ROCHESTER; BESTEMMIA E ABOMINIO

Non so quanti lettori siano stati a visitare la stupenda cattedrale del VI° Sec. in quel di Rochester, cittadina che dista una cinquantina di kilometri da Londra.

Sarò anche un “non credente” ma non ho mai perso di visitare le più belle chiese nei miei viaggi europei, e la Cattedrale di Rochester, nel 1990, fu una di quelle indimenticabili.

Ho letto che è stata trasformata, attenti!, in un CAMPO DA MINI GOLF per tutta la navata centrale!

Sarebbe come dire istallare un campo di calcetto nella Basilica di San Zeno…

Motivazione (?!), la Cattedrale risulta da anni “poco frequentata” dai fedeli, una conferma del declino del Cristianesimo in Inghilterra, come, purtroppo in altri paesi europei tipo il Belgio.

Io sono anche pragmatico e il declino del Cristianesimo mi preoccupa.

Prima di tutto per i credenti, in secondo luogo perchè sono un “maniaco” degli “equilibri”.

In una indagine svolta in Inghilterra, coloro che si dichiarano Cristiani e praticanti si sono ridotti al 30% in UNA generazione.

Nel contempo sono in grande crescita altre religioni, quella mussulmana per prima.

Ma mica è colpa dei mussulmani vero?

Se gli Anglicani credono di salvarsi dal decadimento e dalla secolarizzazioe con i giochi ludici, mi torna alla mente il tentativo del Cattolicesimo italiano, se non ricordo male di breve durata, di portare i “complessini” musicali a suonare durante la messa.

Mala tempora currunt,

IL VILLAGGIO PARZIALE: QUANTA GLOBALITA’…

Il tono di voce di una persona amata, o a cui sei anche solo affezionato, sebbene distorto, non chiarissimo, a causa dello strumento telefonico, ti possono dire molte cose sul suo stato d’animo, anche se non esplicitate.

Le scelte di chi ascolta e conosca le caratteristiche di chi parla non poss0no essere molte, puoi sviare il “discorso”, ma non è una scelta da adulto e maturo, puoi restare in silenzio e far intendere che magari stai riflettendo, oppure la scelta, apparentemente, più consona è quella di incoraggiare a fornire ulteriori dettagli, quella sbagliata è quella di cominciare a parlare di qualcosa che è accaduta a te.

Quelle voci e quei toni non ti diranno un granchè se sei ancorato solo alla tua esistenza, se ti tocchi gli zebedei all’annuncio che qualcuno che hai conosciuto bene se n’è andato, cercando solo DOPO di sapere il quando e il come, elementi solo apparentemente inutili, e il chiedere e pensare su come ha lasciato i suoi cari, e alle sofferenze di varia “qualità e quantità” di chi sta elaborando il proprio lutto, farlo seriamente è un segno significativo e apprezzabile di distacco dall’appiccicosa esistenza solipsistica.

Nel corso degli anni ti accorgi che la sofferenza non è solo la tua, ma è globale e di fronte ad essa hai almeno due possibilità:

a) trovare un pretesto qualsiasi, magari con qualche elemento di veridicità documentabile, e startene nel tuo angolo a contare (inconsciamente) il tempo che ti rimane da vivere;

b) andare e vedere, cum grano salis, nell’autentica accezione della locuzione latina, sapendo che esiste un costo non quantificabile nè immediatamente visibile.

 

Sono stato ventun giorni in un piccolo villaggio montano-collinare del  Kenya Centrale a K.

Credo non occorra precisare che la voce e i toni cui facevo riferimento all’inizio erano, in questo caso, quelli di mia moglie.

Comunque per i primi due giorni le chiedo di seguire la mia curiosità, dopo aver visto un panorama di vegetazione pressochè sconosciuta e splendida nonostante le mie numerose visite in quel paese.

Campi e coltivazioni di un’incredibile ordine e precisione geometrici e, in questo caso, il paesaggio è la proiezione geofisica della personalità degli abitanti, muti e silenti che nemmeno i sardi o i siciliani.

Sempre celati nei loro rapporti dietro un termine che nell’ultima settimana avrei rotto come un vaso di coccio: “the Tradition/s” (la tradizione).

