GLI SPONSOR DEL VOLLEY E DEL BASKET

Alle 17.57 di ieri l’Ansa batte la notizia della rinuncia di Roma all’A1 e che la Lega Volley “prende atto” della domanda di ripescaggio presentata dalla Marmi Lanza. Verona così ce l’ha fatta: torna in A1, anche se dalla porta secondaria. Poco importa. Il volley nel massimo campionato e la Verona dei canestri ancora in B2. Sempre meglio che niente, dirà qualche baskettaro appassionato.

Ma è così difficile mettere in piedi un progetto per la serie A? Guardiamo la pallavolo: un presidente-sponsor (un po’ come come lo era Vicenzi nella prima parte dell’avventura con la Scaligera), la Banca Popolare che lo affianca (e in piazza Nogara sono main sponsor del basket), una serie di partner istituzionali (Fiera, Agsm ed altri), tanto quanto il Basket Scaligero che quest’anno ha ritrovato anche il sostegno di vecchi amici come il Gruppo Calzedonia. E allora? C’è solo una differenza: il volley è in A1 (5500 spettatori nella “bella” della finale), la Verona dei canestri si arrabatta in B2, pur richiamando oltre duemila spettatori. E’ facile pensare cosa succederebbe se tornasse la serie A… o è anche una questione di uomini? Ai blogger dei canestri l’ardua sentenza….

LA VERONA DEI CANESTRI, LA NAZIONALE, LA SERIE A E IL PALATO FINE

Beati monoculi in regno caecorum. Per dirla più facile: in mezzo ai ciechi il guercio è re. L’Italia del basket ha vinto il quadrangolare organizzato a Verona per ricordare Mario Vicenzi, ma tra la “sperimentale” azzurra (imbottita di giocatori di serie B), l’Ucraina e la Repubblica Ceca, non è ci fosse un fiorire di stelle. Siamo onesti: nessuno si sarebbe azzardato a sperare in un Palaolimpia mezzo pieno; il problema è che nella tre giorni veronese non è stato nemmeno mezzo vuoto. Mille spettatori di media, ad essere generosi; pur riconoscendo l’impegno degli organizzatori.
Mario Vicenzi, grande uomo e grande dirigente della Scaligera Basket meritava molto di più, però questo periodo della stagione non si poteva offrire molto di meglio. La sfortuna ha pure tolto di mezzo Giorgio Boscagin, negando all’unico giocatore veronese di serie A di esibirsi davanti al “suo” pubblico. Ha richiamato più attenzione la comparsata di Danilo Gallinari che sei partite di scarso interesse; l’unica vera novità è stata il coinvolgimento dei bambini del minibasket accanto ai giganti delle nazionali.
E alla fine della tre giorni con la Nazionale una cosa resta incisa sul parquet del Palaolimpia: la Verona dei canestri ha ancora il palato fine. Ma anche questo lo sapevamo già. Il pubblico del basket gialloblù è stato abituato troppo bene, e per un’altra stagione dovrà accontentarsi ancora della B2.