MONTIPO’ 6 Una bella parata su Kastanos che di testa, da due passi, si fa ipnotizzare. Non è costretto a grandi altri interventi. Sul gol non può arrivare.
THATCHOUA 4.5 Nel primo tempo è uno dei meno peggio. Non una medaglia da mettersi al petto, ma meglio di niente, dai. Nella ripresa un errore ai limiti delle comiche spiana la strada al gol della Salernitana. Capisco un contrasto di gioco, ma questa squadra non può permettersi di fare beneficienza agli avversari. E lui aveva ancora addosso il vestito da Babbo Natale.
TERRACCIANO 5.5 (dal 14° s.t.) Meglio di Tchatchoua, e non ci voleva sta grande impresa. Anche lui, però, un po’ svagato.
DAWIDOWICZ 6 L’unico, insieme a Montipò, a salvarsi. In un modo o nell’altro la porta senza a casa, a costo di rimetterci la testa (gioca per quasi tutta la partita con un vistoso turbante). Esteticamente rivedibile, tatticamente non sbaglia. E lascia tutto sul campo, come sempre.
HIEN 5 Non può essere lui. Perché Se ci sono momenti in cui lo riconosci, ce ne sono tantissimi, troppi, in cui pare essere alla prima partita a professionista. Dovrebbe essere Dawidowicz quello impacciato e invece è lui a sembrare l’adolescente al ballo del liceo. Fisicamente non sarà al massimo, ma così è troppo.
CABAL s.v. (dal 42° s.t.)
DOIG 4.5 Sulla spinta dello spezzone positivo contro il Cagliari, si merita una maglia da titolare. Dimostra di non meritarla affatto. Soffre Candreva che, oltre a dargli lezioni di tecnica e tattica, è un volpone che di Doig ne mangia due o tre a colazione. Sempre in ritardo, sempre costretto a rincorrere. Se deve fare qualcosa, nove volte su dieci la sbaglia
HONGLA 5 Senza Duda di fianco anche lui gioca al buio. Il centrocampo salernitano ha tutto altro impeto e vigore, più voglia di arrivare primo sul pallone. Lui è sempre un secondo in ritardo e questo lo costringe a fare le cose senza un minimo di lucidità. Nella pochezze generale di idee, lui non ha i mezzi per chiamarsi fuori dal piattume.
SUSLOV 5 Gioca male, malissimo. Fa il regista al posto dello squalificato Duda. Avrebbe le qualità per farlo, ma le lascia a casa. Sbaglia una quantità non accettabile di gol. Però, se non altro non rimane sui suoi errori, non esce definitivamente dalla partita, prova a rimettere le cose in ordine, senza successo, mi pare evidente. Questo lo assolve? Assolutamente no
NGONGE 5 Quando ha il pallone tra i piedi sembra sempre in grado di inventare la giocata giusta. Poi, se conti le occasioni importanti, una, ti metti le mani nei capelli. Sbaglia solo solo davanti a Costil. Ci ha abituato a grandi gol, ma è ora che faccia anche quelli non da leggenda. Troppe giocate a testa bassa, senza cercare i compagni.
FOLORUNSHO 4.5 In difficoltà sin dai primi minuti. Gioca in una posizione di campo, nei tre dietro la punta, che non lo aiuta affatto. Poco fiato, poche idee, poco senza della manovra. Non va mai in appoggio e anche quando riesce a sganciarsi sulla trequarti non trova soluzioni degne di nota. Un pesce fuor d’acqua.
MBOULA s.v. (dal 42°s.t.)
LAZOVIC 5 Una sola giocata in sessanta minuti di partita. Il resto è una noia che sta diventando abbastanza snervante. Costretto spesso a indietreggiare, cedendo alle sgroppate di Mazzocchi e Candreva. Non riesce a saltare l’uomo, non trova la superiorità numerica. Fuori partita, come la maggior parte della compagnia.
BONAZZOLI 5 (dal 15° s.t.) Le parole di Sabatini, diesse della Salernitana, che ne ha parlato come di una continua delusione, anche a Verona, avrebbero dovuto dargli la scossa. No, non è successo.
DJURIC 5 Il Verona gioca una partita in difesa, riuscendo poche volte a farsi vedere nei pressi dell’area salernitana. Con Fazio è dura, è un armadio a quattro ante come lui e questa volta i duelli aerei gli dicono male, malissimo. Qualcosina meglio nella ripresa, nello l’assist per Ngonge, solo davanti alla porta. Ma poca roba in 85 minuti.
HENRY s.v. (dal 38° s.t.)
ALL. BARONI 4 Il peggior Verona della stagione, sopraffatto dall’organizzazione e dalla voglia della Salernitana di venire al Bentegodi a vincere. I suoi si fanno mettere lì e riescono con fatica a uscire dalla propria metà campo. Al netto del fatto che la squadra di Inzaghi non sia il Real Madrid, è sconcertante che non si riescano a fare tre passaggi di fila. Ci impiega troppo a cambiare chi avrebbe dovuto lasciare negli spogliatoio dopo il primo tempo. Manca un rigore, ma un errore dell’arbitro, per quanto grave, non può diventare in alibi. Una sconfitta che complica di nuovo tutto.