Uno dei peggiori trucchi, fasulli, per perpetrare le gerarchie di potere famigliare e sociale.

Infatti dopo una settimana di convesasioni bisbigliate, in casa mia?, faccio il primo assaggio a sorpresa nel mio “compound” che confina con quello della famiglia di mia moglie e con voce chiara (nella loro “tradition” è quasi urlata) chiarisco in inglese, compreso solo da mio suocero e cognato: ” First io qui non sono un “guest” (ospite), questa è casa mia, e se i tuoi genitori hanno qualcosa da dire devono chiedere di parlarmi e io ti dirò il quando e il dove farlo, quindi tu, mia moglie hai FINITO di fare la “postwoman” e domani preparo la lista dei parenti e delle persone che gradirei incontrare, that’s all”.

Credevo di travare mia moglie svenuta, ed invece sembrava cresciuta di dieci centimetri: nella loro “tradition” (…) era la prima volta che “un marito”, che ha la casa, qualche campo, qualche DISPONIBILITA’ economica imponeva, doverosamente, la propria “tradition” nella sua proprietà.

Il giorno dopo visita ad alcuni parenti, bravissime persone, sgraditi pertanto a mia suocera, inoltre chiedo attraverso Nancy di incontrare “il saggio” del villaggio, massima autorità, facendo precere il tutto con una modesta donazione in denaro per la comunità (?…)

Durante l’incontro con i parenti “sgraditi”, insisto con mia moglie che traduca in dialetto FEDELMENTE quello che le dirò e che mi riporti fedelmente le risposte:

Le domande furono solo due, premettendo che lo sport di moda e unico in pase è “the gossip” (il pettegolezzo):

1) è vero che si è fatta circolare in paese la chiacchera che Nancy non era sposata e per di più con un bianco (elemento di  prestigio)?

2) Cosa diceva mia suocera davanti a tali assurdi pettegolezzi?

Mezz’ora di loro conversazione dialettale con il sottoscritto che rompe l’ennesima “tradition” guardando diritta negli occhi la “zia acquisita”.

Alla fine cede e vengo a conoscenza di cio che era per me decisivo.

Lascio come da “tradition” qualcosa di significativo per lei e tre pacchetti di Marlboro ai miei giovani cugini che si erano dimostrati molto svegli e simpatici tanto da invitarli a casa mia il giorno dopo.

Capisco che la cosa possa apparire una “americanata”, ma in realtà io ho fatto un misto tra la loro “tradition” e la mia personalità.

Tralascio molto del villaggio parziale-globale perchè rimaneva l’ostacolo più grande, enorme, Nancy e sua madre che aveva capito tutto quello che avevo messo in atto e che non avrebbe mai più visto un centesimo delle mie tasche (la cosa assolutamente più importante per lei).

Esordisco con Nancy con una frase forte: “Your mother is a witch, i’m totally sure”.

Ho più di un amico con l’esistenza rovinata da una witch-mother, ci ho anche studiato su libri importanti di Sociologia della Famiglia, ma la cosa rimaneva di estrema delicatezza con una della sensibilità di Nancy dalla vita tribolatissima, in parte anche dopo avermi incontrato, ma penso di aver ben rimediato in parte.

Ma improvvisamente accade una cosa inaspettata: Nancy “rompe gli argini” e mi racconta tutte le vessazioni ricevute da sua madre fino a poco prima del mio arrivo.

Portare uno come me ai limiti della commozione irrefrenabile ce ne vuole, eppure…

A quel punto decido di usare una mia metafora ardita ma vera, più vera del vero e le dico:

Esistono sostanzialmente DUE tipi di MADRE:

– la madre che dopo nove mesi “espelle” dal suo ventre una figlia e la lascia al suo destino, spesso torturandola emotimavamente col ricatto;

– e la madre che dopo aver partorito segue con tutto l’amore possibile la propria figlia, al pumto che se c’è una sola ciotola di riso, quella è per la figlia.

Nancy pare capire tutto, ma alla fine mi chiede: MA PERCHE MI ODIA E MI FA DEL MALE…

Il lavoro non è ancora finito ma dalle ultime telefonate non l’avevo più sentita così decisa e felice.

