MACCHE’, NIENTE, NON MI VIENE IN MENTE NIENTE…

Volevo scrivere un Topic per comunicarvi che mi sento avantissimo, dal momento che ho deciso di abolire il ferro da stiro così avrò in modo permanente quel bel effetto stropicciato e stazzonato sempre di moda presso le STARz dello Spettacolo, eD io, perbacco lo fui.
E pensare che quando io e la mia maraja decidemmo di smettere di vestire da (poveri) damerini ed usare solo roba “second hand” il Grunge ed il Casual non erano ancora stati inventati.
Ricordo che un giorno andai a fare una “vasca” sul Listòn indossando Blu-Jeans, bianchi, della Lee, di due taglie maggiori, indossando una scarpa bianca ed una rossa (Superga di tela) e una camicia a quadri bianchi e rossi “effetto tovaja” (perchè di un vero scampolo per tovaglie si trattava) comperato agli Scampoli di Via Fincato e fatta a mano, di una misura superiore alla mia.
Quando uscivo così vestito (?) gli alti lai di Mamma Carla li sentivano fino al Bentegodi (per 5 anni abitammo in zona…).
Ma può essere un Topic questo?
No era…
Però-però…, quello di sapere qual’è il vostro rapporto con l’abbigliamento, e come sia cambiato (se è cambiato) nel corso degli anni può essere socioantropologicamente di un qualche interesse.
Imitavate qualcuno, diverso dai Cugini di Campagna?
I vestiti ve li comprava mamma, e se sì, fino a quando?
Desideraste qualcosa d’impossibile (per le vostre scarsele)?
Oppure da machi duri e puri non avete mai prestato attenzione al vestire, neanche prima di un PRIMO appuntamento con una tata, dove per tener fede al ruolo, non vi facevate neanche il bagno…che non facevate da 24.7 giorni consecutivi!
Che tempere!
😎

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COPERTINE (senza divano)…

Quando ho scritto il Topic commemorativo dei Vyly Vynyly, mi sono scordato di parlare delle (spesso) stupende copertine che li rappresentavano.
Uno di voi (el Butèl) me l’ha ricordato.
Io sceglierò le mie TRE e, se possibile, “perchè” quelle.
Chi vuole faccia pure.

pee.sss.:
non è un Topic originalissimo, ma a me va bene così 😎

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ANCHE SE DIO NON ESISTE…(*)

…basterebbe non sentirsi ogni santo giorno, individualmente o collettivamente, “THE ASSHOLE OF WORLD” (il buco del culo del mondo-n.d.t).
Non c’è miglior “atto di fede” ateo, pagano o credente che si possa fare.
Universalmente.
E non è necessario ripeterlo a se stessi come una giaculatoria, basta ricordarselo al momento giusto.

(*) trattasi, con tutta evidenza, di un’opinione personale.

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CARO VYLE VYNYLE

Oggi è la Giornata Mondiale della Rimembranza.
Da qualche anno è stato deciso che il 20 Aprile la si celebri, io vyl vynylaro non lo sapevo e ben mi sta.
Non so bene di che tipo d’operazione si tratti, spero non sia di nostalgia perchè allora non mi riguarda, non sono nostalgico.
Se invece è per tenere vivo un reperto che ha cambiato molto dei nostri costumi sociali, ci sto.
Chi ha visto “L’Uomo che cadde sulla Terra”, interpretato dal diafano David “white Duke” Bowie, dovrebbe ricordarsi che l’alieno Bowie inventa una pallina di qualche centimetro di diameto che, posta su apposito supporto, riproduce musica senza limiti di tempo.
Il flm e del 1976, il primo CD arrivò dopo quattro anni…
“Arancia meccanica” è del 1971 ma parla di una società futuribile, eppure in una scena dove quel simpatico drugo bastardone di “Alex” va alla ricerca di giovani “chickens”, lo vedi in un centro commerciale che sfoglia distrattamente di vynyly.
Ho finito da poco di guardare l’ultimo (perdibile) film di fantascienza di Tom Cruise dal titolo “Oblivion”.
Ambientazione possibile il 2070, non si capisce bene se il Cruise è un clone o il prototipo di tutti i cloni a lui uguali.
Però il Cruise, clone o non clone, su una Terra desertificata da una guerra di cui non vi dico nulla per rispetto di coloro che lo andassero a vedere, ha la sua piccola valle verde, con tanto di baracca alimentata eolicamente, dove al suo interno ha…il giradischi e un pacco di vynyly…!
Li sfoglia con distrazione e poi mette una “ballad” che non ho riconosciuto.
L’immagine nel film fa tanto “operazione nostalgia” (che non amo, ripeto, come Operazione, poi ognuno ha i sui ricordi).
Insomma libro, vynyle e caminetto è un vivere perfetto.
Non è così che va.
Però utilizzando il fermo immagine sono riuscito a vedere alcuni titoli degli LP che il Cruise (clone o non clone) tiene nella sua capanna.
Ve li posto nel post.
Bon fine settimana a todos, che per alcuni di noi termina lunedi sera alle 22.30…
😎

