Non serve Einstein per capire che Grosso è un allenatore inadeguato per Verona e che con lui alla guida si rischia seriamente di andare in serie A. Ma per non ripetere la manfrina dell’anno scorso e per regalare ulteriori alibi alla società (è sempre colpa dell’allenatore, prima di Pecchia, ora di Grosso), bisogna dire le cose come stanno. Loro sono i meno colpevoli perché il responsabile numero uno, l’unico, di partite indegne come quella di Padova è Maurizio Setti da Carpi. Non c’è dubbio.
La società, così costruita, con mezze figure e ambiguità, con suggeritori che poi vanno a fare i ds della società satellite, con un direttore sportivo senza esperienza e quindi con giocatori scarsi e un allenatore senza mordente, è solo lui. E’ incredibile, ma veramente, che un presidente assistendo oggi ad una gara come quella con il Padova non abbia un rigurgito di lucidità e non decida di esonerare un allenatore che sta barcamenandosi in un campionato mediocre che dovrebbe vederlo quantomeno nelle prime due posizioni.
Il Verona è un’accozzaglia di giocatori, non ha un minimo di grinta, quando vince lo fa più per demeriti degli avversari che per meriti propri. Mi piacerebbe leggere nella testa di Setti, sapere che cosa gli passa per la mente, quanto sia autonomo nel suo pensiero, quanto condizionato dal suo entourage, capace di raccontargli probabilmente una realtà parallela e il cui unico scopo e obiettivo nella vita è abbattere la critica, pilotarla, delegittimarla come ha più volte tentato di fare con noi. Il risultato è che se la cantano e se la suonano ma poi, siccome il calcio come la vita, non ti concede sconti, lo schifo emerge forte in gare come quella odierna. Setti è l’unico responsabile, cerchiamo di non fare l’errore dell’anno scorso con Pecchia. Il problema non è chi allena il Verona ma chi gli permette di allenare il nostro Hellas Verona.