uno spareggio. Se si gioca così, di sicuro non si vince e probabilmente si perde.