La favoletta della ridistribuzione dei migranti nei Paesi Ue è già stata affossata. La pietra tombale l’ha messa la Danimarca approvando, a larghissima maggioranza, una legge che vieta l’ingresso di qualunque migrante nel proprio Paese.
La Danimarca, non un becero Stato sovranista, ma l’incarnazione della progressista socialdemocrazia scandinava, sempre aperta ed accogliente.
Chiunque faccia richiesta di entrare in Danimarca, intanto deve andarsene in Africa (a quanto pare in Ruanda), a poi restare là finchè la Danimarca valuterà se abbia o meno i requisiti…By, by.
Come ha spiegato don Dante Carraro, dei Medici con l’Africa, solo una ripresa economica del Continente Nero potrà fermare la migrazione. Ma molti sostengono che, con la colonizzazione cinese dell’Africa, questa ripresa non arriverà mai.
Visione piuttosto ideologica del colonialismo. Come se il Paese colonizzatore avesse interesse a distruggere quello colonizzato. Il contrario: ha interesse a farlo crescere per sfruttarlo meglio.
L’esempio siamo noi. Colonizzati e occupati militarmente dagli Usa, dalla fine della guerra ad oggi (cioè da quasi 80 anni), gli americani, oltre alle loro forze armate, ci diedero anche il Piano Marshall. Risultato. Con la ripresa economica, lasciammo perdere il Chinotto, e iniziammo a bere la schifezza della loro Coca Cola, a comprare i jeans fino ad andare e a portare i figli a mangiare (altra schifezza yenkee) ai MacDonald’s…
La colonizzazione è poi sancita dall’adozione della lingua del conquistatore: termini anglosassoni che dilagano a 360 gradi. Ma pensate alla prima follia: aver chiamato i nostri prodotti d’eccellenza “Made in Italy”. Non prodotti in Italia, ma Made in Italy: cioè nel Paese colonizzato dagli Usa…
Tornando ai migranti potrebbero essere le forze armate Usa a difendere i sacri confini della loro colonia. Ma non hanno interesse a farlo perché, arrivino dall’Africa o dall’Est Europa, anche i migranti si mettono a mangiare e comprare le schifezze americane, dalla Coca cola ai jeans…
Fine della storia.