SIVESTRI 6.5 Un miracolo nel primo tempo su Demme, che da due passi non riesce a superarlo. Per il resto non è che il Napoli lo impensierisca. Si limita all’ordinaria amministrazione con la solita grande personalità.
DAWIDOWICZ 6.5 Ad un certo punto si è fatto prendere la mano e sembrava la reincarnazione di Garrincha: un dribbling di qua, uno di la e via sul fondo per crossare. Lo dico sempre, non sarà bello da vedere quando gioca, ma se è in giornata sia fisicamente, sia mentalmente, non sbaglia mai prestazione.
GUNTER 6.5 Non è per niente facile tenere a bada un sacramento come Petagna, che gioca tanto di fisico, appoggiandosi all’avversario. Lui ci riesce benissimo, venendo anche spesso fuori con la palla al piede. Bene anche nel gioco aereo, quando il Napoli prova il lancio lungo, a scavalcare il centrocampo. Esce un po’ azzoppato, ma pare nulla di serio
LOVATO 6 (dal 30′ s.t.) Prezioso nei momenti concitati (pochi) in cui il Napoli prova a raddrizzarla.
DIMARCO 6 Inizio shock con un errore fantozziano che spalanca la strada verso la porta di Silvestri a Lozano, che non perdona. Sembra rimanere su quel buco per lunghi tratti del primo tempo, fino a quando è proprio lui, con un bellissimo inserimento, a rimettere le cose in bolla. Certo, quando lo attacca l’esterno partenopeo, corrono i brividi lungo la schiena, ma lui rimane sempre concentrato
MAGNANI 6 (dal 10′ s.t.) Muso duro e bareta fracà, entra nella lotta con determinazione. Forse anche un po’ troppa perché si becca il giallo che lo farà stare fuori la prossima, contro la Roma. Però bene.
FARAONI 7 Sapete chi mi sembra Faraoni? Come quell’amico che se lo inviti ad una festa con cento persone, magari non lo noti. Ma se non viene, senti la sua mancanza. Ecco, ci sono momenti della partita in cui sembra quasi di non vederlo. E invece ti rendi conto che è sempre al posto giusto, nel momento giusto. Segue Insigne a uomo, ma poi si smarca e comincia a prendere fiducia anche quando c’è da attaccare. Tanta, tantissima roba il Capitano.
TAMEZE 7.5 Tanto era mancato a Bologna e tanto bene ha fatto oggi, in perfetta interazione con Ilic. Lavoro sporco, sporchissimo, a recuperare palloni in mezzo al campo e, quando serve, in difesa. Corre tantissimo, senza mai perdere lucidità. Fondamentale nel centrocampo di questo Verona che è un po’ sciabola e un po’ fioretto. Finisce addirittura in crescendo, sollecitando le ripartenze gialloblù. La sua migliore partita da quando veste la maglia dell’Hellas.
ILIC 7 A Bologna mi era sembrato timidino, limitato a fare il compitino. Contro il Napoli dimostra grande maturità e voglia di prendersi il centrocampo sulle spalle. Si propone, propone e corre con gran disinvoltura. E’ un bambino, Juric lo dice sempre, ma è la strada giusta perché diventi un uomo vero.
LAZOVIC 7 Si è rivisto, per lunghi tratti, il Lazovic bello ed efficace della passata stagione. Convinto di poter saltare l’uomo, non si fa pregare e parte. Si divora un gol facile facile nel primo tempo, solo davanti alla porta, ma si fa perdonare nell’azione del 3-1, con un assist perfetto che Zaccagni non deve fare altro che trasformare in gol. Adesso, avanti così, Darko.
BARAK 7.5 Un gol stupendo, gentilmente suggerito da un assist meraviglioso di Zaccagni. Grande forza fisica, e questa era cosa nota. Ma anche grande capacita di coprire la trequarti di campo di sua competenza. Abile negli inserimenti, oggi ne abbiamo avuto un’ulteriore riprova: quando entra in area sa essere devastante. Altra partita di grande presenza e solidità, mai banale e gestita alla perfezione in entrambe le fasi.
ZACCAGNI 7.5 Primo tempo con le marce ridotte, alla ricerca dell’intesa non sempre perfetta quest’anno con Lazovic. Nella ripresa diventa devastante e ogni volta che punta i giocatori di Gattuso, o lo stendono, o se ne va via in scioltezza. L’assist per il 2-1 di Barak è una “Gioconda”. Il gol è la definitiva liberazione in una partita che il Verona ha strameritato di vincere.
BESSA s.v. (dal 38′ s.t.)
KALINIC 5.5 Non ho ancora capito se sia lui a non aver capito il gioco della squadra o la squadra a non capire quali siano le sue caratteristiche da esaltare. Fatto sta che la chimica deve ancora sbocciare e lui fa poco per incentivarla. Schiacciato tra Koulibaly e Maksimovic non riesce quasi mai a tenere su un pallone che aiuti i compagni a salire. Ma come dicevo, forse la colpa non è solo sua.
DI CARMINE 6 (dal 10′ s.t.) Partecipa all’azione del terzo gol. Si dà da fare e non è una gran novità.
ALL. JURIC 8 Dopo una partenza quando meno terrificante, che ha lasciato qualche scoria fino a metà del primo tempo, i suoi ragazzi si destano e prendono in mano la partita. Nella ripresa sembra il Verona la grande squadra. Il Napoli non riesce a capirci un granché e i gialloblù, come lo squalo quando sente l’odore del sangue, azzannano la preda per finirla. Conclude il girono d’andata a 30 punti. Esatto, 30 punti. Qualcosa di pazzesco. E, secondo me, il bello deve ancora venire.