Quanto durerà?

 

DOMANDA

Ma davvero sono tutte belle (e brave) le mamme del mondo?

 

 

SONO A CASA E SONO QUASI TORNATO

Mi scuso un po’ con tutti per l’essermene andato senza salutare.

Anche ora, se dico che sono QUASI tornato è perchè , essendo in condizioni non “ottimali” e vivere per la prima volta il “Deguello” di una giornata nera di un’importante compagnia aerea, con tutti gli aerei in ritardo e con un fracazzo di indicazioni sbagliate, corrette sbagliando ancora e obbligarmi ad una corsa a perdifiato (ma quale fiato?) per andare al mio volo con l’ “on boarding closed!?!” (chi sa può capire…) che han dovuto riaprire, beh è un’esperienza che potrei fare a quarant’anni, con un po’ di euro in tasca, passare la notte in un albergo (a spese loro) e ripartire l’indomani.

Tralascio di parlare dello “show” che poi ho dovuto fare al Marco Polo con la compagnia di trasporto privata che se n’era andata perchè ero in ritardo sul termine ultimo (??) d’attesa, senza aver guardato che il volo era in ritardo di 20 minuti e mancava ancora il rito del “carousel” (ritiro bagagli).

Obbligandolo a ritornare ho salvato alti cinque naufraghi che avevano prenotato con la stessa compagnia.

Poi, al ritorno, rimasti da soli da Vicenza in poi si dimostrò anche persona perbene e assennata, confessandomi che non era la prima volta che a causa di SBAGLIATE indicazioni della sua compagnia si era trovato in grande disagio.

Comunque QUESTO viaggio, di una trentina, che ho fatto, mi ha certamente cambiato “dentro”.

Credo che dormirò una quarantina d’ore nei prossimi tre gioni.

Però un nuovo Topic l’ho già in mente.

BEN ALA’ I ME CIAVA DE POCO (Libera Esegesi)

Visto che l’assioma di Murphy ha ennesimamente funzionato  regalandomi febbre, tosse e mocceria varia, scriverei cose insensate e chi lo pensasse sarebbe nel giusto.

Quel motto antico mi intriga molto da quando ho cominciato a pensare a come, dove possa essere nato e chi lo ha pronunciato per primo e in risposta a cosa.

Perchè sono sempre più convinto che più lo si retrodata, non sia stata una persona anziana, o un bello spirito a coniarlo.

Un attor buffon di uno dei tanti Carri di Tespi della tradizione popolare italiana?

O come faceva qualcuno, qualche secolo fa,  sapere se “lo fregavano di poco o di tanto”, mica esistevano le tabelle INPS sul “tempo atteso di vita”?

Un Filosofo? Beh quelli seri possono arrivare anche a riflessioni apparentemente poco serie.

La mia opinione è che il motto provenga da un povero disgraziato, morto di fame, quella vera, e di piccoli o piccolisimi desideri inappagati , con la profonda convinzione che tali sarebbero rimasti.

Gli uomini e le donne “invisibili” al limite della immaterialità da parte delle moltitudini.

In quel caso anche un individuo di trent’anni che sicuramente non è mai stato considerato PERSONA, può pensare che la Grande Sorella lo fregherà di poco.

Direi di niente.

BEN ALA’, I TE CIAVA DE POCO…

La traduzione, per chi non conoscesse il dialetto, suona più o meno così: Va bene lo stesso, infine mi fregano di poco…

Si tratta di un’espressione dialettale molto vecchia, sicuramente di oltre un secolo fa e, a mio sindacabilissimo parere, è piena di “filosofia esistenziale” per coloro che abbiano superato la settantina.

Per gli altri potrebbe esserci ancora qualche lume di progettualità futura.

Nonostante le mie origini e frequentazioni molto popolane, non l’avevo mai sentita.

Ero al telefono con un amico mio coetaneo e, come capita spesso a questa età, ci si chiede “com’ela” (come va), ma più che una richiesta generica viene riferita a vecchie e nuove  “magagne” (acciacchi, nuove malattie e dintorni).

