MONTIPO’ 7 Tiene in partita il Verona quando i gialloblù sembrano ormai pronti al baratro. Bravo su Krstovic e mezzo miracolo su Banda. E non sono parate per i fotografi, anzi. C’è davvero poco altro da aggiungere, anche perché sui gol davvero poteva nulla.
TCHATCHOUA 6.5 Le gambe ci sono. I piedi non sempre. Nel senso che ha tante occasioni per mettere dentro bei cross e non sempre le sfrutta a dovere. Però ha davvero una bella corsa e va detto che è adattato da destro di difesa, essendo lui un più incline ad attaccare. Cresce nel corso della partita e nella ripresa a tratti si fa arrembante. Quando aumenterà la qualità, sarà dura tenerlo fuori.
HIEN 4.5 Non so se fosse in condizioni fisiche complicate, ormai si fa fatica a sapere come stiano veramente i giocatori, blindati a Peschiera. Ma se stava bene, c’è da mettersi le mani nei capelli. Ne combina di tutti i colori, sbaglia a ripetizione e soprattutto regala il gol del vantaggi oal Lecce, dimenticando che Oudin non gioca nel Verona. Ma tante altre disattenzioni, che fanno sembrare Amione il degno erede di Nesta.
AMIONE 7 Anche lui spesso brutto anatroccolo, per una partita diventa cigno, facendo sfigurare il tanto più chiacchierato Hien, che sembrava destinato a chissà quali grandi squadre. Attento dall’invio fino a quando Baroni lo richiama in panca, stanco morto. Bravo anche a impostare da dietro, dimostrando un mancino non così malvagio. Deve trovare fiducia e magari non sarà solo una pedina da sfruttare per le emergenze.
COPPOLA s.v. (dal 46° s.t.)
TERRACCIANO 6 Ormai è una certezza di questa squadra. Anche perché seppur non giocando una partita indimenticabile, il suo lo fa eccome. Non tira indietro la gamba, nemmeno se davanti gli si presenta un bulldozer. I vent’anni lo assistono quando deve fare tutta la fascia, ma anche lui non è un super eroe e a volte è costretto a tirare il fiato.
FOLORUNSHO 5.5 Per la quantità di chilometri che corre, dispiace non promuoverlo a pieni voti. Ma l’incertezza su Gonzalez, che viene lasciato tirare indisturbato per il gol del 2-1 del Lecce è troppo lampante. Poi, a dire il vero, comunque, questo sembra il suo modulo. E’ bravo a guardare le spalle a Duda, che ha libertà di fare gioco.
DUDA 7 Eccolo finalmente veramente a suo agio, in un modulo che ne esalta le qualità. Gioca un numero considerevole di palloni, sempre con grande qualità. Costruisce tanto, ma spesso i compagni non colgono. Pericoloso anche quando si affaccia verso la porta leccese. Ha una grande occasione da fuori, ma Falcone fa il miracolo. Ottima anche la palla dopo un errore di Ngonge sottoporta ma anche in questo caso il portiere giallorosso si supera.
SUSLOV 5 Tanto fumo, gran poco arrosto. Si muove tanto, ma di concreto combina poco e non fa di tutto per confermare di essere naturalmente leggerino. Fatica nei contrasti e spesso va a terra troppo facilmente. Ha una buona occasione nel secondo tempo, ma calcia alto.
BONAZZOLI 6 (da 30° s.t.) Subito dentro la partita, a rompere le scatole ai leccesi.
NGONGE 7 Resuscita il Verona, aiutato da Djuric, con un gol da fenomeno, mettendola tra le gambe di Falcone. Nella ripresa ci crede e inizia a fare il funambolo, facendo ammattire i ragazzi di D’Aversa. Batte una punizione sublime, ma il portiere del Lecce è in serata di grazia. Vero che cerca spesso la giocata, ma uno così, quando c’è con la testa, non secondaria come cose, non può stare in panchina.
MBOULA 5 Mica facile giocare dal primo minuto, una partita di una pesantezza determinante per la classifica. Soprattutto se il campo non lo vedi da mesi. E sì che non parte male. Ma poi non dà continuità, non aiutato da una prestazione non certo all’altezza di tutto il resto della squadra.
LAZOVIC 5 (dal 16° s.t.) Ha sul piede un pallone d’oro, ma si impappina sul più bello. Sarebbe stato il gol della vittoria.
DJURIC 6.5 Non è un campione, altrimenti non sarebbe a Verona. Ma a me fa ridere quando ci si accanisce con un giocatore, come se i compagni facessero cose sublimi. Il suo lo fa sempre, ed è quella roba lì, andare a cercare nello sporco della partita, fare a sportellate. Se siete esteti, giratevi dall’altra parte. Fatto sta che c’è lui nei due gol del Verona. Soprattutto, ovviamente, nel secondo, quando si trova finalmente un pallone degno per il suo testone. Continuate a criticarlo, magari non smette di segnare.
ALL. BARONI 6.5 Primo tempo tutto sommato anonimo, con poche idee, secondo decisamente migliore. Cambia modulo e passa alla difesa a quattro. I meccanismi arriveranno, ma, se non altro, nella ripresa i suoi ragazzi ci hanno messo il cuore e si sono comunque trovati a rincorrere, ingiustamente. Il pareggio rompe la serie negativa, ma può anche essere considerato stretto. Ora deve portare avanti con forza le sue idee e non tornare indietro, facendo l’errore di inseguire il fantasma di chi c’era prima.