Si può essere sconcertati, sdegnati, per questa manifestazioni dei no green pass, che poi sono manifestazioni no-vax. Come avrete saputo sono arrivati anche ad aggredire una nostra troupe guidata dalla collega Marzia Pretolani.
Ma, in ogni caso, bisogna interrogarsi, sull’origine che è chiara: questi sono i figli del Sessantotto. Ci meravigliamo che non ascoltino gli scienziati? Noi sessantottini, confesso che c’ero anch’io, non ascoltavamo i professori: volevamo decidere noi cosa e come andava insegnato a scuola.
Abbiamo occupato le università per ottenere il voto politico agli esami, a prescindere dal conoscere le materie. Voto politico che fu il preludio all’attuale tutti promossi. Il nome corretto oggi non è pubblica istruzione, ma pubblica distruzione di ogni cultura, di ogni merito.
Una volta le famiglie mandavano i figli a ripetizioni private dai professori, perché c’era il rischio concreto della bocciatura. Oggi le ripetizioni private non esistono più perché la parola d‘ordine è diventata appunto il tutti promossi.
Ne deriva il crollo delle professionalità a tutti i livelli.
Perché le vaste e ripetute manifestazioni no-vax non ci sono negli altri Paesi europei? Perché in nessun altro Paese il Sessantotto durò anni come da noi.
Si può uscirne, si possono rieducare i no-vax? Sarebbe come credere che è possibile una rieducazione, il ritorno della pubblica istruzione, dopo i danni irreparabili del Sessantotto nostrano.