SILVESTRI 7.5 Determinante, come spesso è stato l’anno scorso e in questo inizio di stagione. Tantissime parate decisive, due in particolare, da vero fenomeno, sul Papu Gomez e su Zapata. Ma poi molti altri interventi, magari meno appariscenti, ma non per questo più facili. Quando azzecca queste serate (nove su dieci) batterlo diventa un’impresa titanica.
DAWIDOWICZ 6.5 Un primo tempo da tuttocampista, a seguire il Papu come un’ombra. Gli tolgono la marcatura di Gomez e si concentra su Zapata. La vince lui la sfida, sia col primo, sia col secondo. A detta di molti, parte sempre come l’anello debole della difesa ma puntualmente sbugiarda i detrattori. Juric ne parla sempre bene, a ragion veduta.
LOVATO 6.5 Fino a quando è rimasto in campo ha vinto il duello diretto con Zapata. Bravissimo in un paio di chiusure che lasciano il colombiano a bocca aperta. Ha vent’anni ma affronta il suo avversario con grande sicurezza. Fuori per l’ennesimo problema muscolare, probabilmente una ricaduta dell’infortunio precedente.
DANZI 5.5 (dal 31′ p.t.) Costretto a marcare Gomez, finisce dentro una lavatrice con centrifuga al massimo della potenza. Soffre, e non poco. Ecco perché il mister decide di non rimandarlo in campo dopo l’intervallo.
VELOSO 8 (dal 1′ s.t.) Comincia la ripresa al posto di Danzi. Passa una manciata di minuti e col suo sinistro, che sembra uscire da un quadro di Mirò, colpisce la traversa. Passa il tempo e si riprende piano piano quel centrocampo al quale tanto è mancato. Va sul dischetto per trasformare il rigore che dà il vantaggio al Verona e quindi mette la firma nel raddoppio dando un pallone clamoroso a Zaccagni che poi completa l’opera. Avevamo bisogno di te, Miguel. Bentornato.
CECCHERINI 6.5 Per gli attaccanti avversari è un gran rompiscatole. E bravissimo a sporcare le giocate, a usare tanto il corpo a corpo disinnescando le velleità offensive dell’Atalanta. Bene anche in anticipo, difficile fregarlo. Anche lui è costretto ad alzare bandiera bianca per infortunio, anche per lui l’ennesimo di questa stagione stregata.
FAVILLI 6 (dal 28′ s.t.) 6 Dopo qualche settimana di infermeria, torna in campo con tanta voglia e riesce anche a procurarsi un paio di buone occasioni che non sfrutta a dovere, forse anche per un pizzico di goffaggine data dalla condizione ovviamente non ottimale. Ma il suo rientro è importante per Juric e per tutto il Verona.
FARAONI 7 Anche lui è mancato tantissimo a questa squadra, per l’enorme sapienza tattica con la quale sa stare in campo. Non avendo la gamba delle giornate migliori per spingere, visto che è rientrato solo mercoledì scorso a Cagliari, capisce che deve fare bene dietro, e ci riesce con un paio di diagonali da manuale e tante chiusure preziosissime. Da qui riprende la sua rincorsa al sogno azzurro. Lo meriterebbe.
TAMEZE 6.5 Un grandissimo lottatore che dopo un primo tempo nel suo ruolo naturale, a centrocampo, è costretto a fare il difensore, compito a lui sconosciuto. E’ la dimostrazione del grande lavoro di Juric, ma anche della disponibilità sua e di tutta la squadra, disposta a seguire il mister fino in capo al mondo.
ILIC 6 Gioca una caterva di palloni, molti dei quali in maniera poco propositiva, però. Tanti passaggi orizzontali, molti verso la difesa. Gli è mancata la verticalità, che tanto predica Juric. Mi è sembrato un po’ timido, di fronte ad un centrocampo di qualità e quantità internazionali. Un po’ stanco, lascia il posto a Colley.
COLLEY 6 (dal 13′ s.t.) Oh, così mi piace. E’ entrato in campo con lo spirito che si pretende da un ragazzino come lui. Attento e disposto a sacrificarsi per aiutare la squadra in fase difensiva. Questo deve essere l’atteggiamento che gli permetterà di entrare nel grande ingranaggio gialloblù.
DIMARCO 6.5 L’ho trovato più efficace in fase difensiva che nella metà campo atalantina. Tantissimi i cross, molti però non calibrati al meglio e altri sui quali, è giusto dirlo, non si sono fatti trovare pronti i compagni. Dietro è stato impeccabile, bravo nelle coperture e nelle marcature, spesso a uomo.
BARAK 6.5 Cresce alla distanza, diventando filtro fondamentale in mezzo al campo, nel momento in cui il Verona è chiamato a soffrire l’assalto bergamasco. Ha tanta qualità nello sbrogliare situazioni potenzialmente esplosive e dalla sua può contare su un fisico imponente che spesso mette soggezione agli avversari.
ZACCAGNI 8 Basterebbe il gol per spiegare questo voto. Basterebbe guardarlo e riguardarlo in loop per capire quanto grande stia diventando Zac. C’è tutto in quei movimenti e in quel controllo di palla a seguire. A questo si aggiunge il rigore procurato e tantissime altre giocate di livello stratosferico. A fine partite confida di sperare ancora nella nazionale. Giocando così sembrerebbe quasi scontata.
DI CARMINE 5.5 Se ti capita sulla testa l’occasione migliore della partita, solo davanti a Gollini, e la sprechi malamente, senza centrare nemmeno la porta, tutto il resto che fai passa in secondo piano. Perché lui, come sempre, si danna l’anima alla ricerca dei palloni, si prende falli su falli. Ma arrivato al dunque si perde e situazioni così non possono essere sciupate.
SALCEDO 6 (dal 13′ s.t.) Juric lo deve gestire, con bastone e carota. Lui, nel rispetto dello spirito di grande compattezza che si respira nello spogliatoio, accetta e prova a ripagare sul campo. Molto bene ha fatto a Cagliari, bene ha fatto anche oggi nel momento in cui la squadra doveva assolutamente stringere i denti per portare a casa i tre punti.
ALL. JURIC 8 E’ costretto a reinventare il suo Verona almeno tre volte in 95 minuti. Eppure, il risultato è sempre lo stesso: la sua squadra mantiene la stessa qualità, pressing alto con quattro, cinque uomini, e palla subito in verticale, a cercare la porta. Come dicevo già un paio di settimane fa, il fatto che pur cambiando uomini non cambino i risultati, potrebbe diventare la sua croce. Se spendendo poco continua a meravigliare, perché la società dovrebbe sborsare di più? Al di là di queste elucubrazioni, sta facendo qualcosa di inimmaginabile, con mezza squadra infortunata e l’altra mezza che deve gestirsi al meglio per non finire incerottata. E’ semplicemente immenso quest’uomo.

