Scusate, ENNESIMA PROVA, voi lasciate perdere…

Dopo questa PROVA per verificare se sia possibile postare dei “link” anche nel testo del Topic, tra oggi e domani uscirà la penultima (…) puntata di immersione nei SEI gruppi degli anni sessanta non ancora trattati.

Il tutto ha origine da una telefonata di un intervistato che mi ha rimproverato di non aver citato un gruppo da lui (solo) segnalatomi, “maestri” nelle armonie vocali in verità, che sono questi:

> https://www.youtube.com/watch?v=nN8KraEvsnc

> https://www.youtube.com/watch?v=It75wQ0JypA

> https://www.youtube.com/watch?v=It75wQ0JypA  … intrecci vocali ad alta complessità…

>> https://www.youtube.com/watch?v=to2cze58R5E   “ai tempi” fu una grande “hit”

“Merseybeat” o beat puro ma oggi non mi verrebbe voglia di riascoltarli.

UNO di loro se ne andrà negli U.S.A. partecipando ad un trio/quartetto che in quanto ad incroci vocali… te li raccomando.

Adesso vediamo cosa ne è venuto fuori.

Pazientate please.

IO CI PROVO CON ‘STO NUOVO SISTEMA…

… risultati non garantiti.

Riassumendo: al “completamento” – ovviamente impossibile – del decennio che stiamo trattando, mancano SEI gruppi e UN GENIO.

Ma quel GENIO, riconosciuto da tutta la critica musicale e da ammiratori devotissimi, è stato citato come riascolto solo da due intervistati, e io ho provato più volte ad ascoltarlo ma ho constatato che non mi “entra” proprio, per miei accertati ed evidentissimi limiti.

Il GENIO risponde al nome di FRANK ZAPPA & Mothers of Invention.

Conoscevo solo uno che avrebbe potuto scriverne con ampia competenza, ma non gioca più e se n’è ito.

P.s

 

UNA (quasi) GROSSA SORPRESA, UNA (mia) IGNORANZA GRAVE & ALTRO (#continua 3…)

Perchè continuo con la proposta dei gruppi musicali degli anni sessanta?

1) Troppe volte ho cominciato un lavoro di “ricerca” e non l’ho portato a termine, questa volta non succederà;

2) Non sono alla ricerca numerica di “click” di gradimento, ammesso che ve ne siano;

3) MI SONO RESO CONTO CHE LA MUSICA DEGLI ANNI ’60 (e ’70), e senza alcuna nostalgia!, E’ STATA UN “BRODO DI COLTURA (con la O) NON PRIMORDIALE” PER QUASI TUTTA LA MUSICA CHE NE E’ SEGUITA.

Significato del titolo del presente Topic:

a) La (quasi) grossa sorpresa riguarda un “gruppo”, in realtà un SOLISTA,  non citato come gradimento di riascolto;

b) Su un altro importante gruppo del decennio NON HO ADEGUATA COMPETENZA, e spero che “l’Amigo” mi aiuti.

Intanto, ma cominciandolo adesso mi occorre tempo, preparerò 1/2 post su alcuni gruppi citati da singoli intervistati in modo “random” (casualmente o all’interno di “compilation” miste).

NOTA

I punti a) e b) verranno trattati in un Topic successivo.

FORGOTTEN?! NO KIDDING PLEASE… (continua 3)

Questa escursione nei gruppi/complessi/band non citati come RIASCOLTO dagli intervistati, è tutta e solo una mia responsabilità, sia nelle inclusioni sia nelle – inevitabili – “esclusioni”.

Ciò avverrà con dei post in successione distanziata in alcuni giorni, ma saranno TUTTI in questo penultimo Topic.

L’avvertenza è per coloro che si sentono interessati all’ascolto.

 

NOTA

Le citazioni saranno tutte in forma “random” perchè il sistema informatico del Blog non mi consente di fare un Topic completo e incollarlo con un’unica edizione.

BRAVI BRAVI, MA… (continua 2)

Io li ho riascoltati, ho pure alcuni loro album nel mio cellulare che vanno in cuffia a seconda dell’umore durante qualche camminata, tuttavia nessuno li ha citati come “album da riascolto”…

Ed io, “neutrale” scrivano, ne ho preso atto.

