Ancora un rinvio. Ancora un ostacolo a pararsi davanti al Padova capolista. Sempre più capolista (e pure campione d’inverno), visto che la mano di Attilio Tesser, che già si era vista all’Euganeo una settimana fa, è riuscita a lasciare il segno anche contro il Vicenza al “Rocco”. 2-0, doppietta di Olivieri e seconda sconfitta stagionale per gli uomini di Vecchi. Che potevano pure finire a meno 8 dal primo posto se i biancoscudati avessero giocato, e ovviamente vinto, a Chioggia. Ma così appunto non è stato: la sfida del “Ballarin”, nel giorno che doveva essere dell’inaugurazione dello stadio dopo i lavori di ristrutturazione, è stata rinviata a causa della pioggia ma soprattutto del vento arrivato a soffiare a 70 chilometri orari. Troppo sferzanti le folate, impossibile dominare la palla. Ecco che così l’arbitro Vergaro di Bari, dopo un primo tentativo di spostare la partita di 45 minuti, ha mandato tutti a casa, optando per il rinvio a data da destinarsi, probabilmente mercoledì 18 dicembre.
Non è la prima volta che il Padova si ritrova un bastone tra le ruote: c’era già stato il rinvio della sfida con l’Atalanta Under 23 per gli impegni con le nazionali di 4 giocatori nerazzurri, con il Vicenza che, giocando due partite prima di Kirwan e compagni, si era portato momentaneamente da -7 a -1. Con la squadra di Andreoletti costretta a giocare 5 partite in due settimane, compresa la sfida di Coppa Italia. C’era già stato il ritorno di Tesser sulla panchina della Triestina fatalità a pochi giorni dalla sfida di viale Nereo Rocco, guarda caso finita 1-1, con gli Alabardati a dimostrare di avere un valore decisamente più importante rispetto a quello che dice la classifica. Finora i biancoscudati sono stati più forti degli improvvisi e imprevisti cambi di programma. Dimostrando che il primo posto in classifica non è un caso, bensì il frutto di un lavoro importante, sul campo, innanzitutto, ma anche nella testa e nell’approccio alle situazioni: a volte piangersi addosso o crearsi degli alibi è la strada più comoda. Non per questo Padova che, primo e ancora imbattuto, preferisce continuare ad alzare l’asticella delle proprie pretese e radere al suolo le difficoltà con la forza e le prestazioni, rendendo così vincente, seppur complicato, il proprio cammino.