L’imprenditore Bruno Cesaro, ospite a Rosso & Nero, ha fatto un paragone agghiacciante.
Ha ricordato che quando a Napoli scoppiò il colera nel 1973, in tre giorni furono vaccinati quasi 800 mila cittadini, in una settimana un milione.
Praticamente la stessa cifra che oggi il Veneto ha vaccinato mettendoci tre mesi! Quel Veneto che Luca Zaia vanta essere la regione italiana più efficiente nella vaccinazione…
Il Paragone con la Napoli del 1973 è avvilente a dir poco. Zaia parla spesso di Rinascimento, in realtà stiamo vivendo il ritorno ad una inefficienza medievale. Non riusciamo a programmare nemmeno le prenotazioni, figuriamoci le somministrazioni…
Certo nel 1973 a Napoli i vaccini per il colera c’erano. Quindi preoccupiamoci anzitutto del rifornimento. Qui Zaia ha ragione: compriamo subito Sputnik senza aspettare il permesso dalla Ue.
Invece che procurarci i vaccini continuiamo a diffondere il panico sugli effetti collaterali, i trombi, di Astrazeneca. Quando è evidente che queste notizie allarmistiche sono il frutto delle guerra politico-economica tra le big pharma. Ma i nostri media le avvallano.
Per giorni sui siti principali, Corriere e Repubblica, è rimasta la notizia della giovane insegnante morta a Genova dieci giorni dopo il vaccino. Devono ancora farle l’autopsia; quando la fecero al povero insegnante di clarinetto si scoprì che era morto d’infarto, quindi il vaccino non c’entrava nulla.
Il dato inglese è che su 18 milioni di vaccinati Astrazeneca ci sono stati 30 casi di trombosi cerebrali. Ovviamente manca il raffronto opposto: su 18 milioni di non vaccinati quanti sono stati i casi di emorragia cerebrale? Non si sa, forse più ancora dato che questa grave patologia è molto diffusa.
Invece di pensare a vaccinare tutti come nella Napoli del 1973, continuiamo a spaventare i cittadini, col contributo irresponsabile dei nostri mezzi d’informazione.