Tutti – giustamente – scandalizzati per i tagli alla sanità avvenuti negli anni scorsi, per la mancata assunzione di medici. C’è la responsabilità della politica, ma non solo
Ernesto Galli della Loggia sul Corriere ha scritto che non sono mancati solo gli investimenti sulle infrastrutture, a partire da quelle sanitarie, ma anche sulla ricerca, sulla messa in sicurezza degli edifici scolastici, etc. etc.
Come mai? Perché noi cittadini elettori per primi abbiamo voluto un welfare, cioè investimenti pubblici, che producessero anzitutto soldi. Soldi nelle nostre tasche: “aumenti di stipendio, pensioni di invalidità fasulle, baby pensioni, cassa integrazione, regalini da 80 euro, reddito di cittadinanza, sussidi e agevolazioni più varie”
Galli della Loggia sottolinea che, se la sanità del Sud è al tracollo, lo è perché i governatori di quelle regioni hanno investito anzitutto sul clientelismo. Ma pensiamo anche qui da noi: che senso ha aver finanziato con denaro pubblico ogni sagra di paese? Quanta terapia intensiva in più si poteva fare?
Galli della Loggia scrive ancora: “in una democrazia, si sa, a meno che non vi siano personalità autentiche di statisti, la politica e tutto quanto le ruota attorno, stampa compresa, segue sempre più o meno pedissequamente la volontà del pubblico, la quale poi, alla fine, è la volontà degli elettori.
Quindi c’è sicuramente la responsabilità di una classe politica (tutti i governi, di ogni colore) inadeguata. Ma dov’era il nostro senso civico? La consapevolezza che bisogna potenziare lo Stato e non pensare solo a mettere soldi pubblici nelle nostre tasche.