VELTRONI METTE L’ORBACE

 

 

In attesa di creare “Un’Italia moderna” (come recita il suo slogan elettorale) Veltroni ha pensato bene di indossare l’Orbace.

Sarà l’assonanza con la canzoncina del Ventennio che faceva “Se potessi avere mille lire al mese”…ma questi mille euro al mese, promessi da Veltroni come stipendio minimo garantito, tutto sembrano fuorchè una soluzione moderna al problema – che indiscutibilmente esiste e va risolto – dei salari bassi a livelli insostenibili.

La soluzione ope legis resta infatti un mito dei totalitarismi del Novecento (sia di destra che di sinistra).Non può certo funzionare nella moderna economia di mercato del ventunesimo secolo.

Tutti i Paesi europei che negli ultimi tempi hanno incrementato il loro pil e, di conseguenza, il reddito pro capite dei loro cittadini hanno conseguito questo risultato modernizzando il sistema economico: grandi infrastrutture viarie (si pensi al sistema autostradale e aeroportuale della Spagna) leva fiscale per attirare investimenti esteri (Irlanda), sburocratizzazione della pubblica amministrazione (Grecia). Nessuno ha pensato che bastasse aumentare per legge i salari.

Lo ripeto a scanso di equivoci: il livello attuale delle retribuzioni è un autentica emergenza e va sicuramente affrontata. Mi pare però che Veltroni, invece che affrontarla seriamente, con soluzioni efficaci e praticabili, si limiti ad indossare l’Orbace della propaganda elettorale. ( un po’ come fece Berlusconi nel 2001 promettendo pensioni minime più alte per tutti, salvo poi darle solo agli ultrasettantenni).


 

SE LO STRANIERO TI FA PAURA

Hai un bel dire che non bisogna aver paura del diverso, dello straniero, che bisogna invece imparare a conoscerlo e a capirlo.
Ma se è lo straniero che non vuole farsi conoscere, se è lui che ti fa paura col suo comportamento aggressivo, tu come devi regolarti? Me lo domando, e ve lo domando, a fronte di un episodio accaduto a noi di Telenuovo. Episodio che potere rivedere andando a cliccare sul Tg Padova del 13 febbraio. Eravamo andati a documentare l’ennesimo accampamento abusivo di romeni sotto un cavalcavia. Potevamo aspettarci di trovare la baraccopoli deserta, con i romeni scappati via per non farsi identificare e non mostrare le donne e i bambini costretti a vivere in quelle condizioni, senza servizi igienici, preticamente all’adiaccio. Invece è accaduto l’esatto contrario: a scappare cioè è stata la nostra troupe, minacciata, impedita di avvicinarsi, di fare le riprese, di mostrare quella realtà ai nostri telespettatori. Insomma sono stati i romeni a dettare legge, a porre limiti alla libertà di informazione, a decidere cosa potevamo mostrare e cosa no. E noi, impauriti dai loro veti, abbiamo subito e obbedito. Non è che avessimo, a priori, paura dello straniero: la paura ce l’hanno fatta venire loro. E non solo a noi: lo stesso servizio del Tg mostra delle signore padovane che portano ai romeni generi di conforto, ma non hanno nemmeno il coraggio di metterglieli in mano: lasciano i pacchi per terra e salutano da lontano…Che considerazioni vi ispira questo episodio?

 

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CHI PAGA IL CONTO DEI DIRITTI

Non ha senso parlare di diritti, dimenticando che i diritti comportano dei costi e che il conto, alla fine, qualcuno deve pagarlo. L’ultimo esempio ci arriva da MIlano dove un magistrato ha imposto al sindaco Moratti di accogliere i figli dei clandestini negli asili comunali, perchè un minore ha sempre diritto all’assistenza scolastica a prescindere dal fatto che i genitori siano regolari o irregolari. Perfetto. Ma chi paga per questo diritto? Cioè chi paga la retta per il figlio del clandestino? E perchè dovrebbero continuare a pagarla anche i genitori stranieri regolari o i genitori milanesi? Anche i loro figli sono minori e dunque hanno dei diritti a prescindere dai loro genitori (cioè dal fatto che pagino o meno la retta). Peccato solo che così saltino i conti del Comune di Milano che sarà costretto a chiudere tutti gli asili. A dimostrazione appunto che non esistono diritti se non chiariamo prima ci paga il conto. O no?  

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IL CERCATORE VOLTA LE SPALLE ALL’ORO

Cosa diremmo del cercatore d’oro che, quando lo trova, gli volta le spalle? Che avendo individuato un bel filone lo lascia perdere e si mette a setacciare il fiume da un’altra parte? Diremmo che è impazzito. Eppure è esattamente quello che fanno gli ispettori del lavoro e degli enti previdenziali rispetto al  lavoro nero: cercano le "pagliuzze" in Veneto e in Lombardia, mentre trascurano il "filone" che si trova in Puglia o in Campania. La metafora del cercatore d’oro è di Giuseppe Bortolussi che ne ha scritto su Libero Mercercato. Ma i dati e le cifre citati da Bortolussi sono cifre e dati ufficiali che vengono dall’Istat, l’Istituto nazionale di statistica. Perchè continuamo a chiudere gi occhi su questa realtà? Perchè lasciamo che il cercatore continui a voltare le spalle all’oro? 

