SILVESTRI 6- Nulla poteva fare sul gol capolavoro di Boga che ha azzeccato una parabola divina. Forse qualcosa di meglio inventarsi sul raddoppio di Berardi che, è vero, tira una gran mina, ma la traiettoria è abbastanza centrale. Il Sassuolo è sceso due volte e due volte ha trovato la rete, per una vittoria che rimane comunque immeritata.
DAWIDOWICZ 6 Mezzo voto in meno perché in occasione del primo gol doveva stare più col fiato sul collo di Boga che, comunque, ha pescato il jolly. E’ l’unica sbavatura di una partita giocata a testa alta, senza paura, in un ruolo che per lui è assolutamente inedito. Peccato perché Juric sottolinea sempre la qualità delle sue prestazioni, a prescindere dalla zona del campo che ricopra.
MAGNANI 6.5 Ce lo aveva fatto capire già contro il Milan, ma oggi abbiamo avuto la conferma che questo sia un acquisto di qualità per la difesa del Verona. Impeccabile, sicuro, non elaborato nelle giocate, ma sempre efficace. In un momento di continua emergenza nel reparto arretrato, lui è la vera garanzia.
CECCHERINI 6.5 Conferma di essere un gladiatore, sempre attento quando gli attaccanti del Sassuolo passano dalle sue parti. I piedi non sono raffinati, questo lo sa anche lui, ma compensa con una voglia invidiabile. E meno male che non era in condizioni fisiche perfette. Preoccupa perché esce dal campo zoppicando.
UDOGIE (dal 23′ s.t.) 6 Entra bene e fa il possibile per aiutare i compagni a rimettere in piedi una partita stregata.
DIMARCO 6 “Costretto” a giocare a uomo su Berardi, l’uomo indubbiamente più pericoloso degli ospiti. Deve fare una partita di grande sacrificio, rinunciando alla sue solite sgroppate che, comunque, ogni tanto si concede. Forse leggermente in ritardo nella chiusura quando Berardi fa partire la cannonata che chiude la partita. Sfortunato perché per la seconda volta stagionale (se non sbaglio) centra il palo su un tiro cross.
TAMEZE 6.5 Mi è piaciuto, molto. Forse la sua miglior partita da quando veste la maglia del Verona. A lui Juric affida la bacchetta del direttore d’orchestra, ma oltre a cantare, porta anche la croce correndo come un matto a destra e sinistra. Fisicamente è in grande crescita e mi sembra che anche la fiducia nei propri mezzi sia in aumento esponenziale.
ILIC 6+ Gioca una discreta partita, tanta corsa e tanto sacrificio. Il ruolo di costruttore di gioco non spetta a lui, ma a Tameze, ciò nonostante sono preziose le sue aperture, frutto di una qualità tecnica da tenere d’occhio. Spara un missile al quinto del primo tempo che si stampa sul palo pieno. Esce stanchissimo.
VELOSO 6 (dal 22′ s.t.) Partecipa alla ridicola gara di pali e traverse colpiti. Una punizione spettacolare che si stampa sul legno.
BARAK 6 Ha qualità, e su questo non ci piove. Ha anche il senso del gol (quest’anno ne ha già fatti tre). Oggi però non gli ho visto proprio l’istinto killer sotto porta. In un paio di occasioni avrebbe potuto fare molto meglio. Vero è che gioca molto largo a destra, ma avrei voluto qualcosa di più da lui, che ha tanto da dare. Inoltre, troppo in ritardo nell’aiuto a Dawidowicz sul gol di Boga.
ZACCAGNI 6.5 Primo tempo con un paio di giocate delle sue, divine. Non troppo continue, però. Nei secondi quarantacinque minuti inserisce il turbo e fa vedere i sorci verdi ai difensori emiliani. L’unico modo per fermarlo è entrargli sulle caviglie, ma così sono capaci tutti. In condizioni eccellenti, fisiche e mentali.
DI CARMINE 5.5 Il solito grande lavoro di corsa, voglia di spaccare il campo, di aiutare la squadra a giocare bene. Un bellissimo spunto nel primo tempo con un cross che non trova pronti i compagni in area di rigore. Però, c’è anche una grande occasione non sfruttata a dovere. L’impegno non gli manca mai, ma oggi non è bastato.
SALCEDO 6.5 (dal 33′ s.t.) Fa più lui in un quarto d’ora che Colley in cinquanta minuti. Impatto importante sulla partita, ha sulla testa l’occasione per riaprirla, ma è bravo Consigli a superarsi. In questo momento sembra dietro nelle gerarchie, ma giocando così non può fare altro che scalare la classifica delle preferenze di Juric.
KALINIC 6 Il voto, in questo caso, conta fino ad un certo punto. Qui la differenza la fa il suo infortunio muscolare, l’ennesimo di questa stagione. Si fa male al flessore della coscia sinistra e la sensazione è che non sia una cosa poco. Non stava facendo male, si stava muovendo bene, in affinità con le caratteristiche di Di Carmine.
COLLEY 5.5 (dal 38′ p.t.) Premessa doverosa: non è e non può essere lui a salvare capra e cavoli. Non si può pretendere che le sorti del Verona passino dai suoi piedi. Una cosa, però, gli si può chiedere: più voglia e più concretezza. A vent’anni devi entrare in campo con l’istinto animale, disposto a divorare l’erba che calpesti. Invece l’ho trovato troppo passivo, se non in qualche fiammata.
ALL. JURIC 6.5 Quattro tra traverse e pali. Tante occasioni che certificano una sconfitta immeritatissima, di fronte ad un Sassuolo che ragiona da grande squadra: poco sforzo, massima resa. Mette in campo un 4-4-2 che manda in confusione De Zerbi che per lunghi tratti non sa come contrastare l’Hellas. I suoi ci mettono tutto, lasciano ogni goccia di sudore sull’erba. Se ci fosse stato il pubblico la standing ovation sarebbe stata il minimo. L’unica cosa che non condivido è la scelta di Colley, preferito a Salcedo. Perché questa gerarchia?