Pronti via: Mantova in vantaggio con una deviazione sfortunata di Andelkovic alle spalle di Vannucchi.
Palla nuovamente al centro: Padova che prende la traversa (con lo stesso Andelkovic) e manda Ronaldo due volte alla conclusione in porta dalla distanza costringendo il portiere avversario a difficili respinte.
Nel momento di maggiore pressing biancoscudato contropiede del Mantova: Rosso con lo scavetto non inquadra lo specchio della porta divorandosi un gol più facile da segnare che da sbagliare.
Risultato: c’è la reazione del Padova. Di quelle vere, autentiche, rabbiose, di nervi ma anche di cuore. Di quelle che ti fanno dire: basta così, ne abbiamo abbastanza, d’ora in avanti basta leggerezze, solo sostanza, ritmo, pressione sull’avversario, baricentro alto e tiri in porta.
Ecco come è nata la prima vittoria in campionato del Padova contro il Mantova, grazie appunto all’orgoglio tirato fuori subito dopo aver rischiato di affondare la barca e di finire nel mirino della critica più feroce. L’errore di Rosso si è trasformato nella riscossa di Ronaldo e compagni. Nella situazione che ha fatto svoltare la partita. E finalmente si è visto che questa squadra ha carattere, determinazione, forza, nervi, muscoli, gamba. Tutto quel che serve per essere protagonista fino in fondo.
Oltre al carattere, il Padova ha dimostrato di essersi rinforzato a dovere e con le giuste caratteristiche nel mercato concluso poche ore fa: Curcio, Saber e Bifulco gettati nella mischia dall’inizio (con Curcio arrivato a Padova in città in macchina da Salerno solo alle 19 di ieri sera) ne sono la dimostrazione più lampante. Senza dimenticare Della Latta, già una garanzia assoluta a centrocampo, e Paponi che saprà essere devastante lì davanti una volta rientrato dopo l’infortunio. E senza scordarsi nemmeno di chi c’era anche prima, ovvero Soleri (grande partita di sacrificio), capitan Ronaldo, sempre presente in fase di rifinitura ma anche in zona gol), Nicastro, Germano, Andelkovic e via via tutti gli altri.
E senza dimenticare che la partita, nel finale, ha perfino assunto i toni della piccola favola quando Matteo Mandorlini si è tolto la soddisfazione di segnare il 3-1, andando a gonfiare la rete per la prima volta sotto gli occhi (commossi) di papà Andrea in panchina. Il figlio giocatore che segna sotto gli occhi del padre allenatore. Con la fascia di capitano al braccio per giunta. Non facciamo fatica a credere che, come ha detto Andrea Mandorlini, oltre che per Padova e per i tifosi questa sia stata una serata indimenticabile anche per la sua famiglia.