Non si può neanche dire che il Verona abbia giocato male. Ha fatto la sua parte, con i suoi limiti e i suoi difetti. Giusto per dire a fine partita: ce l’abbiamo messa, la Juve è più forte. Il compitino minimo. Solo che non basta. Perchè il disastro combinato prima, le dieci sconfitte consecutive ma anche le partitacce con Monza e Sampdoria, costringono all’impresa, meta lontana per una squadra che è evidentemente arrivata al capolinea.
La pochezza tecnico tattica è evidente a tutti, così come i limiti di una panchina, intesa come allenatori, che pone ancora più al ribasso le speranze di salvezza. Ci sono delle evidenti crepe in tutti i muri. Arrivano spifferi dallo spogliatoio, voci di stipendi non pagati, di gente che tira indietro la gamba, come nei migliori momenti di crisi. Chissà se è così, forse non è così. E’ semplicemente che il Verona è stato costruito malissimo e che mettere una pezza a questa scassata squadra non era impresa umanamente possibile.
L’entusiamo dei nuovi è durato da mane a sera, poche gare passate a coltivare la speranza. Poi anche loro sono stati fagocitati dentro ad un gruppo che ha finito da tempo la benzina e a cui è stato tolto il boost del gol con la sciagurata svendita estiva, un fallimento sportivo, speriamo non finanziario.
All’orizzonte restano dieci partite i cui la “speranza” è l’ultima a morire, ma che in realtà rischiano di diventare una tragica via crucis. E’ stata solo un’illusione, crederci è opera da fedeli veri. Il passo tra un fedele e un idiota che non si fa domande è però brevissimo. Fate voi la vostra scelta.