MONTIPO’ 7 Parate giuste al momento giusto, non belle per i fotografi, ma per i cuori dei tifosi indubbiamente sì. Solita garanzie e grande sicurezza per i compagni della difesa e per tutta la squadra. Ha anche la giusta furbizia per tenersi qualche secondo qua e là, senza indispettire l’arbitro. Solo nel finale una respinta così così, che ci ha fatto fermare il cuore per qualche secondo. Che paura.
MAGNANI 6.5 Zirkzee non è facile da marcare, sempre pronto allo scatto, alla giocata di rapina. Jack prende le misure col passare dei minuti, senza soffrire le pene dell’inferno. Ci mette il fisico, ma ci mette anche i piedi che non sono mai banali e che gestiscono i palloni con grande attenzione. Il suo problema è una struttura fisica che va spesso in sovraccarico e così è costretto a uscire prima della fine, senza più forze.
COPPOLA s.v. (dal 36’ s.t.)
HIEN 7 E’ la continuazione della partita maestosa fatta a Napoli, senza quasi un secondo tempo di quella gara. Sicuro, preciso, mai in affanno, ha grande temperamento e, soprattutto, ha finalmente trovato la continuità di prestazione. Mai una leggerezza, una disattenzione. Prende per mano i compagni e li porta fino alla fine, fino all’urlo liberatorio dopo il triplice fischio di Mariani.
DAWIDOWICZ 7 Non è un fenomeno. E questo lo abbiamo detto miliardi di volte. Non ha piedi sopraffini, e anche qui siamo tutti d’accordo. Però un aggettivo gli calza a pennello: epico. Gioca partite che sembrano usciti dalla penna di Tolkien, tutta fango, sporcizia, cuore e coraggio. Con la benda in testa, dopo che gli hanno sbregato la testa, secondo voi si spaventa? Macché. Petto in fuori e orgoglio a pacchi.
FARAONI 7.5 E poi di colpo rivedi il capitano, il campioncino della porta accanto, non Superman, ma Clark Kent, che poi sarebbe la stessa cosa, ragazzi. Gioca una partita difensiva pazzesca, semplicemente perfette. Ho perso il conto delle diagonali, dei tocchi sporchi a guastare le traiettorie bolognesi. In fiducia, quindi, non si limita a stare dietro, ma sfodera uno dei suoi cross col calibro, che finisce per diventare l’assist per il secondo gol di Verdi. Ci sei mancato, capitano.
TAMEZE 7.5 Non so quanti palloni abbia recuperato, in quella terra di mezzo, sempre più affollata, con una densità, quella bolognese, paragonabile alla nebbia della pianura padana. Difensivamente è mostruoso, inesauribile, corre a passo costante, senza strappi, ma con intensità. Ha la voglia anche di spingersi in avanti a cercare gloria. Dopo Napoli un’altra meraviglia da ricordare.
ABILDGAARD 6 + Quel poco che rimane in campo fa vedere tutto quello di buono mostrato a Napoli. Grande presenza fisica e super presenza nel gioco aereo. Le spizza tutte lui, riuscendo anche a trovare i compagni d’attacco. Peccato per il colpo alla testa che lo manda in confusione.
DUDA 6 (dal 29’ p.t.) Rispetto ai compagni, un po’ più macchinoso. Quando sembra aver fatto la giocata risolutiva, sbaglia l’ultimo passaggio, l’ultima imbeccata e rischia di lasciare campo alle ripartenze del Bologna. Ma ha esperienza e qualità per rimediare.
DEPAOLI 7 In condizione fisica strepitosa, ha otto polmoni turbo. Solca prima la fascia sinistra, poi torna a “casa”, a destra, formando con Faraoni, una catena sontuosa, perfettamente sincronizzata. Non è mai appariscente, ma ogni volta che tocca palla dici “bravo Depaoli”, perché se sa che non poter andare più in là delle sue qualità, fino a lì, però, le sfrutta tutte. E’ la tanto decantata classe operaia che va in paradiso
LASAGNA 6 Parte in fiducia e sembra avere la determinazione giusta per lasciare il segno. Imbeccato alla perfezione da Verdi, inventa uno stop spettacolare, ma poi sbaglia un gol, non così difficile, calciando di destro, che non è il suo piedi. Tanti spunti, tanti scatti. In uno di questi il muscolo fa “strap” e lo costringe a lasciare il campo. Che sfortuna, ragazzi!
LAZOVIC 7 (dal 40’ p.t.) Rimane fuori per qualche partita, infortunato. Ti aspetti che possa avere la ruggine nelle giunture e invece è più scintillante del solito. Imbrocca un paio di galoppate, condite da dribbling mai visti, che mandano il cervello in pappa agli avversari. Come per Verdi, è uno di quelli sulla cui qualità puntiamo sempre a occhi chiusi.
VERDI 9 Se ne sono dette di tutti i colori su questo ragazzo: “non ha le palle”, “non si allena bene”, “è antipatico”, è troppo basso”. Pochi, però, a dire che forse sia l’unico uomo di vera qualità di questa squadra. Due gol contro la squadra nella quale ha vissuto la sua stagione migliore. Ma sarebbe riduttivo fermarci a questo, perché dai suoi piedi si materializza sempre oro, giocate non solo belle, ma anche utili. Una storia bellissima la sua. A gennaio con la valigia già chiusa. Ora l’uomo in più per la salvezza.
SULEMANA s.v. (dal 36’ s.t.)
GAICH 5.5 Fatica tantissimo e con il Verona che aspetta per poi ripartire, questa non sembra essere proprio la sua partita. Vede davvero pochissimi palloni, ancora meno quelli giocabili. Ha il merito/sfortuna di prendersi un cartone devastante da Skorupski, per il più sacrosanto, quanto bizzarro, dei rigori. Il colpo lo manda ko e così Zaffaroni preferisce lasciarlo nello spogliatoio dopo l’intervallo.
DJURIC 6.5 (dal 1’ s.t.) Solite sportella di qualità, solita capacità di prendersi falli che fanno tirare il fiato ai compagni. Con Verdi si trova a occhi chiusi e questa è una cosa da tenere in considerazione da qui alla fine. Ha sul testone una grande occasione, ma la sciupa goffamente. Perdonato per tutto il resto che ha lasciato sul campo.
ALL. ZAFFARONI 8 Dalla partita col Napoli, insieme a Bocchetti, ha deciso di cambiare identità alla sua squadra. Il Verona è meno frenetico, più “riflessivo”. Sa che non può essere quello dello scorso anno e così si rinnova. Difende compatto, mai troppo basso, se non quando il Bologna prova il tutto per tutto. E riparte sempre e comunque. I mister hanno finalmente trovato il modo miglior per far giocare questo gruppo scalcinato, che però ci ha sempre creduto, anche quando era all’inferno. Ora si vede davvero la luce. Andiamole incontro.