Ci è mancato tanto così, cioè pochissimo. Il Verona di Ivan Juric, il Verona dei bambini, è andato ad un passo dalla storia: vincere a Milano, cioè un successo nel campo “maledetto” dove l’Hellas non ha mai vinto nè con il Milan, nè con l’Inter. Nemmeno il fantastico Verona di Bagnoli, capace di imprese ovunque è mai riuscito a spezzare questo tabù.
A compiere questa impresa che si è dissolta al 92’, ci stava riuscendo un manipolo di ragazzini terribili, guidati da un grande maestro di calcio. Come con la Juventus è mancata la fortuna e non il coraggio. Cioè sarebbe bastato che Magnani non si facesse male e continuasse la sua serata fantastica in marcatura su Ibrahimovic, e sarebbe bastato che Dawidowicz (era lui? Siete sicuri?) avesse continuato a giocare la sua strepitosa gara per permettere al Verona di uscire con i tre punti da Milano.
Il pareggio non toglie nulla a questo meraviglioso gruppo che Juric sta plasmando come una squadra vera. Grinta e coraggio e almeno due individualità sopra le righe: Silvestri e Zaccagni che non a caso sono stati convocati e giustamente in nazionale. Accanto a loro stanno crescendo dei baby terribili: Lovato che il Milan vorrebbe a gennaio. Ilic che cresce di gara in gara. Colley che quando parte non lo ferma nessuno. Udogie che ha debuttato a Milano come se fosse andato a bere uno spritz sui Navigli. Con questa ragazzini, il maestro Juric ha rischiato di vincere contro la capolista. Pensate un po’ se avesse avuto qualcuno di quelli fuori. Magari Faraoni, o Gunter, o Benassi o anche semplicemente Favilli. Questo campionato sarà durissimo, non c’è dubbio, perchè purtroppo si giocherà anche contro gli imprevisti e la valanga d’infortuni che inevitabilmente toglieranno all’allenatore le poche risorse a disposizione. Ma quello che abbiamo visto fino ad oggi è da stropicciarsi gli occhi e da spellarsi le mani.