BRAVI BRAVI, MA… (continua 2)

Io li ho riascoltati, ho pure alcuni loro album nel mio cellulare che vanno in cuffia a seconda dell’umore durante qualche camminata, tuttavia nessuno li ha citati come “album da riascolto”…

Ed io, “neutrale” scrivano, ne ho preso atto.

(continua 1…)

Mi risulta particolarmente difficile scrivere di un gruppo/complesso che:

1) Non è stato praticamente citato da nessun intervistato;

2) Che a mia precisa domanda un critico competente lo ha liquidato come “fenomeno di moda”;

3) Che negli anni sessanta ha prodotto una quindicina di album (non tutti di qualità, un dato piuttosto ovvio);

4) Che ha venduto oltre cento milioni di album (fonte: Il Sole 24 Ore);

5) Che io talora riascolto “senza sforzarmi”.

E quindi?

Quindi prendo tempo fino a domani, anche perchè tra poco dei giovinotti e giovinotte vengono a prendere il “nonno” (io) per portarlo al cinema.

P.s.

Per la cronaca si tratta del rifacimento (remake) di “DUNE” (1984), un film dove un regista del calibro di David Linch si “perse” e non riuscì a proporre una pellicola dignitosa.

Per “prepararmi” ieri ho visto l’edizione “lunga” (mai circolata, oltre un’ora in più) con molte scene tagliate in fase di montaggio.

Ancora peggio, se mai possibile, e solo un “culo di pietra” cinematografico, come lo scrivente, ha potuto sopportarlo.

La nuova edizione è affidata al regista Denis Villeneuve, autore di ottimi film come “Sicario” e “La Donna che Canta”, ed altri piuttosto complessi (!?) come “Enemy”, “Arrival” e “Blade Runner 2049”.

Vedaremo…

UNA “STRANA” CONTRADDIZIONE

Durante le conversazioni con coloro che si sono gentilmente prestati a farsi rompere le scatole da me, per alcuni ero un perfetto sconosciouto “accreditato” da amici comuni, mi è capitato di porre questa domanda:

“Quali gruppi/complessi/band ti piacevano negli anni sessanta?”.

E subito dopo questa:

” Quali ti capita o ti è capitato di riascoltarli con piacere in questi ultimi anni?”.

Ebbene, in alcuni casi, anche “eclatanti”, non vi era corrispondenza e io ne ho solo preso atto.

Comicerò da questi (in un paio di puntate).

THE ROLLING STONES: ULTIMO CAPITOLO (del decennio…)

Ho ricevuto alcune amabili osservazioni critiche sul fatto di aver “cristallizzato” i Rolling in un solo decennio, ma occorreva un “metodo” e se della musica dei ’60 si doveva scrivere, beh di quella ho scritto con tutti gli errori e le omissioni del caso.

Le evidenzi liberamente chi vuole, ricordando che non sono state delle mie scelte ma di valutazioni degli intervistati.

E veniamo all’album che chiude il decennio degli Stones.

THE ROLLING STONES

Sì la loro vena-VEIN (musicale) si è indurita da tempo, e così probabilmente anche le loro vene-VEINS  – honi soit qui mal y pense! – ma sono i Rolling e con loro bisogna fare i conti in modo assoluto.

Nella musica, perchè l’aspetto sociologico in questo Topic non est disputandum.

Che Mick Jagger a quasi ottant’anni saltelli ancora sul palcoscenico, con mosse e mossettine, sono affari suoi, e che alle sue spalle ci siano i volti “mascheroni” di Wood e Richards pure.

Quello del bravissimo e composto Watts, ahimè, non più.

Credo tuttavia che si divertano ancora, di soldi non ne hanno certo necessità, forse temono la “sindrome del pensionato” (… e DOPO cosa faccio…).

“Brutti, Sporchi e Cattivi?”:

Brutti? Beh adesso sono inguardabili, ma ai loro primi concerti nei ’60 erano in GIACCA e CRAVATTA, tutti, e il loro “background” sociale era da “middle class” britannica; Ma gli eccessi pesano, come ben sapeva la Contessa Gamiani (cerca su internet).

