Circola la battuta: dobbiamo preoccuparci di più per il Coronavirus o per il Corano-virus? Al di là della battuta la domanda è: vero o no che l’autentica pandemia, quella che nella storia ha provocato più morti, è il fanatismo religioso?
Non dimentichiamo certo che, per secoli e secoli, c’è stato anche il Vangelo-virus: caterve di morti con le crociate, l’inquisizione, la pulizia etnico-religiosa degli Ugonotti nella notte di San Bartolomeo.
Oggi però nessuno ammazza inneggiando a “Gesù è grande!”, ne a Jahvè o Budda o Visnù; ma solo al grido di “Allah akbar!”, a dimostrazione che ora il fanatismo religioso più pernicioso e letale è quello islamico.
Contro questo virus scarseggiano poi sia la ricerca che le contromisure. Dobbiamo rallegrarci o preoccuparci che sia successo a Londra e non qui da noi che, appena uscito dal carcere dove era stato condannato per terrorismo, il terrorista islamico sia tornato a colpire? Direi la seconda, perché in tutto il mondo occidentale si sottovaluta questo virus. Siamo all’Eurabia profetizzata da Oriana Fallaci
Magari in nome di un’apertura democratica alle diversità culturali e religiose, anche quando sono aberranti.
Proviamo ad immaginare come reagiremmo se la Chiesa cattolica dicesse alle nostre donne di velarsi per non tentare mostrando il viso e il corpo. Penso che imporremmo il Tso – trattamento sanitario obbligatorio – a qualunque religioso cattolico osasse promuovere una mostruosità del genere. Invece accettiamo che nelle nostre città girino donne islamiche, velate in strada e schiavizzate in casa. E’ per rispetto della diversità religiosa?…
Silenzio totale, accettazione passiva di questa violenza sulle donne islamiche. Anche le femministe, mute come sardine in scatola, e preoccupate solo che non si diffonda il virus-Weinstein…
E per isolare il Corano-virus, il virus del fanatismo religioso islamico, dobbiamo forse sperare nelle ricercatrici dello Spallanzani o in chi altro?