Teoricamente anche l’Asl di Napoli potrebbe essere denunciata per sequestro di persona: ha obbligato i giocatori partenopei a restare in città, ha impedito loro di andare a Torino a giocare con la Juve; creando gravi danni non solo alla società di De Laurentis ma all’intero sistema calcistico.
Le accuse a Matteo Salvini sono diventate una farsa, che sta producendo più vantaggi che danni al leader della Lega.
Ma il vero sequestro di persona è un altro, quello subito da Nacola Cosentino: costretto a restare, non quattro giorni su una nave, ma oltre tre anni in carcere; salvo venire in questi giorni assolto.
I media hanno ignorato questa autentica barbarie giudiziaria, la lunga carcerazione preventiva, prevista – tra le democrazie europee – solo nel nostro Paese.
Qualche articolo su alcuni giornali, silenzio totale della Rai, ampio risalto solo sul Riformista il giornale on line (di sinistra) diretto da Piero Sansonetti, unico media davvero garantista.
Sansonetti ha spiegato che, grazie anche al decreto “spazzacorrotti”, la carcerazione preventiva dilaga sempre più nel nostro Paese. Quando sarebbero comunque più che sufficienti gli arresti domiciliari di fronte all’ipotesi – sempre messa in campo da certi magistrati – del pericolo di fuga o di reiterazione del reato.
Andrebbero o no processati per vero e autentico sequestro di persona quei pm che hanno lasciato per oltre 3 anni in carcere Nicola Cosentino? Non se ne parla. Per quante ne abbiano combinate certe toghe da Enzo Tortora in avanti non c’è notizia di una sola seria sanzione a loro carico.
Anche oggi, di fronte allo scandalo Palamara, si parla massimo di dimissioni dal Csm. Cose se a suo tempo fosse bastato far dimettere Cosentino da parlamentare e responsabile di Forza Italia in Campania…
Arriverà mai una seria riforma della giustizia, basata sulla separazione delle carriere e una precisa responsabilità giudiziaria dei magistrati che sbagliano (come avviene, tanto per dire, con i medici)? No, non arriverà mai. A meno che il politico che dovesse proporla non voglia rischiare di finire in carcere preventivo…