(continua 1…)

Mi risulta particolarmente difficile scrivere di un gruppo/complesso che:

1) Non è stato praticamente citato da nessun intervistato;

2) Che a mia precisa domanda un critico competente lo ha liquidato come “fenomeno di moda”;

3) Che negli anni sessanta ha prodotto una quindicina di album (non tutti di qualità, un dato piuttosto ovvio);

4) Che ha venduto oltre cento milioni di album (fonte: Il Sole 24 Ore);

5) Che io talora riascolto “senza sforzarmi”.

E quindi?

Quindi prendo tempo fino a domani, anche perchè tra poco dei giovinotti e giovinotte vengono a prendere il “nonno” (io) per portarlo al cinema.

P.s.

Per la cronaca si tratta del rifacimento (remake) di “DUNE” (1984), un film dove un regista del calibro di David Linch si “perse” e non riuscì a proporre una pellicola dignitosa.

Per “prepararmi” ieri ho visto l’edizione “lunga” (mai circolata, oltre un’ora in più) con molte scene tagliate in fase di montaggio.

Ancora peggio, se mai possibile, e solo un “culo di pietra” cinematografico, come lo scrivente, ha potuto sopportarlo.

La nuova edizione è affidata al regista Denis Villeneuve, autore di ottimi film come “Sicario” e “La Donna che Canta”, ed altri piuttosto complessi (!?) come “Enemy”, “Arrival” e “Blade Runner 2049”.

Vedaremo…

UNA “STRANA” CONTRADDIZIONE

Durante le conversazioni con coloro che si sono gentilmente prestati a farsi rompere le scatole da me, per alcuni ero un perfetto sconosciouto “accreditato” da amici comuni, mi è capitato di porre questa domanda:

“Quali gruppi/complessi/band ti piacevano negli anni sessanta?”.

E subito dopo questa:

” Quali ti capita o ti è capitato di riascoltarli con piacere in questi ultimi anni?”.

Ebbene, in alcuni casi, anche “eclatanti”, non vi era corrispondenza e io ne ho solo preso atto.

Comicerò da questi (in un paio di puntate).

THE ROLLING STONES: ULTIMO CAPITOLO (del decennio…)

Ho ricevuto alcune amabili osservazioni critiche sul fatto di aver “cristallizzato” i Rolling in un solo decennio, ma occorreva un “metodo” e se della musica dei ’60 si doveva scrivere, beh di quella ho scritto con tutti gli errori e le omissioni del caso.

Le evidenzi liberamente chi vuole, ricordando che non sono state delle mie scelte ma di valutazioni degli intervistati.

E veniamo all’album che chiude il decennio degli Stones.

THE ROLLING STONES

Sì la loro vena-VEIN (musicale) si è indurita da tempo, e così probabilmente anche le loro vene-VEINS  – honi soit qui mal y pense! – ma sono i Rolling e con loro bisogna fare i conti in modo assoluto.

Nella musica, perchè l’aspetto sociologico in questo Topic non est disputandum.

Che Mick Jagger a quasi ottant’anni saltelli ancora sul palcoscenico, con mosse e mossettine, sono affari suoi, e che alle sue spalle ci siano i volti “mascheroni” di Wood e Richards pure.

Quello del bravissimo e composto Watts, ahimè, non più.

Credo tuttavia che si divertano ancora, di soldi non ne hanno certo necessità, forse temono la “sindrome del pensionato” (… e DOPO cosa faccio…).

“Brutti, Sporchi e Cattivi?”:

Brutti? Beh adesso sono inguardabili, ma ai loro primi concerti nei ’60 erano in GIACCA e CRAVATTA, tutti, e il loro “background” sociale era da “middle class” britannica; Ma gli eccessi pesano, come ben sapeva la Contessa Gamiani (cerca su internet).

Sporchi? Qualcuno li annusava forse?

Cattivi? Forse in occasione della depressione di Brian Jones, il FONDATORE, “magico” strumentista, probabile “formatore musicale” di Richards, potevano fare qualcosa di più; Non me lo detto il “cuggino della parrucchiera”, sono le parole – in verità più esplicite e crude – di Bill Wyman durante una conversazione privata con un mio attendibilissimo e serio amico con cui instaurarono una cordiale amicizia.

Comunque si tratta di fanfaluche create e alimentate da Oldham, il loro primo manager.

Ma è la Musica il tema, quella che hanno suonato e composto nei ’60 e quella di cui mi hanno parlato gli intervistati.

Allora avanti.