Non c’è trucco, non c’è inganno. Il Padova è proprio questa cosa qui, quella che si è vista in queste prime tre giornate, coincise con 3 vittorie, ben 9 gol fatti e solo una rete subita. E’ una squadra operaia, diligente, che lavora sodo e mette in costante difficoltà un allenatore che, da quando l’ha presa in mano, a metà luglio, preme sui suoi concetti di calcio con una precisione e una determinazione che rasentano il maniacale, per far sì che, di settimana in settimana, diventino sempre più automatici. Sembra facile, a vedere la naturalezza e la puntualità con cui i giocatori si fanno trovare nel posto giusto al momento giusto e la bellezza dei gol che ne nascono, ma così non è e non serve una preparazione tattica sopraffina per capire quanto, ad esempio, dietro la pulizia, di più, la bellezza dell’azione che ha portato al primo gol col Caldiero e la settimana successiva alla prima rete con l’Arzignano, ci sia un lavoro di costruzione della manovra pazzesco al campo di allenamento, con costante attenzione ai dettagli.
Tutto questo indipendentemente da chi scende in campo di volta in volta: Mister Andreoletti in queste prime tre giornate non ha mai riproposto la stessa formazione, a testimonianza di quanto poco basta per spostare la decisione da un giocatore all’altro. In molti casi il gioco delle coppie tiene conto solo di quanto ciascuno dei due elementi ha spinto in settimana, perché le caratteristiche sono simili, in altri invece sono proprio i dettagli del bagaglio tecnico del singolo giocatore a far spostare di qua o di là la scelta dell’undici di partenza. Il minimo comune denominatore dell’intera rosa è comunque una qualità sopra la media dei singoli interpreti, tra chi viene da una categoria superiore e si vede e chi invece sta cercando ora di emergere per guadagnarsela sul campo.
La classifica poco importa adesso. Non è il caso di darle troppo peso. Guardarla ora serve solo per rendersi conto che, tanto per cambiare, di scontato non c’è nulla: il Padova è primo col Renate a punteggio pieno, la Triestina è a meno 6, la Feralpi a meno 7. Il Caldiero che ha perso coi biancoscudati, e pareva che da neopromossa si fosse solo rivelata la vittima sacrificale ideale di fronte a un Padova con ambizioni di alta graduatoria, ha vinto a Trieste. Non in un campo qualsiasi. Sul campo della squadra che, insieme al Vicenza, ha speso di più quest’estate e che si ritrova già in crisi.
Meglio dunque aver iniziato bene, viste le dure prove cui sono stati sottoposti i tifosi negli ultimi anni, tra delusioni e serie B mancata di un soffio. Meglio provare subito sensazioni positive. Meglio vedere il Padova così e pensare che forse, stavolta, sarà veramente magia, Ma, come si diceva, senza trucco e senza inganno.