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When the CABASISI turn…

…la mia terapia era spendere un po’ di soldi, anche per cose superflue.
Oggi ciccia.
Qualcuno conosce qualche terapia alternativa diversa da quella di applicare una dinamo ai “suddetti” onde produrre energia elettrica a basso impatto?

RUDI MENTI…

…mai più, e per tre giorni consecutivi.
Potrebbe essere lo slogan di quei fenomeni della Gillette che hanno fatto il lancio pubblicitario del loro ultimo rasoio con lo slogan: “…dopo 10 rasature ti radi meglio della prima col NOSTRO miglior usa e getta…”.
Bravi.
Ve li vedete i rivali della Wilkinson misurare il pelo, nei due casi di specie, per denunciarli di pubblicità ingannevole?
Ma la barba non c’entra, ho fatto in tempo a radermi con l’autarchica “Superinox Bolzano” e vi garantisco che la rasatura era la stessa (voglio vedere la Gillette che la misura e mi denuncia, ma nel frattempo pre-allerto Riccardo & Ruggero, miei avvocati di fiducia, per l’eventuale -gratuito 🙂 – patrocinio).
Rudi menti nel senso di teste ruvide, grossolane e grezze?
Beh, qui mi pare che oggi non ci sarebbe che l’imbarazzo della scelta, di fronte all’eccesso d’offerta a qualsiasi ora del giorno.
Potrebbe essere Rudi (Rotta) menti!
Ma non è così perchè quello si chiama RudY ed è stato uno dei migliori “manici” (di chitarra) veronesi che io abbia visto ( assieme a Messina (Pietro?), “Ciano dei MeNphis” ed Ennio Ottofaro dei Kings), tutti rigorosamente Fender Stratocaster se non ricordo male.
Ed allora?
Allora niente, l’idea mi è venuta a causa della mail che ho inviato ad un vecchio amico nella quale un un errore di battitura mi ha fatto fare una spaziatura (“rudi menti”) dove non ci voleva (“rudimenti”).
Gli scrivevo di Politica, osservando l’ inaudita presunzione di persone senza i minimi fondamentali, i RUDIMENTI, della materia di cui trattasi.
Lui come risposta, oltre ad evidenziarmi l’involontario -ma veritiero- doppio senso di quell’errore di batitura, mi ricordò un episodio comune di 30/35 anni fa.
Eravamo a casa mia per trovare dei criteri di scelta per alcuni incarichi di responsabilità in un’organizzazione, almeno allora, di un certo rilievo.
Ma ogni volta ci trovavamo a valutare le pretese di alcuni “ghosts” che si sarebbero auto-candidati senza il minimo senso d’opportunità e di (loro) inadeguatezza.
Ad un certo punto lui sbottò così: “…ma cazzo qui se dici che c’è un posto da Presidente della Repubblica, “però” (…) ci vuole lo smoking…, sta sicuro che qualcuno salta fuori dicendoci che a casa ne ha…DUE!!”.
Ma erano 35 anni fa o era IERI?
😎

