Uzzo, Cannella, Pastorello. Pensavamo di averle viste tutte. E pensavamo di aver toccato il fondo. Invece ci mancava Maurizio Setti da Carpi. Il quale a suo modo un posto nella storia del Verona se l’è ritagliato: prima facendo i due più vergognosi campionati del Verona in serie A e poi escludendo una testata e un giornalista di quella testata da una conferenza stampa. Un fatto gravissimo che mai a Verona è accaduto. Nemmeno con Uzzo, Cannella e Pastorello i quali mai si sono sognati di fare una cosa del genere.
I fatti li conoscete: ieri è stato negato l’accredito al nostro Francesco Barana per partecipare alla grottesca conferenza stampa (grottesca perché senza orario) di D’Amico e Grosso. E’ evidente, ed ora Setti si è svelato pienamente, che a lui e al suo entourage danno fastidio le critiche. Altra spiegazione non c’è per questa esclusione. Io non so chi stia consigliando Setti in questo momento: forse il nuovo direttore sportivo del Mantova, forse qualche altro dirigente che in passato ha lavorato per la Reggina e per il Napoli e in questo modo vuole testimoniare il suo attaccamento e la sua totale adesione all’identità veronese. So che tutte queste cose non ci piegheranno e che questa non è la nostra battaglia, ma la vostra. E ora, cari lettori e cari tifosi del Verona, vi spiego perchè.
Una voce libera è la voce di tutti. E’ il sale della democrazia, è il pepe del nostro vivere. Non è retorica, è proprio così. Non capirlo vuol dire condannarsi al suicidio, così come dire “affari vostri”. In quel momento, quando lo fate, fate esattamente il gioco di Setti che vuole spegnere questa libertà. Faccio esempi pratici: se a Verona nessuno pubblica più le inchieste dell’Espresso sul Verona o dà voce alla lettura dei bilanci di Verona col Cuore, sapete chi lo fa? Nessuno. Perché Setti attraverso i suoi dirigenti intima, aleggia querele, fa venire paura. Per farlo, per pubblicare quelle cose che danno fastidio, serve coraggio, serve avere la schiena diritta.
Fatevi un giro sui siti che si occupano del Verona, fatevi un giro sulle pagine sportive dei giornali e andate a vedere in quanti hanno pubblicato i comunicati di “Verona col cuore” in quei giorni. Vi abbreviamo la ricerca. Solo noi. E sapete perchè? Perchè il Verona ha fatto pressione su tutti i mezzi di informazione. Tutti quelli che ieri erano presenti alla conferenza stampa di Grosso e D’Amico, come se quello fosse un regalo, un osso mollato al cagnolino di turno, per dirgli che ha fatto il bravo e il suo dovere. Non ha pubblicato nulla, triste dirlo, neppure chi ostentava nel proprio sito la pubblicità di “Verona col cuore” ergendosi a voce dei tifosi.
Ovviamente fedeli al nostro ruolo, abbiamo pubblicato anche la risposta della società e successivamente abbiamo posto precise domande perché quella risposta non ci pareva per nulla esaustiva. Ecco, questo è uno dei mille esempi che potrei farvi per spiegarvi che razza di pressioni, di ricatti, di coraggio serve per portare aventi certe battaglie. Lo facciamo perché crediamo fortemente ancora e nonostante tutto nel ruolo dell’informazione, sebbene isolati. Ma non saremo mai isolati finché questo sito e la nostra televisione saranno i più letti e guardati a Verona. Quella è la nostra forza.
Ieri, per dirla semplicemente, il nostro sito ha toccato un record di contatti mai raggiunti prima eppure non avevamo un’immagine di Fabio Grosso che parlava di fare “il massimo” e di D’Amico che balbettava emozionato il copione scritto da Fusco. Ecco perché questa non è la nostra battaglia, ma è soprattutto la vostra, di chi ama veramente l’Hellas Verona, e non questa aberrazione che Setti ha voluto creare.