Berlusconi lo ha annunciato senza nemmeno informare prima il diretto interessato: Galan sarà il capolista al Senato in Veneto per il Partito della libertà. Ma perchè il Cavaliere costringe il governatore a recitare un film già visto nemmeno due anni fa?
Anche alle ultime politiche Galan aveva fatto il capolista, era stato eletto e poi si era dimesso da Palazzo Madama per restare al vertice del Veneto. Adesso si replica: stessa trama e stesso esito finale. Come mai?
Spiegano che la candidatura di Galan sarebbe funzionale sul fronte interno al centrodestra: cioè servirebbe a frenare i consensi verso una Lega Nord che tutti i sondaggi danno in forte crescita. Il timore di Forza Italia è che si ripeta in tutto il Veneto quanto accaduto l’anno scorso a Verona, dove l’effetto Tosi ha ridotto i forzisti azzurri ai minimi termini…
Ma ce la farà Galan a stoppare Tosi? Vi pare possibile che l’elettore di centrodestra, fin qui orientato a dare il proprio voto alla Lega, abbia un ripensamento adesso che il presidente del Veneto si è candidato come capolista del Pdl al Senato? Sono davvero curioso di sentire una raffica di pareri.
Intanto la cosa certa è che Galan, costretto da Berlusconi a reinterpretare lo stesso film, rischia davvero e rischia direttamente mettendo in gioco (forse per la prima volta) il suo personale appeal elettorale: se riuscirà a stoppare Tosi e la Lega potrà certamente dire “il Veneto sono io” e non sarà vanaglorioso il progetto di varare un “Forza Veneto” o un “Popolo della Libertà del Veneto”. Ma, se la Lega dovesse avere ugualmente una forte crescita di consensi, a Galan non basterà spiegare che…senza lui capolista al Senato sarebbe cresciuta ancora di più…