Io stavo dicendo al mio amico che, a causa delle vecchie e nuove “magagne”, i medici mi hanno (invano) consigliato di non fare il mio prossimo e imminente viaggio in Africa.

“Ti puoi figurare, dico all’amico, ho fatto un mutuo bancario che m’impicca per costruire una piccola fattoria nel paese di mia moglie e per il suo futuro, non la vedo da un anno e, fosse l’ultima cosa che faccio, IO PARTO!

Non sono un eroe idiota e sconsiderato, ho fatto fino a poco tempo fa una vita piena di soddisfazioni professionali, sentimentali, nei miei viaggi in Europa e in Africa ho avuto incontri, conosciuto e frequentato personaggi che starebbero benissimo in molti romanzi seri, ho “assorbito” e talora praticato il meglio di quelli che ho considerato insegnamenti da parte di qualche straordinario amico che non c’è più, non ho nesuno da accudire se non me stesso e mia moglie (a 6.000 Km. di distanza…), e IO PARTO.

La risposta del mio amico interlocutore è stata: “… eh Gasen (lui mi chiama così), per me hai ragione, tanto con tutto quello che ti sei goduto, in mezzo a qualche malaugurata disgrazia (la morte di mio figlio), BEN ALA’ I TE CIAVA DE POCO…”.

Quel “I TE CIAVA” è una sorta di metafora rispettosa per indicare “La Grande Sorella di tutti” (la Morte).

Di fronte alla mia sorpresa per una frase così densa di significati (chi vuol capire capisca e per gli altri mi dispiace per loro), l’amico vuole precisare che il “concetto” non è suo ma di sua nonna ottantenne, Sanzenata, defunta da quarant’anni, la quale l’aveva appresa dalla sua di nonna.

Fatti due calcoli l’espressione “filosofica” ha minimo un secolo e mezzo.

Ora tentare di interpretarne il contenuto che può essere fatalistico-negativo o serenamente-fatalistico (e varianti), è una cosa molto complessa per come lo sento io, quindi, poichè ho un appuntamento assolutamente ineludibile se voglio partire, il resto lo troverete nel prossimo Topic di stasera, massimo domani.

Nel frattempo, chi vuol cimentarsi con qualche riflessione, faccia pure.

P.S.

Poichè nella vita non esistono solo quella bufala del sovranismo, lo sforamento del 3%, i neGri che ci inquinano la “razza”, i mitra o i lanciagranate portatili per difendere le nostre abitazioni e i rosari da baciare alla fine di un comizio POLITICO (!) che ricorda molto la Madonna Pellegrina delle elezioni del 1948…

Per “par condicio” non parlo dei “figli delle stelle” perchè mi pare che da quelle parti esista un vuoto pneumatico.

Ecco, appunto, poichè c’è ANCHE un’esistenza personale, più o meno densa di significati, chi considerasse liberamente il presente Topic una “stronzata”, si sta guardando allo specchio.

IGNORANTI PER UN TERZO. E NOI?

Alcuni di noi dovranno fare uno sforzo ciclopico per ricordare, anche se è cosa nota che negli “anziani” la memoria del passato è più viva su quello che non sulle cose “recenti” (2/3 anni a ritroso).

I dati ISTAT pubblicati di recente affermano che il 34% dei ragazzi delle medie viene promosso, ma ha grandi difficolta nelle connessioni sinaptiche che non siano molto semplici e con note esplicative.

Sia nelle materie letterarie quanto in quelle matematiche.

Sono ore che tento di ricordare la mia e altrui situazione ai tempi delle Medie (ai miei tempi c’era pure il Latino…).

Ho frequenti rapporti con i figli di alcuni amici in età scolare primaria e devo onestamente dire che spesso sono stupito dalla loro mancanza di ragionamento su cose che magari stanno ancora studiando o l’hanno fatto l’anno precedente.

Eppure cerco sempre un approccio “giocoso” (quasi quizzarolo) sulle loro materie.

Esempio: ho chiesto a un giovane che ha terminato le medie l’anno scorso se sapeva fare lo sviluppo di un binomio elevato al cubo (a+b) alla terza e che se lo avesse saputo fare gli avrei regalato il primo CD dei Pearl Jam cui teneva molto.

