Federico Rampini nel suo fondo sul Corriere, come sempre molto interessante, spiega che la colpa di noi occidentali è di essere (mediamente) ricchi. E questo spiegherebbe tra l’altro il fatto che i giovani, e non solo loro, stanno shierandosi con i palestinesi e contro israele perché loro, i palestinesi, hanno il merito di essere poveri, mentre gli israeliani la colpa di essere diventati ricchi, in particolare dopo gli anni ’80.
Rampini sottolinea che anche la metà e più del mondo, cioè Cina e India, sono impegnati a migliorare le condizioni economiche dei loro cittadini. Senza farsi pippe sulla difesa dell’ambiante.
Trascrivo in lungo passaggio del fondo di Rampini. “La ricchezza dell’Occidente, o quella di Israele, è diventata la prova schiacciante di una colpa: si accompagna alla certezza che questo benessere è il frutto di crimini contro l’umanità. Applicando questo dogma a tutto l’Occidente, la storia degli ultimi secoli dalla rivoluzione industriale in poi è un vasto romanzo criminale degno di Emile Zola: un paesaggio infernale di sfruttamento abietto, sofferenze, guerre coloniali, saccheggio delle risorse naturali. Nulla di buono ha fatto l’Occidente visto che la sua opulenza è legata alla miseria degli altri e al riscaldamento climatico. Tra le conseguenze di questa narrazione abbia l’illegittima etica delle frontiere nazionali (come possiamo negare l’ingresso ai poveri della terra, se la loro sofferenza l’abbiamo creata noi?) e l’urgenza di bloccare lo sviluppo economico foriero di un’Apocalisse ambientale: Queste convinzioni animano tanti giovani”.
Mi auguro non animino anche i frequentatori di questo blog…