UN LAVORACCIO, SPERO CHE VI “ALLIETI”, SE NON ALTRO…

… Per vostra CULTURA!

Mi occorrono almeno 2/3 giorni perche “il sistema” non permette di fare Topic e post in più riprese.

Quindi?

Eeee quindi devo sedermi al pc dalle 15 a mezzanotte, con breve pausa per una frugale cena.

Perchè frugale?

Aaaah, camadòi… prova a ri-sederti al computer dopo, che so, una carbonara, e poi mi dirai che gusto…

IL CRUDO E IL COTTO

Claude Lèvi-Strauss, uno dei più grandi pensatori del XX° Secolo, non potrà lamentarsi per l’accostamento tra le mie quisquiglie e uno dei suoi libri fondamentali, ma io mi scuso lo stesso.

Cominciamo…

ITALIANI ANNI ’60 (seconda parte)

Ci sarà finalmente qualcosa di (almeno) interessante?

Chi ascolterà lo dirà, anche se ho la “vaga” impressione che tra gli attuali lettori quelli sopra i sessant’anni siano pochini e quindi delle band di quegli anni hanno nelle orecchie solo qualche riverbero.

Comunque avanti…

FATICACCIA A TROVARE GRUPPI ITALIANS DECENTI IN QUEL DECENNIO…

… però ci provo ma mi occorre un po’di  tempo.

 

P.S.

Rinnovo la sottolineatura che, com’è avvenuto per i gruppi di livello internazionale, non tratterò i cantanti solisti.

Il motivo?

Mia discutibile opinione, ma furono le Band a tratteggiare  principalmente quel decennio.

Serve evidenziare che l’avverbio “principalmente” non significa “esclusivamente”?

Credo di no.

SIGNORINELLA ADDIO, KRONOS DEVE UCCIDERE UN PO’DI FIGLI…(parte prima di non so quante)

Dopo aver iniziato l’ascolto di un centinaio di canzoni – sulle 250 della mia personale raccolta – sono un po’confuso, e qualcosa di più.

Dal 1961 al 2021 sono passati sessant’anni e mi trovo nell’onesta, doverosa, condizione di “uccidere” la grande maggioranza dei mie “figli” musicali, quelli nati tra il 1961 e il 1970, il decennio considerato la mamma e il papà del Beat-Rock-Pop e nipotini vari .

Due premesse necessarie:

1) Il concetto del “a me piace” renderebbe impossibile ogni proseguimento critico sulla musica e di questo Topic;

2) Quello del “ma ogni epoca ha la sua storia musicale” equivale a quanto contenuto nel punto 1).

Non mi pare infatti che sia proprio così, le cose di “spessore” qualitativo, innovativo o giù di lì, resistono, il resto è cronaca, più o meno gradevole, ma solo cronaca.

Appare chiaro che questo Topic è dedicato solo a chi abbia almeno una passioncella per la musica Rock e derivati.

Un’altra doverosa annotazione è che un 80/90% saranno documenti musicali e un 10/20% valutazioni e annotazioni scritte.

P.S.

Ho competenze limitate quindi TUTTO quello che proporrò o scriverò è assolutamente contestabile.

Magari non c’era neanche bisogno di dirlo…

p.p.s.s.

Informo doverosamente che buona parte di ciò che offrirò è la mia fatica ed uno stile tendenzialmente alla “DICK OF DOG”.

E fate i bravi – non manzoniani – se potete.

 

SIGNORINELLA PERMETTE UNA DOMANDA?

La Signora On. Giorgia Meloni, grande sorella d’Italia, a proposito del ventilato obbligo vaccinale (selettivo) si è scandalizzata ed ha parlato di “società orwelliana”.

Tralasciando il fatto che non si deve mettere in imbarazzo una Signora chiedendole se ha davvero letto il romanzo 1984 o se almeno ha visto il film, chiedo a lei che, nel 1931, ha vissuto in un paese, quello sì “orwelliano”, e in Germania c’era il “baffetto” che più “orwelliano” è difficile trovarne uno simile, ecco, ma chi sarebbe OGGI il “grande fratello” italiano?

Anche perchè non vorrei che la Signora On. Melloni si sia confusa con il reality show di Canale 5.

Grazie.

 

P.S.

La risposta a Paperinik è nel Topic precedente.

pp.ss.

I lavoro sul Topic iniziale procede a rilento per “enne” motivi, però arriverà.

SIGNORINELLA PALLIDA, LA VITAMINA B12 NEL 1931 ERA GIA’ STATA SINTETIZZATA (prima parte)

Chissà se quel pallore aveva una causa anemica oppure era una scelta di classe.

Sì, l’abbronzatura a quei tempi, e soprattutto prima,  era una “prerogativa” delle classi popolari, poi gli usi e i costumi cambiano, si direbbe evolvono, ma sul piano strettamente estetico avrei le mie perplessità.

Chissà, forse anche nel “ventennio” la fettina (di ciccia) era una cosa rara e poi il pallore aveva un’aurea di sensualità nettamente superiore, almeno fino agli anni ’70.

Spiegarne l’oscuro motivo, non così oscuro per me, potrebbe far storcere il naso a qualche lettore quindi, quindi mi astengo dal farlo.

Il fatto è che il M° Francesco Guccini, in una recente intervista, ha dichiarato che le canzoni italiane “d’oggi” (da intendersi in un tempo più traslato) “non dicono più nulla… e c’è più senso nel testo di Signorinella …”, una canzone del 1931.

Debbo dire che non ho molti argomenti a confutazione, non tanto perchè il giudizio prorompe da cotanto personaggio, ma perchè per me per CANZONE ITALIANA non può che intendersi quella che fino al 2007 si udiva al Festivalbar e che oggi ha la sua culla gestatoria nel Festival di Sanremo, due eventi che mi sono praticamente sconosciuti musicalmente e che ho seguito con mezo orecchio per un vecchio vezzo di studio dei fenomeni sociali.

Aaaahh, ‘sto Gazza sociologico chepppalle!

Mi spiego, cerco di farlo, dopo la lettura di articoli entusiasti per i Maneskin, li ascolto e mi dico: “beh hanno metabolizzato decentemente Iggy Pop…”. Punto.

Lo snobismo non c’entra una pippa.

Avrete capito, più o meno, su cosa ruoterà la seconda parte del Topic?

Sto analizzando – ascoltando – circa trecento pezzi internazionali degli anni ’60 (sono passati giusto sessantanni!), laboriosamente raccolti in mesi di ricerca una ventina d’anni orsono, e oltre duecento pezzi italiani dal 1960/70 al 2010 circa.

Quale sarà il “taglio” valutativo/conversativo?

Credo sarà una sorpresa.

O meglio, per me lo è stata di sicuro.

 

P.S.

Riconfermo di non conoscere l’età media dei lettori, pertanto per qualcuno ciò che scriverò e farò ascoltare sarà peggio di un ideogramma cinese.

Me ne scuso anticipatamente.