MONTIPO’ 5 Non ci prova nemmeno ad accennare l’uscita sul gol del pareggio del Torino. E vabbè, non che sia mai stata una sua grande prerogativa. L’errore più grave, però, lo commette su Pellegri, che da posizione difficilissima pesca il jolly e la infila in mezzo alle gambe del portiere gialloblù.
CENTONZE 5.5 Rovina una partita tutto sommato attenta e diligente addormentandosi in maniera fantozziana su Savva che ringrazia e pareggia. Pesa troppo questa incertezza, che arriva dopo quella vista contro la Fiorentina su Castrovilli. Prova a rimediare spingendosi in avanti con generosità, ma anche in quel frangente i crossi che meritano questo nome sono altro.
MAGNANI 7 E’ vero che Zapata non sia in grandi condizioni fisiche, ma lui, in ogni caso, mette in campo tutte le sue migliori qualità: forza fisica, senso del tempo e capacità di impostare da dietro. Una prestazione mai in discussione, nemmeno dopo un cartellino giallo “necessario” per fermare un potenziale contropiede del Toro. Baroni lo richiama nel secondo tempo proprio per evitare rischi espulsione.
DANI SILVA 6 (dal 17° s.t.) Entra bene in partita.
COPPOLA 5.5 Finché deve marcare Sanabria le cose vanno anche bene. E le cose gli vengono agevolate da un Toro che fa di tutto per limitarsi al ruolo di sparring partner. Le cose si mettono male quando in campo entra Pellegri. Da lì in avanti diventa un incubo. Fatica a tenerlo buono e gli lascia sempre qualche centimetro di troppo, che permette all’attaccante granata di gestire bene i palloni. Troppo morbido in occasione dell’1-2. Non si può affrontare così gli ultimi minuti di una partita chiave.
CABAL 5.5 Partita discreta, con tante buone letture difensive. E questa è una bella notizia, perché lui a difendere ci ha sempre pensato poco e invece questa cosa fa capire che sta maturando. Ma c’è un però, perché quando il Torino alza appena appena i giri, si incasina e le gambe non gli girano più. Si addormenta nell’azione del pareggio granata, lasciando inspiegabilmente libero Lazaro di crossare per il più facile degli assist.
VINAGRE 6 (dal 36°) Il suo lo fa.
DAWIDOWICZ 6 Baroni lo mette davanti alla difesa, come ulteriore protezione per la retroguardia. Ci mette fisico, grinta e passione, cose già viste, insomma. Interpreta nel migliore dei modi le indicazioni, segue passo passo Ricci e si dedica soprattutto alla distruzione del gioco del Torino. Manco serve dire che quando prova invece a costruire quello gialloblù i risultati sono, non esaltanti, diciamo così.
DUDA 6 Anche lui fisicamente è nettamente in recupero, lo dicono le ultime partite. Contro il Toro non fa nulla di sfavillante, ma quello che fa lo fa bene. E’ attento e permette a Serdar, particolarmente ispirato, di essere più libero da incarichi tattici. Qualcosina di meglio avrebbe potuto farla nei calci piazzati, quello sì.
SERDAR 7.5 Altra partita da fenomeno per il tedesco, una spanna sopra a tutti. E’ dappertutto, sempre con la stessa lucidità, fin quando rimane in campo. Ha forza di rompere, di costruire e di ripartire, sempre con grandissima eleganza. La cosa più bella la fa nell’azione del vantaggio del Verona. Di fatto il gol è suo, perché arriva sul fondo e la mette in mezzo per il gol facile facile di Swiderski. Esce stremato.
HENRY 4 (dal 42° s.t.) Gli annullano un gol (giustamente) e si fa pure cacciare a partita finita.
LAZOVIC 6 Un buon primo tempo, che ci conferma il fatto che sia in condizione, nel momento più importante della stagione. La fascia destra lo mette a suo agio e lo si vede perché cerca sempre la giocata. Bravo come sempre anche a tornare nella metà campo gialloblù quando la partita lo richiede, anche se il Toro non è nella sua miglior giornata. Nella riprese quando salgono i ritmi accusa un po’ di stanchezza e perde lucidità in situazioni a lui congeniali. Ma il capitano lascia tutto in campo.
SUSLOV 6 (dal 17° s.t.) Lontano dal miglior Suslov, ma comunque utile.
NOSLIN 6.5 Ci impiega un po’ a entrare in partita, sbagliando tanti palloni semplici. Quando rompe il fiato allora la musica cambia. E’ l’unico a rendersi pericoloso, prima con un bel colpo di testa, poi, nella ripresa, con un bel tiro a giro che mette in difficoltà Milinkovic-Savic. Quando le cose si mettono male per il Verona non ha probabilmente la personalità per prendersi qualche responsabilità in più, ma prova sempre a rendersi pericoloso.
BONAZZOLI 5.5 Un po’ per colpa sua, soprattutto per responsabilità della squadra che non lo serve praticamente mai, non azzecca la sua miglior partita. Si impegna, e capisce che deve metaforicamente scalare l’Everest, ma non trova gli sherpa a indicargli la strada meno impervia. Nel primo tempo si gioca a bassi regimi, quando nella seconda parte di gara serve il cambio passo, lui fatica un pochino.
SWIDERSKI 6 (dal 17° s.t.) Segna il gol della speranza, ed è buona cosa. Nell’assalto finale, però, non incide.
ALL. BARONI 5.5 Si parlava di pareggio annunciato. Solitamente partite così si giocano, non dico alla morte, ma quasi, nel primo tempo. Il Verona adotta la strategia diametralmente opposta e se nella prima frazione tutto sommato si adatta al ritmo del Torino, nella ripresa spinge, rischia. E fino a un certo punto gli va bene. Poi si spegne. Il cambio di Magnani è sanguinoso perché toglie certezze. Capisco il cartellino giallo, ma se togliamo tutti gli ammoniti allora diventa un altro sport. La notizia positiva è che il Verona è padrone del proprio destino. Basterà vincere a Salerno. E basta preoccuparsi del clima che troveremo. Chi se ne frega. La Salernitana ha 15 punti, è retrocessa da un’eternità. Basta raccontarsi storie.