Prima sorpresa: mi chiede che cosa volesse dire “sviluppo”…

Seconda sorpresa: lo sbaglia in pieno.

Il CD gliel’ho regalato lo stesso per incoraggiamento, chiedendogli solo se sapesse la differenza tra “glielo e gliel’ho”, visto il suo imbarazzo non ho proseguito.

In un’altra circostanza ho chiesto alla sorella, al primo anno delle superiori, se ricordava “Il Rapimento (non ho usato il termine ratto per non confonderla…) delle Sabine da parte dei romani” e quale potesse essere il motivo sostanziale di tale atto.

Praticamente scena muta.

Insistendo le dico che alcune cose che riguardano la nascita di Roma si mescolano con la leggenda, tuttavia le domandai se avesse un’idea di chi erano gli Orazi e i Curiazi, Attilio Regolo (il più difficile per via delle guerre Puniche) e Muzio “Scevola”, e almeno su due di loro come si svolsero, più o meno, gli eventi.

Ometto le risposte confuse ed errate.

Con qualcuno più avanti negli studi talora ho parlato di Geografia attuale.

Le risposte che ho ricevuto sono state ottime in alcuni rari casi, per il resto pelle d’oca.

Sicuramente il mio è un sistema rozzo e poco didattico e il più delle volte mi viene chiesto di poter usare il cellulare (…).

Io confermo che il cellulare PUO’ essere d’aiuto, ma se non si memorizzano a grandi linee le coordinate di un problema, e le si connette con la mente, il cellulare può anche confondere.

Concludo cercando di ricordare la mia Terza H delle Medie.

Ci siamo tenuti in contatto per una quindicina d’anni, usando la catena “informativa” di Sant’Antonio.

Beh, oltre la metà di quella classe si laureò, una decina di loro che proseguì gli studi solo fino al diploma divennero fior di professionisti e tecnici.

Dei “zuzzerelloni” (ogni classe ne aveva 5/6) si perse traccia.

P.S.

sono un coraggioso e (folle), quindi provo a sviluppare un binomio al cubo (magari il ragazzo lo ha fatto giusto e io una “shit” figura, dunque:

(a+b) al cubo “dovrebbe” svilupparsi così: ( a alla terza + b alla terza + 3a quadrato b + 3 abquadrato)

Se ho cannato… pietà e musica Maestro.

p.p.s.s.

sto rivedendo tutti i film di Sergio Leone e, pur restando “C’era una Volta il West” il mio preferito per completezza ed impegno registico (con “C’era Una Volta in America), credo che “Giù la Testa”, pur “frettoloso” in certe scene, sia un gran film.

Sulle musiche (tutte, non solo il tema principale) poi non ci resta che piangere.

Di emozione.

 

NOTA A MARGINE

Julian Assange (Wikileaks) dopo che si è visto rifiutare, dopo anni, il rifugio presso l’Ambasciata dell’Equador, è stato prelevato dalla polizia londinese.

Non entro nel merito della complesa vicenda che riguarda Assange, non ne sono più molto informato, voglio solo sottolineare che il primo annuncio di solidarietà è dei 5Stelle, e fin qui nulla da eccepire.

E’ il secondo SOSTEGNO SOLIDALE DELLA RUSSIA che mi lascia perplesso.

Sì la Russia, paese notoriamente noto (…) per le libertà democratiche che concede ai dissidenti ed alla stampa d’opposizione.

Ho l’impressione che un Assange russo NON avrebbe nemmeno fatto in tempo a raggiungere un’ambasciata in cui rifugiarsi.

Non so se ridere o piangere.

ONESTAMENTE, MENTE, MENTE…

Sarei anche pronto a scrivere un nuovo Topic, dopo aver superato (?) il nuovo “problemino” fisico che però diventa psichico in men che non si dica, è scritto sui manuali di medicina e non solo.

Lo sanno tutti quelli che ne soffrono, e sono molti.

Non riesci a pensare ad altro in modo serio, ammesso e non concesso che un mio Topic abbia quella caratteristica, la serietà intendo.

