IN PRINCIPIO ERA…

No, l’Evangelista Giovanni non c’entra, ci mancherebbe.

Non ho nessuna intenzione di farmi “tirare le orecchie” dal Prof.Padre Caramazza, comboniano veronese che talora ci legge, probabilmente la persona più eminente del Cattolicesimo kenyano che mi ha fornito una serie di suggerimenti per affrontare il Vangelo più complesso, quello di Giovanni.

No, in principio questo era un Blog nato per cazzeggiare, in forma più o meno divertente, rilassata, con qualche spunto di “pop cultura”.

Ma oggi come si fa a mantenere disinvoltamente quella linea “editoriale”?

Dichiaro quindi apertamente la mia crisi che non è un “horror vacui” da pagina bianca da riempire, ma da proposta tematica adeguata.

Adeguata a cosa?

Adeguata ai “cattivi tempi che corrono”.

Un titolo sul quale ho lavorato per qualche giorno era , un gioco di parole, un neologismo improprio, per narrare dell’ottusa insistenza, in tempi di drammatica pandemia mondiale, a fare di quella bevuta al bar la discrinante tra libertà e costrizione antidemocratica..

Ti puoi figurare!

Vi scrive uno che tra i diciotto e i quarantacinque anni ha passato ore nei bar con gli amici e i conoscenti.

Le “forche caudine” del Bar San Zeno, fronte basilica, dove occorreva una bella corazza per reggere l’urto dei “torcoli” (prese in giro) a cui venivi regolarmente sottoposto.

Così come al Bar dalla Nina, Via Quirico Filopanti-San Bernardino, negli anni ’70 e ’80, un autentico “cabaret popolare”, dove scherzi e ironie erano degne del miglior vernacolarismo toscano.

Il Bar Pub a Castelvecchio, zona di passaggio di belle Femmine, de ciacòle de balòn, de briscola e tresette “anda e ri-anda” (andata e ritorno) con in palio il beveraggio per chi si trovava in quel piccolissimo bar.

Poi l’arrivo delle infernali “machinete”, posizionate nella sala delle carte, amici cari rovinati (letteralmente!) dalla ludopatia delle tre ciliege in fila, e tutto divenne complicato, almeno per me.

Ma allora NON C’ERA IL COVID!

Una discriminante mica da poco.

Poi sono passato ad un altro titolo che, per buttarlo giù alla “va’ e ciàva” sarebbe abbastanza semplice, farlo seriamente è complicato perchè tratta di coloro che si abbeverano SOLO alle fonti inquinate, per non dire avvelenate, dei “social”.

Mai un quotidiano nelle loro mani, tranne (forse) la Gazzetta dello Sport!

Già, perchè i quotidiani, alcuni dei più letti e internazionali, farebbero parte di una congiura giudaico-massonica e del “deep state” e magari, perfino un modestissimo scrivano come me è a libro paga di Soros, alle spalle dell’Editore di Telenuovo.

Magari!!

P.s.

Cari saluti a tutti

 

 

UN TOPIC DIFFICILE

Avevo l’intenzione di invitarvi a trovare una “colonna sonora” che accompagnasse gli eventi accaduti nell’anno di dis-grazia 2020 e dei suoi pricipali protagonisti, fossero essi personaggi politici, uomini di scienza o personaggi dello spettacolo o dell’avanspettacolo (Trump appartiene a questa categoria e i suoi epigoni italiani ancora più sotto- n.d.G.).

Per ora non ci sono riuscito tranne per una canzone che potrebbero canticchiare per un lungo periodo se la memoria dei fatti non fosse diventata così evanescente e se la capacità di guardarsi e riflettere non fosse diventata, per molti di loro, quasi impossibile…

EVOLUZIONI

Dialogo immaginario (?!?) tra il Do Minus e il Gazza.

D.: … sto pensando di darmi alla politica…

G.: Perchè?

D.: non riesco a comprendere bene il confine tra lecito ed illecito…

G.: e a cosa ti serve la politica?

D.: in politica l’illecito non esiste… specie nello sparar cazzate…

NESCIT VOX MISSA REVERTI

La parola pronunciata non può (non sa) tornare indieto (Orazio, gran conoscitor dello strazio uman, dixit).

“E’ tempo che gli italiani si dichiarino FRANCAMENTE (?!?) RAZZISTI etc.etc.” (da La Difesa della razza, 1938)

Embè, hai visto mai che novità.

Poi sempre quelli (…) usarono pure i manicomi per liquidare gli “anti” (e le amanti scomode).

Uno dice (e c’è chi lo dice!) ma i nazisti fecero un VERO PROGRAMMA – oh tedeschi erano – per eliminare i disabili, mentali e non solo, vuoi mettere!

Per carità mai!

E adesso veniamo ai “minus quam”.

Il Guzzini, presidente della Confindustri marchigiana se n’è uscito con una frase, ma è un concetto in realtà, “La gente è stanca (delle restrizioni per il Covid n.d.G) PAZIENZA (!!) se QUALCUNO MUORE…”.

La Confindustria nazionale, col “duro” neo Presidente Bonomi, non poteva permettersi una tale licenza poetica.

Quindi?