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ATTENTI A WALTER E SILVIO

Veltroni e Berlusconi sono i due innovatori della politica italiana. Il primo – e scusate se è poco – ha messo definitivamente fuori gioco la sinistra comunista che fino a dieci giorni fa era ancora al governo nel nostro Paese (colmando così un ritardo storico di oltre 50 anni rispetto al resto dell’Occidente). Il secondo ha capito che, se restava fermo, finiva, non a Palazzo Chigi, ma al Museo Egizio di Torino..E così ha innovato anche lui lanciando il Popolo delle Libertà. E se i due innovatori si mettessero assieme? Se avessero già un accordo per affrontare gli eterni nodi irrisolti: dalla riforma del pubblico impiego alla questione meridionale? Credete o no che potrebbe essere la volta buona? Magari grazie anche ad una Lega col vento elettorale in poppa… 

IMMIGRATI E UNIVERSITA’

Gli immigrati devono entrare in Italia con lo stesso criterio riservato ai nostri figli nell’accesso all’università, cioè col numero chiuso che seleziona i più meritevoli e limita le iscrizioni. Prima di introdurlo gli atenei erano nel caos, impossibilitati a governare un numero indeterminato di studenti. Caos e frustrazione per gli studenti stessi: che senso avevano diecimila iscritti a medicina se poi il mercato assorbiva solo cento medici? E, se ne iscrivi cento, chiaro che non possono arrivarne altri cento di "clandestini", altrimenti salta l’organizzione dei corsi universitari. Stesso criterio con gli immigrati: ingressi per quote e tipologie di lavoratori richiesti dal mercato, senza sanatorie nè clandestini. Ciò che abbiamo imposto ai nostri figli riusciamo ad ottenerlo con gli immigrati? O per loro vale la demagogonistaia bu?

IL FEDERALISMO DEI MORTI

Non arriva mai la riforma federalista. Ma scherziamo? Abbiamo già per fino il federalismo dei morti! Il quotidiano La Stampa infatti ci racconta che per un morto sul lavoro a Roma c’è un risarcimento doppio rispetto a Torino, perchè ogni tribunale ha le sue tabelle e le applica in barba all’unità nazionale.

Dove fa comodo (numero dei pubblici dipendenti, trasferimenti di denaro dallo Stato agli enti locali) il federalismo esiste eccome. Se arriva perfino ai morti si può addirittura chiamarla secessione. Solo i pagamenti restano da Stato unitario: nel senso che pagano sempre gli stessi e poi tutto finisce nel calderone comune a vantaggio anche di chi non paga. Cosa ne pensate? 

SAN GENNARO PRESIDENTE INCARICATO

Altrochè Franco Marini. Il presidente Napolitano doveva dare l’incarico di formare il nuovo governo a San Gennaro!…Nel senso che ci vuole un autento miracolo per affrontare e risolvere gli enormi problemi che gravano sul nostro Paese.

Monnezza a Napoli, questione meridionale, riforma del pubblico impiego, potere d’acquisto degli stipendi, immigrazione. Possiamo credere che un governo Marini o anche un Berlusconi ter riescano a risolvere ciò che non ha risolto il governo Prodi e prima lo stesso Berlusconi bis?

Non resta che sperare nel governo San Gennaro e noi cittadini, più che alle urne, faremmo meglio ad andare a Lourdes…Cosa ne pensate? 

LO SCHIAFFO DEL PRETE

Lo schiaffo il prete l’ha mollato ad una ragazzina nella parrocchia di Albignasego in provincia di Padova.

Quanto ne e’  seguito è la conferma che nella nostra societa’; non si educano piu’ i figli, ma si diseducano. I genitori di questa ragazzina, infatti, invece che darle un altro schiaffo e mandarla a chiedere scusa al suo parroco, cosa hanno fatto? Ovviamente hanno denunciato il sacerdote e il povero prete ha dovuto scusarsi lui. In parrocchia, a scuola, nel lavoro ormai "sempre" i genitori per primi non tutelano l’autorita’, ma in questo modo i figli perdono il senso della realta’.

Voi come la pensate? Aspetto le vostre opinioni per commentarle insieme.

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STIPENDI E TERRITORIO

Bankitalia sostiene che i redditi dei cittadini procedono a due velocità ben distinte: fermi, bloccati da sei anni, gli stipendi dei lavoratori dipendenti, mentre le retribuzioni dei lavoratori autonomi nello stesso periodo sono aumentate di circa il 13%.
Non si può però ignorare che anche e soprattutto il territorio imprime una ben diversa “velocità” al reddito del lavoratore: il costo della vita infatti al Nord è molto più alto che al Sud; e più alto è anche il tasso di legalità fiscale, cioè la propensione a pagare tasse, imposte, multe, canoni Rai e balzelli vari…
Siete o no d’accordo che oggi lo stipendio è sempre più legato al territorio?