Mi risulta che nell’Antico Testamento ci sia perfino una preghiera/invocazione rivolta al Creatore per evitare quel “problemino” e connessi.

E questa non l’ho letta su quelle Bullshit Factories che sono sempre più spesso i social, russi manipolanti o meno.

 

P.S.

Questo, con tutta evidenza non è un Topic

SIDOL

Un prodotto che credevo non esistesse più.

Lo ricordo vagamente, contenitore metallico di piccole dimensioni, mi pare di colore grigio, e fu il primo (e ultimo) lavoro di casa che mi venne assegnato: pulire le maniglie di ottone di una casa enorme, con ancora le ciccatrici della guerra da poco finita.

Vedo che esiste ancora e la sua gamma d’utilizzo è diventata vasta.

Ecco, io chiedo a voi, con accorato appello, di usarla sulla mia memoria “sidolandola”.

Sono stato invitato da un conoscente che ha fatto fortuna, a ripetere a distanza di trent’anni, nella sua enorme e attrezzata taverna, una cena con dibattito finale (allora strepitoso) sulla… MUSICA!

Ed io che fui il conduttore con pieni poteri (?!) sono stato convocato, senza se e senza ma, a ripetere quella serata.

Per esperienza so che le strane e spontanee alchimie che si creano in certe riunioni, non sono ripetibili, e a nulla è valsa la mia sincera confessione di non sapere praticamente NULLA della Musica “migliore” (pinzette prego) diciamo degli ultimi dieci anni (diciamo che non conosco nemmeno quella “media” o peggiore).

Non conosco nomi degli interpreti, ne titoli degli album o di singoli pezzi significativi.

La vostra ricerca e suggerimenti vari si articola in TRE filoni:

1) interpreti e album di ogni genere (con qualche pessso significativo) “nati in questi dieci anni”, Jazz escluso;

2) nuovi album significativi di interpreti pre-esistenti prima di questi dieci anni;

3) “spruzzatina” sulla musica italiana [sono fermo a De Gregori, Fossati e De Andrè (Anime Salve del 1996!)]

Naturalmente a vostro personale gusto, deciderò poi se citarli o meno.

Altro avviso: avrò di fronte gente preparata che cercherà, con gusto sadico, di abbattere il “totem musicale” che fui a quel tempo (poco o niente male tuttavia, capirai coi cassssi che mi ritrovo…).

Forse dallo scritto non si percepisce, ma è un appello ACCORATO (fibrillante atriale con brio).

HELP! I need somebody help…

 

p.s.

Non ha importanza se non sapete come “linkare” la musica da Youtube, scrivete interprete e pezzo, che poi me lo cerco io;

p.p.s.s.

Qualcuno potrà dire: perchè non ti fai TU una ricerca su Internet?

Rispondo: l’ho fatto e per certi versi lo rifarò, ma quelle sono classifiche dei critici e molti le conoscono, a me interessano i VOSTRI PARERI!

 

Questo NON E’ il prossimo TOPIC…

Volevo solo sottolineare, e che magari qualcuno di voi desse il suo parere, su questa assurda puttanata di eliminare la prova di STORIA dagli esami di maturità,

Sono agli antipodi del “complottismo”, ma sono sempre più convinto che per la politica (p minuscola) la conoscenza storica anche scolastica sia vista come un ingombro.

Se piano piano ne riduci anche i tempi d’insegnamento è perche la STORIA è INGOMBRANTE per la politica.

Non a caso NON viene mai sottoposto allo studio il XX° secolo… guarda tì!

Chissà se per qualcuno la STORIA nasca il 4 Marzo 2018, bisognerebbe avvisarlo che non è STORIA ma storiella cronachistica con un suo indubbio valore.

Piano piano il XIX° Secolo, ma soprattutto il XX° scadranno negletti nell’oblio e allora tutti i “produttori di social BUFALE” avranno terreni vasti dove coltivare le loro vaccate.

 

p.s.

a) l’uso di un linguaggio che non mi è usuale, questa volta è voluto

b) il prossimo sarà il vero Topic, o almeno la spero

Hi Guys!