Guzzini: “foer dale bal!”, torna nella tua azienda di prodotti di “alto arredamento” (chissà il Guzzini come cazz s’arreda).

Ma, ma, ma…

Siamo/siete sicuri che il “pensiero guzziniano” sia un caso isolato?

Personalmente non lo credo.

Che diamine, che sarà mai un po’ (un po’!?) di pulizia anagrafica?

Un altro dice: “Gazza, in fin dei conti tu temi il Covid perchè hai una/due patologie concomitanti/aggravanti e per questo t’incazzi…”.

A parte che le mie concomitanti patologie si trovano al sesto posto della graduatoria “aggravante”, ma in sostanza che mi frega di essere “aggravato”?

Sostanzialmente nulla!

Molto mi preoccupa di essere “concomitante” con degli amorali, che non chiamerò Baluba per rispetto di una nobile etnia Bantu dell’Africa occidentale, questo sì mi preoccupa e deprime Hostjiia!

E voi pensate ciò che meglio credete.

 

P.s.

E se il Covid non leggesse, come pare, la carta d’identità?

Cazzi amari.

My God!

Che scurrile mi diventa ‘sto Gazza…

Pazienza… come dice il Guzzini.

LA SERENDIPITY AL TEMPO DEL COVID

Credo che non più di 2/3 lettori si ricorderanno uno dei primi Topic del 2008 che titolava più o meno così: “La serendipity? Averne…”.

In realta la serendipità non è una cosa ma una fortuita scoperta casuale.

Credo che su Internet siano descritti i casi più famosi: La scoperta della penicillina, i raggi X, il forno a microonde e così via.

Io ne scoprii il significato proprio cercando alcune istruzioni sul forno a microonde, scoperto casualmente da Percy Spencer nel 1945 mentre stava studiando nuovi apparecchi per i radar (…).

Ricordo una mia azzardata “teoria”, durante un esame universitario di cinquant’anni fa, sulla scoperta casuale (serendipity?) del meccanismo della RIMOZIONE da parte di Freud durante i suoi studi sull’Isteria.

In quella circostanza feci un’affermazione che recitava più o meno così: Senza la RIMOZIONE  di alcuni pensieri “pesanti ed inaccettabili” (per l’IO cosciente) nei quali ci imbattiamo o produciamo autonomamente  NON POTREMMO VIVERE,

pertanto li collochiamo temporaneamente (?) nell’INCONSCIO.

Si trattava di un’affermazione, allora, non fondata su elementi scientifici – e come avrei potuto! – ma che in seguito fu dimostrata e diventò uno dei cardini della psicoalasisi freudiana (contestata o ampliata da alcuni suoi allievi).

Sì Gazza, ma il Covid e la serendipity?

Beh abbiamo letto dell’evento accaduto nei test per il vaccino dell’Astra-Zeneca dove si è verificato un errore somministrando una prima mezza dose del vaccino sperimentale costatando che l’effetto protettivo del vaccino passava dal 65% al 90%.

Ho subito pensato “… ecco un caso palese di serendipity!”.

Credo tuttvia che la serendipità non sia necessariamente afferente solo ai fenomeni della ricerca e della scienza.

Mi domando perchè la mente, il pensiero e le deduzioni consequenziali debbano essere esenti dagli incontri con la serendipity, specie in questi tempi di “reclusione”, forzata ma indispensabile, nei quali il tempo per PENSARE e RIFLETTERE

è dilatato in modo irripetibile.

Ho un caro Amico che sta vivendo un momento emotivo per ora incontrollato e tumultuoso.

Lo ascolto sforzandomi di non entrare nel suo “ambito”, mantenendo, per quanto possibile, lucidità e “ratio”.

Quanti danni fa l’opinione della “vulgata” che tenta di mantenere separati emozioni e sentimenti forti, spesso obnubilanti, da un minimo di “ratio” sugli eventi?

E dopo l’ascolto ecco che la riflessione passa sul proprio personale con numerosi incontri di “serendipity” che non avresti mai pensato di fare.

Cari lettori, chiamate serenamente quanto sopra scritto il frutto di un’affabulazione di un anziano che tuttavia sa di sapere e pensare a quello che ancora non sa.

E’ un vostro diritto.

 

 

Scusate

A causa di un incidente, banale nella dinamica e nello stupido atteggiamento di chi scrive, ma non nei risultati, sono costretto a sospendere il Blog per alcuni giorni.

ps

La riga sopra è stata scritta usando i mignoli delle mani…

FUORICLASSE CHI?!?

Scusate se non trovate un testo, insomma qualcosa di scritto, ma devo riflettere se continuare o meno questo Topic.

Il titolo l’ho scritto di getto dopo la visione di uno splendido docu-film dal titolo “Mi chiamo Francesco Totti”, regia di Alex Infascelli.

A scanso di equivoci, ipocrisie e visioni ad alta miopia affermo, o meglio confermo, che Totti è stato un assoluto fuoriclasse di livello mondiale, uno dei pochissimi calciatori italiani a meritare quell’attributo.

Continua… (forse)

P.s.

In dodici anni credo di aver scritto di calcio, da diverse angolature, non più di 2/3 volte.

Chi non ama il “gioco” del calcio porti pazienza.