Confusione in campo. Con giocatori che si impegnano sì (solo un tempo o poco più, come ormai consuetudine settimanale dall’inizio del campionato) ma non arrivano a tirare in porta. Non arrivano ad avere un guizzo importante, una giocata di classe o anche solo semplicemente un atto di coraggio. A volte basta provare a saltare l’uomo per creare la superiorità numerica. Si preferisce invece scaricare il pallone al poveretto più vicino giusto perché sia lui a (non) prendersi la responsabilità di fare qualcosa.
Confusione fuori dal campo. Durante e dopo la partita. Onestamente diverse scelte sulla formazione odierna e le dichiarazioni post gara di Foscarini mi hanno un po’ spiazzato. Perché epurare completamente Minesso e Clemenza? Perché inserire Marcandella a pochi minuti dalla fine quando può incidere poco o nulla sul risultato finale? Foscarini mi ha risposto che cerca alcune caratteristiche e che quindi se mette in campo alcuni giocatori invece che di altri è perché pensa che possano portare la squadra alla salvezza. Inoltre, dopo due sconfitte di fila forse puoi dire che “sei stato sfortunato”, che “meritavi di più”, che “ti sei impegnato”. Dopo 5 non c’è una scusante una che tenga. Capisco che il tecnico debba tenere su in qualche modo la baracca e che quindi non si possa permettere di buttare via tutto ma onestamente ritengo sia fuori luogo aggrapparsi a frasi fatte che mal si adattano a questa sconfitta.
Non so onestamente se domani mattina Foscarini sarà ancora l’allenatore del Padova: so solo che ho visto il presidente Bonetto distrutto da una parte e incazzato nero dall’altra. Di sicuro, sia che l’allenatore rimanga sia che gliene subentri un altro, il terzo dall’inizio, a gennaio ci sarà una sorta di piccola rivoluzione. Tante facce cambieranno. E per salvare la B ad ogni costo la proprietà metterà mano al portafoglio. Chissà forse nemmeno Zamuner in questo momento può dormire sonni tranquilli.
Tutti sono sotto accusa. Nessuno escluso.