Ammettiamo per un momento che Marroccu abbia voluto mettere in atto una strategia quando ha definito “incedibili” giocatori come Caprari, Cancellieri o Lazovic (la cui cessione ha creato un “subbuglio” totale ed è saltata). Li ha definiti “incedibili” per far capire al mercato che il Verona non li avrebbe svenduti. Tralasciando il terribile (per Marroccu) “effetto collaterale” di una totale perdita di credibilità sul fronte interno (quello della piazza veronese, intesa come media e tifosi), il discorso potrebbe avere avuto persino una sua logica.
In questo caso, però, c’era soprattutto un giocatore da dichiarare incedibile: Giovanni Simeone, detto El Cholito. Del quale, invece, sappiamo perfettamente dall’inizio del mercato che se ne andrà. E che al Verona è costato 12 milioni di euro. Ora, è persino troppo evidente, che qualcosa si è “inceppato” nella vendita di Simeone. Ed è persino troppo evidente che man mano che passano i giorni, Simeone sta diventando una “patata bollente” per il Verona. Fuori rosa, mai un secondo giocato nelle amichevoli, con il Napoli che non ha fretta e con i tedeschi che forse si affacceranno alla finestra, il Verona non riesce a monetizzare.
Il rischio di cedere anche lui a cifre molto più basse di quelle preventivate all’inizio del mercato è concreta. La debolezza finanziaria di Setti (conosciuta anche dagli altri presidenti) è evidente e abbassa in maniera sensibile il valore dei nostri giocatori. Non è una colpa di Setti, lo ribadisco per l’ennesima volta, ma è chiaro che la Mapei, giusto per fare un paragone, ha un “potere contrattuale” completamente diverso rispetto al presidente del Verona e infatti i giocatori del Sassuolo raggiungono quotazioni che a Verona si sognano.
Insomma, se proprio doveva bluffare, Marroccu lo doveva fare con l’unico vero grande gioiello che il Verona ha in questo momento e cioè Simeone. Con i suoi 17 gol, la sua serietà, la grande professionalità è un attaccante che dovrebbe portare nelle casse del Verona almeno 25 milioni di euro. Ho l’impressione che bisognerà accontentarsi di molto meno.