MONTIPO’ 6.5 Coi piedi, così così, coi guantoni, molto meglio. Per quanto l’Empoli si dia da fare, soprattutto nel primo tempo, non è chiamato a grandi parate. Cambia il discorso nella ripresa quando si fa trovare pronto su Bajrami, che cerca il colpo grosso per due volte nel giro di pochi minuti. Attento quando serve. Quando non ci arriva lui, è la traversa a salvarlo: vedi la bomba dell’ex Henderson.
DAWIDOWICZ 6.5 Solito gladiatore che non conosce stanchezza. Gioca con attenzione e ormai quegli svarioni che ci aveva fatto vedere qualche anno fa sono solo un ricordo in bianco e nero. E insostituibile lì dietro perché non solo ha imparato a difendere bene, ma sa dare un contributo importante anche quando la squadra si riversa in attacco. Sempre più simbolo del Verona, bello, ma anche operaio.
GUNTER 5.5 Vince il duello, tutto muscoli e tecnica, con Pinamonti, che è un vero toro. E’ bravo nel gioco aereo e quando può fa partire bellissimi fendenti a cercare gli attaccanti gialloblù. Gli si spegne la luce in una sola occasione, quando l’Empoli pareggia. Cicca un pallone che, tutto sommato, sembrava facile da gestire. Peccato. Per fortuna non è stato determinante.
CECCHERINI 6.5 Muso duro e barata frac, il Cecche non ne fa passare uno. Non bella da vedere, tecnicamente parlando, è però sempre dannatamente efficace, che debba giocare d’anticipo o in contenimento. E’ il gemello diverso di Dawidowicz, che va sempre oltre le proprie possibilità. In netta crescita dopo un inizio di stagione non memorabile.
FARAONI 6 Lui che è specialista nei cross al millimetro, contro l’Empoli ne imbrocca pochi. Meno preciso del solito, concede qualche errore di troppo anche se, quasi sempre, è sempre lui a metterci una toppa. Ha una grandissima occasione di testa che solo per sfortuna non diventa un gol.
TAMEZE 7.5 Il migliore del Verona, in assoluto. Inizia da subito con concentrazione e dinamismo. A centrocampo domina e mette anche un paio di toppe in occasione di qualche giocata non eccellente di Veloso. E’ uomo ovunque e risorsa inesauribile, seppur in un Verona non brillante come al solito. Segna un gol pesantissimo e meritatissimo, premio per una gara stupenda la sua.
SUTALO s.v. (dal 48’ s.t.)
VELOSO 6.5 C’è poco da fare, anche quando sembra brillare meno del solito, soprattutto nella prima parte di gara, ti sorprende sempre con l’estrema lucidità delle sue giocate. E’ vero, sbaglia tanti palloni, in particolar modo nei primi 45 minuti, ma nella ripresa cresce, cresce tantissimo e attira a sé tutto il gioco gialloblù. Pericoloso nei calci piazzati, sta sistemando la mira per il prossimo futuro.
CASALE 5.5 Ha più di un’attenuante, a cominciare dal fatto che non giochi nel suo ruolo. E per quanto sia un jolly, ne risente. Non riesce a trovare dialogo con Caprari che, senza sponde, fatica anche lui a ingranare. Sembra un po’ fuori contesto e spesso vaga per il campo senza sapere bene dove andare e cosa fare. Ci sta una partita così così, dopo aver fatto vedere una crescita importante.
LAZOVIC 6.5 (dal 1’ s.t.) Entra lui e il Verona segna, fatalità. Bella sgroppata sulla sinistra, ancora più bello l’assist vellutato per la testa di Barak che ringrazia e segna. E’ la scossa che serviva ai ragazzi di Tudor per cambiare ritmo.
MAGNANI s.v. (dal 49’ s.t.)
BARAK 7 Parte forte e dà l’impressione di averne tanta di energia nelle gambe, nonostante gli impegni con la Nazionale. Col passare dei minuti, però tira un po’ il fiato. Ma è solo un’illusione perché si rimette a testa a bassa a costruire il gioco offensivo del Verona. Segna il gol che la sblocca, grazie alla perla di Lazovic ed è poi lui a trasformarsi in rifinitore per il passaggio al posto giusto, nel momento giusto, per il gol partita di Tameze.
CAPRARI 6.5 Nel primo tempo soffre parecchio l’assenza di Lazovic. Casale, infatti, non è capace di dargli gli stessi riferimenti e lui sembra un po’ smarrito. Eppure è dentro la partita e prova a cercare gloria con le sue classiche giocate. Nella ripresa cresce anche lui e si inventa un gran bel tiro, parato con qualche difficoltà di troppo da Vicario. Un grande lavoro e la voglia di non mollare un centimetro.
SIMEONE 6+ Lotta come un dannato e prende una vagonata di scarpate, al limite della legalità. Oltre il danno la beffa, perché per un gesto di stizza si becca anche un giallo, ingiustissimo. Non lo turba, però, perché si danna l’anima e prende un sacco di palloni vaganti che aiutano la squadra ad alleggerire la pressione dei toscani. Gli manca solo il gol.
HONGLA s.v. (dal 48’ s.t.)
ALL. TUDOR 7 Temeva l’Empoli, talmente tanto da parlare di partita più importante della stagione. A ragion veduta, direi. I suoi sembrano avere un po’ di ansia da prestazione, quasi fossero costretti a vincere. E poi i toscani giocano bene. Nella ripresa Veloso e compagni si scrollano di dosso la sensazione e trovano subito il vantaggio. E anche quando vengono ripresi, non si arrendono e provano, con tanto cuore e non altrettanta testa a vincerla. Ci riescono e staccano a dieci punti il terzultimo posto. Ha ancora senso parlare di salvezza e basta?