MONTIPO’ 6 Una parata difficile su Kaio Jorge. Il resto è ordinaria amministrazione. Qualche incertezza sulle uscite, ma non poi così gravi. Controlla le conclusioni da fuori del Frosinone senza quasi sporcarsi i guantoni.
TCHATCHOUA 6.5 Passano le partite e si sente sempre più a suo agio nel ruolo. Prova ne siano due o tre chiusure in scivolata molto delicate, ma allo stesso tempo pulite e perfette per tempismo. Non perde lucidità quando deve spingere nella metà campo avversaria, ma i cross non gli riescono sempre col buco, prendendo come esempio le ciambelle. Spende tanto, e gli capita di perdere il passo, ma è sempre bravo a recuperare.
MAGNANI 7 La difesa a quattro è il suo naturale terreno di gioco. In coppia con Dawidowicz trova sicurezza e meccanismi che si fanno sempre più solidi. Non importa chi debba marcare, il risultato pende sempre dalla sua parte. Sta talmente bene fisicamente che si spinge anche verso la porta dei ciociari. E cerca pure il gol con una grande botta che però finisce in curva nord.
DAWIDOWICZ 7 Dopo una settimana di voci di mercato che lo davano vicino all’Atalanta, gioca un’altra delle sue tante partite da libro cuore. Per quanto sgraziato sia, è gran dura passarlo via per gli avversari che vanno sistematicamente a schiantarsi. Vero, si fa un po’ sorprendere sul rimpallo del gol del pareggio, ma non era affatto facile, perché la spizzata di Barrenechea lo manda fuori tempo.
CABAL 6.5 Dopo Roma conferma di stare bene e di essere in fiducia. Merito di Baroni che evidentemente ci ha lavorato tanto. E’ uno che per natura sarebbe più propenso ad attaccare, ma è dietro che fa le cose migliori. E anche quando si fa sorprendere, recupera grazie alle sue grandi doti atletiche. Crescita continua, anche nei momenti più difficili.
VINAGRE s.v. (dal 43° s.t.)
DUDA 6 Nella prima parte del match, quando è il Verona a comandare, è bravo a far girare tutto alla perfezione, dando tempi di gioco ai compagni. Intanto Serdar gli copre le spalle. Il suo momento “sliding doors” arriva quando sbaglia il calcio di rigore. Sembra rimanere un po’ troppo con la testa sull’errore e inizia a correre un po’ a caso. Spreca energie e a lungo andare lo paga.
DANI SILVA s.v. (dal 36°s.t.)
SERDAR 6 Abbastanza scolastico, va sul pratico badando poco ai fronzoli. E’ bravo a fare filtro in mezzo al campo, lasciando, ovviamente, a Duda il compito di costruire il gioco. Bene un paio di ripiegamenti difensivi. Spende molto, finisce la sua partita in riserva.
TAVSAN 5.5 (dal 18° s.t.) Gli arrivano le briciole e fatica pure a raccoglierle.
SUSLOV 7 Innanzitutto diciamo che prendersi il pallone del secondo rigore, dopo uno sbagliato, e andare sotto la curva sud con la sua personalità fa di questo ragazzo il nuovo leader della squadra. Ma è la classica ciliegina sulla torta di una prestazione praticamente perfette. Tanta corsa, tanta qualità e tanta voglia di andare a prendere alti gli avbersarsi. Grinta e idee. E piedi buoni per trasformarle da idee a fatti.
FOLORUNSHO 6.5 Il primo tempo sembra la continuazione della partita contro la Roma. Tutto grinta e una condizione fisica finalmente ritrovata. E’ ovunque e con Noslin si divide il compito di fare il falso nove. Accusa un po’ la fatica nella ripresa con un paio di giocate sballate, in condizione di vantaggio per il Verona. Sta un po’ a guardare sul colpo di testa di Kaio Jorge, ma la situazione era complicata.
LAZOVIC 6 Un buon primo tempo, con giocate che ricordano i suoi momenti migliori. E’ dentro ogni azione d’attacco del Verona e trova belle sponde con Noslin. Nella ripresa cala un po’ fisicamente. Gestisce male situazioni potenzialmente interessanti. Mister Baroni se ne accorge e lo richiama in panchina
HENRY 5.5 (dal 18° s.t.) Ha sul destro il pallone della vittoria, lo sbaglia.
NOSLIN 6.5 I primi minuti sono oro. Subito dentro la partita, si fa trascinare dallo stadio che ne capisce subito l’impegno. Ha coraggio e cerca la porta, seppur con poca fortuna. Ma è perfettamente calato nell’atmosfera gialloblù. Si prende anche il calcio di rigore che poi, però, Duda sbaglierà. Finisce la sua partita largo a sinistra, dopo aver fatto soprattutto il falso nove. Il Bentegodi lo applaude
CRUZ 6 (dal 36° s.t.) Si guadagna il “sei” con un assist stupendo per Henry, che sbaglia.
ALL. BARONI 6 + A lunghi tratti un buon Verona, che ha nuove idee di gioco e che con il falso nove non dà punti di riferimento. E’ il modo di giocare più vicino alle sue idee. E infatti quando mette dentro Henry, svaniscono le certezze viste fin lì. Nella ripresa i suoi indietreggiano un po’ troppo, forse impauriti di lasciare altri punti per strada. I suoi sbagliano il quarto rigore di fila. E’ un fondamentale, i suoi ragazzi devono metterci qualcosa di più.