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Gazza:l ‘uomo che annusa LA PARTE DEGLI ANGELI, ma non annusa e basta…

Il sottotitolo era “La (dura) Legge de figlio di Guglielmo” (William Lawson).
Premesso che bere acolici fa malissimo, premesso che porterei a 60 anni il limite minimo per poterli bere (a quel’età c’è l’autocoscienza sviluppata ed un diritto ala libera scelta epatica che non gravi però sul tetto della Spesa Sanitaria), tutto ciò premeso, ho fatto una semi-abiura del Vino ed ora sorseggio Whissky “a cicchetti”.
Ma solo dopo mezzanotte (oddhjio se me lo offri alle dieci di sera, solo per educazione, non dico di no).
In 50 anni avrò bevuto non più di 5/6 litri di super-alcolici.
Ora mi sono inamorato del Whisky, da quello pessimo (Vat 69) a quello massimo che la scarsella permette di questi tempi (Jim Beam bourbon).
Non ho “cultura” del bere, li bevo tutti.
Ho imparato solo a riconoscere quelli cattivi da quelli accettabili.
Ho ricevuto in regalo un Irish Bushmil straordinario: fucilato sul campo senza un vero processo…di degustazione.
Un amico mi ha promesso l’amato Laphrohaig, molto torbato, inacessibile al mio budget.
Sto ancora aspettando, ma nel frattempo ho in “ghiaccio” della buona birra con cui (pare) si ami assai.
Comunque mai più di 6 centilitri per sera (scrivendo un Topic arriv a 8…e magari si vede…vergogna!).
Sì vabbè…ma LA PARTE DEGLI ANGELI?
E’ quella che evapora naturamente e viene così chiamata.
Ho un amico che siede alla “sinistra” del Creatore che ha messo in opera un alambicco catturatore di quela “parte” e mi aspetta.
Lui (l’amico) è là da tempo e mi ha confessato che il premio del Paradiso (la visione perenne del Creatore) dopo un certo periodo tende ad annoiare.
Con qualche bossa della “parte degli angeli” (fortunatamente astemi), pensiamo di rendere la cosa più terrena.
Ah, per memoria, il piacere dei sensi è sicuramente terreno, poi c’è quello dello SPIRITO…
Che si può sempre alambiccare, a volendo.
ED io lo voglio. 😎

Dolce Italia, tra Omero e Poe…

Noi Italians ci siamo sempre sentiti un popolo “epico” (al di sopra dellle normali, ordinarie, capacità Umane).
Ma non c’era nulla di nulla che potesse in qualche modo attestarlo.
Almeno fino al 25 Febbraio 2013.
Edesso possiamo esultare (?), abbiamo la possibilità di passare alla storia come un popolo epico.
Vai di là?
C’è Scilla.
Vai di qua?
C’è Cariddi.
Non vai da nesuna parte e ti trastulli a guardare, garrulo, la “cupio dissolvi” del tuo paese?
Sei nel giro-giro-tondo del gorgo Maelstrom.
Tel chì l’Omero e l’ Poe in un colpo solo.
Acadì che ql…!

LANTERNINOSOFIA

La lanterninosofia è una concezione pirandelliana secondo la quale ogni uomo avrebbe un lanternino che avrebbe come compito di mostrare la realtà.
Questo lanternino illumina ogni cosa che vediamo ma attraverso un filtro colorato dandoci una versione personale e soggettiva della realtà che non appare quindi per quello che è.
Tutto ciò che non viene illuminato risulta buio, insondabile, ignoto.
alla morte di un uomo il suo lanternino si spegne e e così la sua coscienza di vivere ma l’uomo continua ad esistere sotto altre forme attraverso il riflesso di ciò che ha compiuto in vita.
I lanternini sono alimentati da grossi lanternoni che rappresentano le ideologie.
Questa teoria si trova nel romanzo il fu Mattia Pascal.
(Alberto, Giugno 2007)