VACCINO, SORPRESA NELL’UOVO
L’augurio è che quest’anno la sorpresa nell’uovo di Pasqua sia quello che tantissimi cittadini si aspettano: una dose di vaccino.
Siamo drammaticamente in ritardo. Lasciamo stare Israele, Gran Bretagna, Stati Uniti che hanno cominciato a vaccinare i trentenni. Pensiamo al Messico: sta riaprendo dopo una vaccinazione di massa. La Serbia: ha già vaccinato oltre il doppio della media Ue. Nessuna remora a procurarsi i vaccini russi piuttosto che cinesi.
Non mi sogno di pensare che possiamo uscire dall’Unione europea (per stare peggio ancora nell’Italietta autonoma?). Ma, come ha osservato anche l’Oms, fallimento totale nella vaccinazione Ue: solo il 10% della popolazione.
Inutile raccontarcela. Più che comprensibili le proteste del mondo economico. Ma non ne usciamo, non possiamo riaprire, se non dopo una vaccinazione di massa almeno delle fasce più anziane; altrimenti mandiamo in tilt gli ospedali e sarà una strage ulteriore.
Ha ragione Massimo Cacciari quando ha detto al Corriere che le Regioni sono un fallimento, catafalchi di burocrazia. Hanno complicato ulteriormente un’emergenza senza precedenti muovendosi in ordine sparso sulla priorità delle vaccinazioni, generando il caos nelle prenotazioni.
L’augurio, del tutto simbolico, è il vaccino nell’uovo. Cioè una ripresa decente dell’immunizzazione dopo Pasqua.