Non sono mai stato così in difficoltà nel fare un commento dopo un’amichevole del Verona. E’ da sabato che rimugino e non mi esce niente. Intanto mi chiedo: è questo il Verona che vedremo il 15 agosto e poi a settembre? Le vicende dell’ultima settimana con la telenovela Lazovic mi inducono a pensare che ne vedremo delle belle. Purtroppo quella promessa di “incedibilità” su alcuni giocatori è andata ad infrangersi contro la realtà. Altri, è ormai evidente, partiranno in una svendita che ci sta sorprendendo e preoccupando. La cessione di Lazovic, fatta e poi fatta saltare (ma non sono ancora convinto che sia chiusa) ci ha fatto capire che la questione tecnica in questo momento è l’ultimo dei pensieri della società. Vendere, vendere, vendere tutto il possibile, persino i fondamenti basilari della squadra, e poi ci pensiamo. Lazovic è veramente “intoccabile” sia se parliamo dal punto di vista tattico, sia se parliamo dal punto di vista ambientale e dello spogliatoio. Il “vulnus”, la ferita che ha provocato il solo parlare della sua cessione non possiamo nemmeno calcolarlo e se non si è già rotto tutto è perchè là dentro, in quello spogliatoio, ci sono delle persone veramente serie e oneste che hanno saputo fare quadrato senza sollevare altri polveroni.
Sappiamo che a questo punto partirà anche Barak (idiota io che pensavo che alla fine potesse rimanere), mentre il Cholito Simeone era già venduto nel momento stesso in cui il Verona lo ha riscattato. Quindi… Noi parliamo di un Verona che perde in un sol colpo i 40 gol della scorsa stagione, a cui aggiungiamo il miglior prospetto che c’era in casa (Cancellieri) e la rivelazione giovane (Casale). Pensare che la squadra non si sia pesamentemente indebolita è da pazzi. Ma guardiamo al campo. Cioffi che deve aver subodorato da tempo l’inghippo si sta buttando sul 3-5-2. Lo aveva fatto anche con la Virtus Verona al di là delle acrobazie dialettiche in sala stampa. Il disegno tattico è persino banale. Centrocampo più folto e raccolto, densità nella nostra metà campo, palla lunga per il centravanti (Henry o Djuric), ricerca della profondità con la seconda punta.
Da quello che ho visto contro l’Hoffenheim la concessione allo spettacolo sarà pari a zero. Il Verona difenderà è ripartirà in contropiede secondo i dettami del miglior catenaccio. Lo dico senza puzza sotto al naso e senza nessuna valenza estetica. Dimenticarsi in fretta lo splendido Verona dell’ultima stagione aiuterà però a capire in fretta quello che verrà. La cosa che mi preoccupa è un’altra: il Verona è tornato a difendere basso, troppo basso. In area di rigore. E là, quando ti attiri dentro l’area i satanassi che giocano in serie A, prendi gol con facilità. Nell’uno contro uno i difensori del Verona non hanno mai brillato. Juric e Tudor attaccavano alti, accettando il rischio. Ma sappiamo quanti gol abbiamo preso per la scarsa capacità dei nostri difensori a marcare e a difendere in area. E se prendi gol e poi fai fatica a segnarne, perdi e perdi anche male. In tutto questo c’è anche qualche dato positivo. Per esempio Kevin Lasagna. Al di là dei due gol che fanno sempre bene, questo è indiscutibilmente il suo ruolo. E quindi recuperiamo un giocatore che può diventare importante al fianco di una torre che lavora per lui. Anche Piccoli ha quella capacità di andare in profondità e in più ha dimostrato di “sentire” la porta. Non siamo messi male. Non parlo nemmeno dell’importanza di Tameze, Faraoni, Ilic e naturalmente Lazovic. Perdere anche solo uno di questi sarebbe un’altra coltellata mortale. Prima di tutto al cuore di Cioffi e poi ovviamente al nostro. Vedremo…