Andrea Colasio, assessore alla cultura del comune di Padova, illustra ai nostri telespettatori i siti che hanno portato alla proclamazione della citta’ Urbs Picta.
Ieri, vicino alla Cappella degli Scrovegni, gli ho raccontato che al liceo ebbi il privilegio di avere come insegnante di Storia dell’Arte la Cesira Gasparotto che portò tutta la nostra classe a vedere gli affreschi di Giotto.
Colasio non poteva crederci. Della Gasparotto ha una stima enorme; non solo lui: Padova le ha dedicato una piazza. Una donna di cultura straordinaria. Avrebbe meritato lei già allora di essere la prima donna in cattedra alla Normale di Pisa. (la prima sarà solo il prossimo novembre Fosca Giannotti…).
Sono passati più di 50 anni eppure ricordo, come fosse ieri, la poche chiare parole con cui Cesira Gasparotto ci spiegò che gli affreschi di Giotto segnarono il passaggio della pittura dal medioevo al Rinascimento. Una docente eccezionale.
Se chiediamo ai nostri figli il nome dei loro docenti dello scorso anno, magari qualcuno lo ricordano (le eccezioni ci sono sempre…); di certo ricordano la loro gioia di avere la cattedra garantita a vita, a prescindere dalle capacità didattiche…
E arriviamo al dunque. Se oggi abbiamo un Paese che si inabissa, una classe dirigente a tutti i livelli in caduta libera: basti pensare alle migliaia di medici no-vax, evidentemente con laurea in Superstizione o in riti Vudù o in Oscuri Complotti, non certo in Medicina.
Se siamo a questo punto è colpa di chi votava a destra, a sinistra o al centro? Oppure è colpa di tutti i partiti che, sconsideratamente a caccia di consensi, nei decenni successivi al Sessantotto hanno rinunciato a vigilare sulla preparazione, sulla competenza, sulla selezione di chi andava in cattedra? Loro, tutti i partiti, hanno consentito che la nostra pubblica istruzione, che era una delle migliori in Europa, diventasse un’agenzia per l’impiego affidata ai navigator dei sindacati scolastici; che hanno potuto decidere a chi assegnare il reddito di cittadinanza in cattedra e a vita.
Sempre con tutte le eccezioni. Perché ci sono ancora ottimi insegnanti; ma per la loro vocazione, per il senso del dovere. Non perché il sistema di selezione li spinga a diventare tali.