Sporchi? Qualcuno li annusava forse?

Cattivi? Forse in occasione della depressione di Brian Jones, il FONDATORE, “magico” strumentista, probabile “formatore musicale” di Richards, potevano fare qualcosa di più; Non me lo detto il “cuggino della parrucchiera”, sono le parole – in verità più esplicite e crude – di Bill Wyman durante una conversazione privata con un mio attendibilissimo e serio amico con cui instaurarono una cordiale amicizia.

Comunque si tratta di fanfaluche create e alimentate da Oldham, il loro primo manager.

Ma è la Musica il tema, quella che hanno suonato e composto nei ’60 e quella di cui mi hanno parlato gli intervistati.

Allora avanti.

 

But are they still ROLLING?! Did they convert their “vein / veins” into STONES?

Non si tratta d’un “joke”, è un innocente “calembour” facilmente traducibile (sono un totale autodidatta!).

E’ la sintesi di ciò che penso di loro OGGI e sulla loro straordinaria carriera – LIVE! – almeno fino ad un certo punto.

– Quale punto!?

– Diciamo 10/15 anni fa come “showmen” e a parte qualche “Anthology” pescando pezzi uno da questo album, un altro da quello, rigorosamente da studio e dopo il 1972…

– Scusa Gazza, ma ti riferisci alla loro età?

– No, sì, beh, insomma…

– Gazza, scusa  eh, ma Murolo ha fatto il suo ultimo concerto a 87 anni!

– Roberto Murolo!? Senti giovane, lassa perdar, non mescoliamo sacro e profano, su dai…

– Insomma Gazza, per te i Rolling sono…

– Alt, fermo, il tema, il Topic verte sui Rolling e la loro produzione degli ANNI SESSANTA che io ho prolungato al ’72 per includere “Sticky Fingers” e l’impagabile “Exile on Main Street (o St)”…

– Mah…

– No fermo, tu immagina che un gocciolone gigante d’ambra li abbia “cristallizzati” tra il 1964 e il 1969, analizziamo la loro produzione, discutiamone col massimo possibile di onestà, cercando di non far pesare con enfasi i loro concerti dopo quel periodo; Fidati che materiale per una sana discussione c’è tutto.

Ma domani.

 

TOMORROW NEVER… COMES

Disse Ringo Starr.

Ma era un Beatles.

Gli Stones invece arriveranno.

After tomorrow.

Perchè ho un gran casino di appunti contradditori su di loro e dire qualche – inevitabile – “bullshit”  è come avere “una scimmia sulla spalla”.

COMPLICATO…

… Per me e non ne percepisco bene il motivo.

Di che cosa?

Scrivere il Topic sugli Stones.

Ovviamente lo farò.

Devo mettere ordine in tutto il materiale che ho raccolto, ascoltato, visto, e semplificarlo.

I termini “ordine e semplificazione” in riferimento agli Stones sono molto di più di un ossimoro, è un’impresa per un NON professionista as i am.

Poi esiste un’altra difficoltà, ma no dai, vai come viene.

Infine sono (quasi, ma quasi eh!) solo canzonette…

Sono molti i LED luminosi nella Musica degli ZEPPELIN

PREMESSE

1) Sia il precedente Topic – e quelli che seguiranno – sono SENZA PRETESE musicali filologiche, lo scrivente, che sono io, non ne ha le competenze necessarie. Chiamatelo un “divertissement” sulla musica degli anni sessanta;

2) Con gli ZEPPELIN sono anche in difficoltà perche solo da circa 10/20 anni ho IMPARATO ad apprezzarli come strameritano.

“Ai tempi” ero sotto l’effetto ipnotico della musica dei Beatles e le sonorità “diverse” mi sembravano usurpatrici.

Farà sicuramente sorridere che oggi io li definisca veramente dei GRANDI… Ma che bravo che sei Gazza e da buon ultimo chè non è mai troppo tardi (lo diceva anche il grande Maestro Alberto Manzi).

Sarò in qualche modo facilitato nello scriverne perchè mi dovrò occupare solo del primo e secondo album, gli unici editati negli anni sessanta.